Premessa, così rispondiamo subito: negli altri reparti, o almeno in quasi tutti, l'Inter ha migliorato i propri reparti. Sulla carta.
L'ultimo innesto, quello di Juan Cuadrado, preso a zero e a cifre che per un anno, nell'ottica di un "instant team", ci stanno, al netto delle critiche e della diffidenza (legittime) della piazza è un gran colpo. Soprattutto se si considera la quantità d'esperienza, nel breve periodo, che il colombiano può rivolgere in quelle partite che richiedono proprio un po' d'astuzia e malizia. Va a sostituire Bellanova, che in finale di Champions League non si era comportato male, ma che deve ancora crescere. E se la gioca con Dumfries: ecco, Cuadrado è più tecnico.
L'arrivo di Davide Frattesi ha migliorato il reparto mediano? Diciamo che ha risolto il dubbio legato a Calhanoglu, che nella passata stagione si è alternato a Brozovic in cabina di regia. Con l'addio del croato, Inzaghi ha definito le gerarchie nel vertice basso, e l'ex Sassuolo rappresenta un'alternativa di qualità a Mkhitaryan (che, a questo punto, dovrebbe partire dalla panchina).
Il discorso legato a Marcus Thuram, invece, è più articolato: è un attaccante diverso da Edin Dzeko, che originariamente ha sostituito. Il francese si è trovato anche a vestire la "numero 9", visto l'esito dell'affare Lukaku. Non è il belga, però. E qui andrà fatto un ragionamento legato al prossimo arrivo in attacco.