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Inter, segnali da big e difesa da registrare: contro il Monaco prova di carattere e risposte positive da Bonny e i nuovi, Chivu studia moduli e soluzioni tattiche

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La seconda amichevole dell’era Chivu contro il Monaco ha confermato una scelta chiara: l’Inter resta ancorata al 3-5-2, ma con varianti pensate per sfruttare la freschezza di alcuni interpreti. 

L’allenatore ha insistito sul pressing alto e su un ritmo intenso anche a preparazione in corso, chiedendo ai suoi di reagire alle difficoltà senza cambiare il piano gara. 

La gestione dell’inferiorità numerica per oltre un’ora, dopo l’espulsione di Calhanoglu al 36’, è stata una dimostrazione di solidità mentale, in netto contrasto con i crolli della scorsa stagione.

  • LA DIFESA DA SISTEMARE

    Se la resilienza è stata evidente, le lacune difensive restano. L’azione del vantaggio del Monaco — con errori in sequenza di Pavard, Calhanoglu e Bastoni — è solo l’ultima manifestazione di una fragilità già vista: nelle ultime 22 gare ufficiali e amichevoli, l’Inter ha subito 33 goal. 

    Il pressing alto ha permesso diversi recuperi palla nella metà campo avversaria, ma quando la prima pressione è stata superata, la retroguardia si è spesso trovata esposta. 

    Automatismi e concentrazione vanno migliorati, soprattutto nelle fasi iniziali dei match, dove la squadra tende a concedere troppo.

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  • L’ATTACCO TRASCINA

    Il reparto offensivo, al contrario, ha dato risposte incoraggianti. Lautaro si è confermato leader tecnico ed emotivo, trascinando la squadra al pareggio con un’azione di qualità su assist di Barella. 

    Bonny, al secondo goal in altrettante amichevoli, ha mostrato potenza, pressing e capacità di attaccare la profondità, qualità che Chivu considera centrali nel suo progetto. 

    L’innesto di Pio Esposito ha aggiunto fisicità e protezione del pallone. La coppia “BoLa” — Bonny e Lautaro — si è rivelata una risorsa potenzialmente decisiva anche in partite vere.

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  • SECONDE LINEE E SCELTE DI CHIVU

    Il tecnico ha dato spazio a Luis Henrique come esterno destro e a Sucic come mezzala, entrambi capaci di inserirsi nel sistema senza strappi. Sorprendente l’utilizzo del brasiliano ex Marsiglia anche da mezzala nella ripresa, segnale della ricerca di soluzioni versatili. 

    I cambi nella fase finale hanno trasformato la partita, dimostrando che le seconde linee possono incidere. 

    Chivu, però, non ha rinunciato alla sua idea di gestione dei minuti: il “minestrone di sostituzioni” è arrivato solo nell’ultima mezz’ora, per mantenere continuità tattica.

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  • CONDIZIONE FISICA E OBIETTIVI

    Fisicamente, l’Inter non è ancora brillante, come ammesso dallo stesso allenatore, che considera queste gare soprattutto strumenti per mettere benzina nelle gambe. 

    A 17 giorni dall’esordio in campionato contro il Torino, l’obiettivo è affinare condizione e sincronismi, senza forzare la mano su sperimentazioni tattiche radicali. 

    L’assenza di alcuni elementi (Bisseck, Zielinski, Frattesi, Martinez e Palacios) ha limitato le rotazioni, ma ha anche permesso a Chivu di lavorare su un gruppo ristretto e ben focalizzato.

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  • IL MERCATO SULLO SFONDO

    La partita ha offerto indicazioni che influenzeranno le scelte di mercato. 

    L’obiettivo dichiarato è un giocatore con dribbling e imprevedibilità, come Lookman, ma la prova dell’attacco attuale potrebbe spingere a valutare tempi e priorità dell’operazione. 

    Bonny e Pio Esposito hanno dimostrato di poter offrire alternative credibili alla coppia titolare, riducendo la dipendenza da nuovi innesti immediati.

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