Italia-Israele, misure di sicurezza speciali a Udine per la gara di Nations League

Peraltro già a settembre, prima della gara d'andata giocata sul campo neutro di Budapest, una parte dei tifosi italiani presenti sugli spalti si era voltata di spalle al momento dell'inno israeliano.

Un segno di protesta nei confronti di Israele per quanto stava succedendo nella Striscia di Gaza.

Intanto a Udine, sede della partita, sono iniziate le operazione di montaggio di barriere alte oltre due metri lungo tutto il perimetro dello stadio. Questo renderà possibile una serie di prefiltraggi prima dei tornelli d'accesso con oltre 450 steward impegnati.

Si stanno inoltre preparando anche enormi dissuasori, con lo scopo di evitare che veicoli possano puntare sulla folla nella zona pedonale che separa il parcheggio dallo stadio.

In città sono attesi i reparti mobili delle forze di polizia da tutto il nord Italia, gli artificieri dovranno bonificare la zona rossa fin da stasera.

L'accesso sarà consentito soltanto ad addetti ai lavori e all'Udinese. La squadra friulana nel pomeriggio di lunedì riprenderà la preparazione nel vicino centro sportivo utilizzando alcuni spogliatoi dello stadio.

Gli stessi giocatori dovranno comunque lasciare l'impianto alcune ore prima della partita per permettere l'ultima bonifica da parte delle forze dell'ordine.

Lunedì pomeriggio a Udine è previsto un corteo pro-Palestina, che al momento non desta particolare preoccupazione.

In ogni caso i manifestanti non potranno oltrepassare il sistema di sicurezza disposto per cerchi concentrici lungo i chilometri che separano lo stadio dal centro cittadino, dove si concluderà il corteo.

Il Ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha lanciato un messaggio prima di Italia-Israele: "Dobbiamo cercare di fare in modo che una partita di calcio comunque mantenga il suo grado indipendenza e autonomia. Mi auguro che una partita al di là delle polemiche che la accompagnano riesca ad essere comunque uno strumento di diplomazia, di riflessione".