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Chivu sceglie di far riposare Acerbi e Calhanoglu, rilanciando Frattesi da titolare. Davanti il ballottaggio della settimana lo vince Bonny, preferito a Pio Esposito per affiancare dal 1' Lautaro in assenza dell'infortunato Thuram. Nella Cremonese la grande novità è la presenza di Jamie Vardy, che però parte in panchina, con Nicola che preferisce il duo Vazquez-Johnsen alle spalle di Sanabria.
Il primo tempo è autentico monologo nerazzurro. Il vantaggio arriva dopo appena 7 minuti grazie a un'imbucata di Barella per Bonny, che mette sui piedi di Lautaro un pallone troppo facile da sbattere in rete per uno come il Toro. Poi Dimarco, in coabitazione con Akanji, si vede annullare il 2-0 per fuorigioco e poco dopo Mkhitaryan va ancora una volta a un passo dal raddoppio. Questa volta è provvidenziale un grande Silvestri, in porta al posto dell'infortunato Audero. Ma è solo questione di tempo prima che io secondo goal dell'Inter si concretizzi e prima dell'intervallo l'incornata di Bonny, su assist di Dimarco, è la logica conseguenza del totale dominio interista.
Nella ripresa l'uragano Bonny prende vigore e spazza via definitivamente la Cremonese. In due minuti doppio assist, il secondo, specialmente, bellissimo, prima per Dimarco - gran goal da fuori area convalidato dall'arbitro Feliciani nonostante la posizione di fuorigioco di Lautaro che appariva influente - e poi per Barella, a calare un poker più che giusto per quello visto in campo. La squadra di Nicola, infatti, è completamente inesistente e nemmeno l'esordio di Jamie Vardy a San Siro cambia le cose. Solo la rilassatezza difensiva nel finale dell'Inter permette a Bonazzoli di trovare il goal della bandiera che fa però arrabiare parecchio Chivu. Il dato statistico sui tiri in porta, del resto, è veramente impietoso: l'Inter gioca probabilmente la sua miglior partita stagionale e fa tre di fila in campionato, agganciando momentaneamente la vetta, la Cremo mette invece in campo la peggiore versione di sé e perde l'imbattibilità in campionato.
