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McKennie Juventus 2024Getty

McKennie si prende una rivincita: "Tutti dubitavano di me, ora ho più di 100 partite alla Juventus"

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Oggi Weston McKennie è il giocatore più chiacchierato della Juventus anche in virtù dell'affare legato a Douglas Luiz, ma non mancano gli spunti di riflessione legati ai suoi ultimi anni.

Ed è proprio il centrocampista statunitense ad ammettere che le recenti esperienze non sono state tutte positive.

Intervenuto al New York Times, McKennie ha parlato di Juventus, sì, ma non solo.

  • "TUTTI DUBITAVANO DI ME"

    McKennie ha ricordato il suo trasferimento alla Juventus.

    "Ho lasciato lo Schalke e sono andato alla Juventus e nessuno mi conosceva: tutti dubitavano di me, è un club troppo grande. "Non giocherò mai", si diceva. Ma guardami adesso. Tre anni e mezzo dopo, più di 100 partite con la Juventus. Cresco quando sono con le spalle al muro e tutti dubitano di me. È così che sono diventato il giocatore che sono".

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  • LEEDS ESPERIENZA PEGGIORE

    McKennie ha raccontato anche il suo trascorso al Leeds, totalmente da dimenticare.

    "Il periodo trascorso al Leeds è stato probabilmente uno dei momenti più bassi, se non il più basso, della mia carriera professionale. Proprio niente è andato come immaginavo".

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  • IL DIFFICILE RITORNO ALLA JUVENTUS

    Lo statunitense ha raccontato il suo ritorno alla Juventus dopo il prestito al Leeds.

    "Sapevo che sarebbe stato impegnativo, ma non sapevo che sarebbe stato così. Non avevo più il mio armadietto, non avevo una stanza nell'albergo, non avevo un parcheggio. E penso tra me e me: 'Wow, sono stato via solo per sei mesi. Torno e mi trattano così'. Non sono riuscito nemmeno a farmi dare il numero di maglia, anche se nessun altro lo aveva preso. Ho pensato: 'Ok, ragazzi, volete trattarmi così? Ve lo mostrerò semplicemente sul campo'. Non sono una persona problematica. Non mi piace creare problemi. Non mi piacciono le situazioni scomode. Non mi piace il dramma. Cerco solo di lasciare che il mio calcio, le mie azioni e la mia etica del lavoro mostrino tutto di me, perché è allora che mi sento al meglio".

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  • SULLA JUVE

    Belle le sensazioni legate al suo trasferimento alla Juventus.

    "Il trasferimento alla Juventus non è stata spaventoso o entusiasmante, ma mi ricordava l'esperienza di essere un americano che gioca a calcio per un club di alto livello in Europa. È qualcosa che sento che tutti noi dovremo affrontare quando andremo in Europa. Ma mi sento felice quando devo mettermi alla prova di nuovo, perché allora mi rende ancora più onesto con me stesso in termini di sforzi e concentrazione. Qualcosa semplicemente scatta. È come una ricetta. Conosco gli ingredienti per realizzarlo e poi faccio semplicemente... 'boom'. Senza misurare nulla, posso semplicemente buttarlo dentro. So che avrà un buon sapore".

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