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Pioli MilanGetty Images

Pioli contro Pioli: un 5-1 che sa di bagno d'umiltà

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"Contraddizione": se c'è un termine, per definire il 5-1 subito dal Milan nel Derby e tutto ciò che è seguito, quello è "contraddizione". Nei termini, nelle premesse, nel gioco e nelle scelte operate da Stefano Pioli. Persino nello spirito che i rossoneri, nel corso degli anni, sono riusciti a costruire e che, adesso è palese, con lo Scudetto gli si è un po' ritorto contro.

Il Milan, forse, non è più riuscito a prendere le distanze da quell'essere "Underdog" che ha caratterizzato la rimonta all'Inter di Simone Inzaghi, nel 2022, e che ha catapultato, inspiegabilmente, i rossoneri in una dimensione che Pioli non è ancora riuscito a decifrare, per poi trasmetterla alla sua squadra.

"Non abbiamo paura di nulla", ha spiegato in conferenza stampa alla vigilia del Derby: "Le sconfitte dello scorso anno non mi interessano". E, invece, avrebbe dovuto prenderne spunto, con ogni probabilità: perché nel concetto di "contraddizione" c'è anche quello di un Milan che, almeno contro l'Inter, si contraddice continuamente, ripetendo gli stessi errori.

  • Giroud MilanGetty

    LA REGOLA DEI 4 MINUTI

    Partiamo dalla fine: dalle parole di Stefano Pioli, drammaticamente simili a quelle rilasciate nel Derby d'andata delle semifinali di Champions League.

    "Nei primi 7 minuti non erano mai entrati in area".

    Poi ci ha pensato Edin Dzeko a riequilibrare le sorti di una sfida che vedrà il Milan perdere 0-2 e compromettere le speranze di staccare il pass per Istanbul.

    Concetti che riecheggiano nel presente, dopo il 5-1 rifilato dai nerazzurri di Inzaghi: solo che, questa volta, son più goffi. Anche fuori contesto.

    "Nei primi 4 minuti abbiamo tenuto palla solo noi".

    Che, poi, sarebbe pure preoccupante, veder diminuire i minuti di pieno controllo del Milan nei Derby: c'è che il cronometro non segna. Con buona pace di chi pensa che serva a qualcosa.

    Se, infine, avete avuto la sensazione che il Milan, da qualche Derby a questa parte, subisca gli stessi goal: beh, al netto di pochi contropiedi, sì. Inserimento della mezz'ala e rete. Proprio così.

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  • IL MILAN NON CI HA CREDUTO

    Se c'è uno spunto interessante per quanto "giusto", offerto dalle parole di Stefano Pioli rilasciate tra DAZN e la conferenza stampa, è quello riguardante ciò che è accaduto prima del 3-1.

    Perché sì, è vero, il Milan avrebbe potuto riprendere in mano il Derby contro l'Inter: dopo la rete di Rafael Leao, i rossoneri non ci hanno creduto. Solo questo.

    Non lo hanno fatto, nel senso che sono stati poco lucidi: in quel frangente di gioco, i nerazzurri si sono mostrati, forse per l'unico vero momento, fragili. Ecco: Inzaghi cambia tanto, mettendo Frattesi, Carlos Augusto e Arnautovic, ma il Milan, anziché gestire, si è allungato, alla ricerca del pari.

    Non sfruttando, quindi, il periodo psicologicamente complicato dell'Inter che tra le maglie rossonere, allungate e spezzate, è andata a nozze.

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  • Theo HernandezGetty

    CAMBI E CONFUSIONE

    L'altra chiave, tecnico-tattica, arriva proprio prima del 3-1: Pioli cambia e da un 4-3-3 passa a un 4-2-3-1 con Reijnders con Krunic e Loftus-Cheek sulla trequarti.

    Dopo il 3-1, poi, cambia nuovamente: dal 4-2-3-1 si passa a un 4-2-4 con Jovic e Okafor tirati fuori dal cilindro e con Giroud in panchina. Il Milan perde la bussola, la partita praticamente finisce lì.

    Si è spesso parlato di uno Stefano Pioli "equilibratore", sia in campo che fuori: la reazione mostrata al 3-1 è stata nervosa. "In contraddizione", appunto, con lo spirito dei rossoneri.

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  • BAGNO D'UMILTA'

    C'è, poi, tutto ciò che lascia la "due-giorni" del Derby di Milano: la conferenza stampa della vigilia di Stefano Pioli, intrisa di dichiarazioni "forti" e "sicure", soprattutto.

    Perché da lì si parte per analizzare quello che passerà come un "bagno d'umiltà": dal "Non abbiamo paura di nulla" al "Con Kjaer in difesa non cambia nulla", passando per altre dichiarazioni secche, decise e con toni precisi. Poi ci sono quelle del post-partita.

    "Chiedere scusa ai tifosi? Non sono d'accordo".

    Troppo persino per Pioli, che negli anni si è mostrato equilibrato ai microfoni e che ha tradito una certa tensione all'alba del match più importante, dopo 4 sconfitte nei 4 Derby da inizio 2023.

    E' arrivata la quinta (mai successo prima), con 5 goal che pesano e che mettono Pioli e il suo Milan di fronte allo specchio. Non si è trattato solo di Milan contro Inter, ma di Milan contro Milan. Pioli contro Pioli.

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