La seconda amichevole dell’era Chivu contro il Monaco ha confermato una scelta chiara: l’Inter resta ancorata al 3-5-2, ma con varianti pensate per sfruttare la freschezza di alcuni interpreti.
L’allenatore ha insistito sul pressing alto e su un ritmo intenso anche a preparazione in corso, chiedendo ai suoi di reagire alle difficoltà senza cambiare il piano gara.
La gestione dell’inferiorità numerica per oltre un’ora, dopo l’espulsione di Calhanoglu al 36’, è stata una dimostrazione di solidità mentale, in netto contrasto con i crolli della scorsa stagione.



