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Sancho's EPL career is overGetty/GOAL

Jadon Sancho non può rilanciarsi in Premier League: deve lasciare l’Inghilterra per tornare a brillare e non sprecare il suo talento

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La carriera di Jadon Sancho in Premier League sembra ormai giunta ad un punto di non ritorno. L’esterno del Manchester United, oggi in prestito all’Aston Villa, deve seriamente prendere in considerazione l’idea di lasciare l’Inghilterra se vuole evitare che il suo talento venga definitivamente sprecato.

Sancho forse è più un uomo da basket che da baseball, ma dal suo arrivo all’Aston Villa sembra già aver collezionato il terzo strike. Il suo fallimento al Manchester United è arrivato ben prima dell’autosabotaggio causato dal banale scontro con Erik ten Hag. Successivamente non è riuscito a rilanciarsi nemmeno nel prestito al Chelsea, che ha poi deciso di tirarsi indietro rispetto all’accordo per il suo acquisto definitivo. Ora, a Birmingham, è diventato un semplice comprimario.

L’inglese è ancora in attesa della sua prima da titolare in Premier League con la maglia dei Villans, a quasi quattro mesi dal suo approdo al club. Quell’esordio dal primo minuto non arriverà nemmeno domenica contro il Manchester United, visto che l’accordo di prestito gli vieta di scendere in campo contro il suo club di appartenenza.

A dire il vero, sembra quasi che Sancho sia stato escluso anche dalle altre partite di campionato. È rimasto inutilizzato nelle ultime due gare contro West Ham e Brighton e, complessivamente, ha giocato appena l’8% dei minuti totali dell’Aston Villa in Premier League.

Il trasferimento a Birmingham deve essere sembrato inizialmente un passo indietro rispetto a Manchester e Londra, ma dopo un avvio incerto la squadra di Unai Emery sta vivendo una stagione sensazionale: nove vittorie consecutive e un clamoroso inserimento nella corsa al titolo. Sancho, però, è quasi del tutto estraneo a questa ondata di successi. L’unico a vivere un momento più complicato di lui in rosa è Harvey Elliott.

Oggi più che mai, la sensazione è che la Premier League stia scivolando definitivamente dalle mani di Jadon Sancho. Se vuole davvero salvare la propria carriera, una ripartenza lontano dall’Inghilterra sembra ormai inevitabile.

  • Brentford v Aston Villa - Carabao Cup Third RoundGetty Images Sport

    IL RISCHIO DI TRASFORMARSI IN UN CIRCO

    Quando Sancho è arrivato all’Aston Villa in prestito dal Manchester United nell’ultimo giorno di mercato, l’ex attaccante dei Villans Stan Collymore non ha nascosto il suo scetticismo.

    "Penso che ormai sia uno di quei giocatori di cui il Manchester United non riesce a liberarsi, perché nessuno è disposto a mettere sul tavolo una cifra importante o a coprirne l’ingaggio per prenderlo a titolo definitivo», aveva dichiarato. «Da quando è arrivato in Premier League è stato davvero deludente".

    Collymore aveva anche lanciato un avvertimento chiaro: "Sancho deve abbassare la testa e rendere, perché se non lo fa la sua carriera rischia di trasformarsi in un circo".

    Collymore non avrebbe potuto avere più ragione. L’esperienza di Sancho all’Aston Villa, finora, è stata una sequenza di occasioni mancate e di episodi negativi che stanno rendendo sempre più evidente una realtà difficile da ignorare.

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  • Aston Villa FC Training Session And Press Conference - UEFA Europa League 2025/26 League Phase MD1Getty Images Sport

    NON PRONTO FISICAMENTE

    L’esordio casalingo in campionato contro il Manchester City doveva essere un momento da ricordare, con il Villa capace di battere la squadra di Guardiola. Per Sancho, invece, è stato un pomeriggio umiliante. Emery lo ha inserito nel primo tempo per rimpiazzare l’infortunato Emiliano Buendía e lo ha tolto dopo appena 45 minuti.

    L’allenatore ha provato a mascherare la scelta, parlando bene della prestazione ma sottolineando un limite pesante: la condizione fisica. 

    "Il suo impatto è stato buono, per elettricità e qualità, ma non è pronto per giocare 90 minuti. Già 45 minuti non sono semplici per lui".

    Una valutazione durissima, soprattutto considerando che Sancho era al club da quasi due mesi e non aveva avuto problemi fisici. Da lì in poi, la gestione è stata ancora più significativa: in nessuna partita di campionato successiva ha superato i 20 minuti in campo.

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  • FC Basel 1893 v Aston Villa FC - UEFA Europa League 2025/26 League Phase MD6Getty Images Sport

    SCENATE

    Le cose non sono andate molto meglio nemmeno in Europa League, nonostante un livello di avversari inferiore rispetto alla Premier. Sancho ha iniziato quattro delle sei gare disputate, ma senza segnare né fornire assist. 

    La sua prova contro il Maccabi Tel Aviv è stata definita “deludente” dall’ex capitano del Villa Stiliyan Petrov. L’ultima apparizione, in trasferta a Basilea, ha fatto più notizia per il linguaggio del corpo che per quanto mostrato in campo.

    Sostituito da Emery nel secondo tempo, Sancho non ha salutato l’allenatore e ha poi colpito un seggiolino in panchina. Un comportamento che non è piaciuto all’ex osservatore del club Bryan King: "Non serve fare scenate. A me sembra che Sancho non voglia essere all’Aston Villa. Se è così, allora arrivederci. Non puoi usare un club come il Villa solo per guadagnare. È una società molto importante e c’è un limite a ciò che può tollerare".

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  • FBL-ENG-PR-ASTON VILLA-MAN CITYAFP

    NEMMENO EMERY RIESCE A RILANCIARLO

    Le difficoltà di Jadon Sancho all’Aston Villa sono ancora più amare perché il club sembrava l’ambiente ideale per rimettere in carreggiata una carriera deragliata. E Unai Emery appariva l’allenatore perfetto per farlo. Come ha spiegato l’ex direttore sportivo dei Villans, Monchi: 

    "Se c’è un tecnico nel calcio europeo, se non mondiale, che si distingue per la capacità di recuperare i giocatori e tirarne fuori il massimo, quello è Unai Emery".

    Emery ha guidato la rinascita di Marcus Rashford a Villa Park dopo l’uscita forzata dal Manchester United per mano di Ruben Amorim a inizio anno e ha saputo ottenere momenti importanti e prestazioni di livello anche da Marcos Asensio, arrivato a Birmingham senza un futuro chiaro al Paris Saint-Germain. Anche la carriera di Donyell Malen era a un bivio quando ha firmato per il Villa lo scorso gennaio insieme a Rashford e Asensio, con il club delle Midlands che ha investito 25 milioni di euro per l’attaccante, a fronte dei 30 milioni pagati dal Borussia Dortmund al PSV Eindhoven nel 2021.

    Malen ha giocato tutte le partite di Premier League del Villa in questa stagione, segnando quattro gol, a cui ha aggiunto altre tre reti in Europa League. Emery aveva già dimostrato in passato la sua capacità di rigenerare calciatori anche al Siviglia, riportando Ever Banega ai suoi livelli migliori dopo un periodo talmente negativo da costringerlo a tornare in Argentina, prima di ritrovarsi con il tecnico basco, già conosciuto ai tempi del Valencia. Emery apprezzava Banega a tal punto da provare addirittura a portarlo all’Arsenal.

    La sensazione è che Emery fosse intrigato anche dalla sfida di ottenere un effetto simile con Sancho e, al momento del suo arrivo, aveva richiamato le sue imprese passate. "Sì, ha avuto dei problemi al Manchester United, ma durante il suo periodo al Borussia Dortmund è stato fantastico», aveva dichiarato. "È ancora giovane, ha fame e ha la capacità di mostrare le sue qualità tecniche. Speriamo di riuscire a tirar fuori il meglio di lui qui".

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  • Borussia Dortmund v Paris Saint-Germain: Semi-final First Leg - UEFA Champions League 2023/24Getty Images Sport

    MEGLIO ANDARE ALL'ESTERO

    Purtroppo la visione di Emery, che immaginava Sancho seguire il percorso di rinascita già intrapreso da Rashford e Banega, non si è concretizzata. E se nemmeno Emery riesce a rilanciare la carriera di Sancho in Premier League, diventa difficile capire chi potrebbe farlo.

    Al netto dei problemi di atteggiamento e delle note difficoltà legate alla disciplina e alla puntualità, la realtà è piuttosto semplice: lo stile di gioco di Sancho non si sposa con il calcio fisico, intenso e ad alta velocità della Premier League. Anche nel momento migliore della sua carriera al Borussia Dortmund, tra il 2019 e il 2021, non era certo un’ala che bruciava gli avversari sul lungo con la velocità. Il suo rendimento massimo arrivava quando poteva ricevere palla tra le linee, puntare in transizione, incidere nella zona centrale del campo più che nell’ultimo terzo e servire palloni filtranti per compagni – su tutti Erling Haaland – capaci di attaccare l’area e finalizzare, piuttosto che ricevere un semplice scarico sul fondo.

    Alla luce delle difficoltà degli ultimi quattro anni, è facile dimenticare che Sancho era stato una sorta di pioniere per i calciatori inglesi: uno dei primi a cercare fortuna all’estero e ad avere grande successo. È proprio a quell’orizzonte che dovrebbe tornare a guardare.

    "Penso che debba tornare a giocare all’estero, perché il ritmo e la fisicità del gioco si adattano meglio a lui fuori dall’Inghilterra", ha detto Jermaine Jenas (via 10bet). "Stiamo vedendo sempre più giocatori andare all’estero e mostrare il loro vero valore. Non sempre funziona, ma per un calciatore con le qualità di Jadon Sancho credo che sarebbe una soluzione ideale".

    E ha concluso: "Jadon è un giocatore di grande talento? Su questo non ci sono dubbi, lo abbiamo visto tutti. Ma da quando è arrivato in Premier League non è mai riuscito a esprimerlo con continuità. Ha avuto tante opportunità, con diversi allenatori al Manchester United. Ora è andato al Villa, con un altro tecnico, e nemmeno lì le cose hanno funzionato come sperato".

  • Manchester United v Manchester City - 2024 FA Community ShieldGetty Images Sport

    IN SCADENZA CON LO UNITED

    A Dortmund ci sarà sempre un posto per lui: lì è tornato in prestito nel 2024 e ha persino raggiunto la finale di Champions League. Se però il ritorno in Bundesliga non dovesse entusiasmarlo, la Serie A ha già dimostrato di essere terreno fertile per giocatori la cui carriera in Premier League si era arenata, come Scott McTominay, Billy Gilmour, Romelu Lukaku e ora anche Rasmus Højlund.

    I club italiani si erano informati su Sancho prima che finisse all’Aston Villa, ma l’ostacolo principale erano stati gli ingaggi elevatissimi. Quei giorni, però, sono destinati a finire: a giugno scadrà il suo ricco contratto con il Manchester United e, di fatto, potrà scegliersi da solo la prossima destinazione, a patto che ci sia qualcuno convinto che abbia ancora qualcosa da dare.

    C’è anche un’argomentazione forte a favore di una chiusura anticipata dell’esperienza al Villa già a gennaio, per cercare un nuovo prestito all’estero dove possa giocare con continuità e dimostrare di saper rendere in un campionato leggermente meno esigente.

    Che sia a gennaio o a giugno, però, Sancho deve fare pace con una realtà ormai evidente: la Premier League non è più casa sua. L’unica strada è provare a salvare ciò che resta della sua carriera altrove.

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