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INTER SCONFITTA HDGetty Images

Il Pagellone della stagione dell'Inter: "zeru tituli" e umiliazione finale, Inzaghi butta via tutto, la voglia di Acerbi non basta, Dimarco emblema totale

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Si è chiusa male, malissimo la stagione dell'Inter che dopo aver buttato via lo Scudetto perde in maniera clamorosa (per il risultato) la finale di Champions League contro il PSG.

Una debacle che fa riflettere su tutta la stagione nerazzurra, vissuta con un po' "troppo" coraggio, se si pensa al gesto delle tre dita di Simone Inzaghi, e condotta in maniera rivedibile.

Perché "dopo Istanbul c'è sempre..." qualcos'altro, e per l'Inter c'è stata un'umiliazione che va analizzata in termini di voti: non basta il carattere messo in finale di Francesco Acerbi e i goal di Lautaro Martinez, leader e capitano. Pesano, nell'annata nerazzurra, che va dalla Supercoppa alla Champions, passando per Coppa Italia e Scudetto. I troppi errori e la condizione di alcuni protagonisti, ombra di se stessi.

  • FC Bayern München v FC Internazionale Milano - UEFA Champions League 2024/25 Quarter Final First LegGetty Images Sport

    YANN SOMMER - Voto 7

    Partiamo dalla Serie A. Basterebbe semplicemente leggere i freddi numeri per comprendere quanto il campionato di Yann Sommer sia stato diverso rispetto a quello stradominato nella passata stagione: 19 goal subiti con 19 porte inviolate nell'annata 2023/24, 32 reti subite con 13 porte inviolate in quella 2024/25.

    Anche in termini di sicurezza, in Serie A lo svizzero ha spesso mostrato qualcosa in meno: giusto per citare, a memoria, alcuni episodi, all'esordio, contro il Genoa, sbaglia sulla rete di Vogliacco, o, anche, non è perfetto neanche in quell'assurda partita contro la Juventus a San Siro. Per dirne un'altra, si fa bucare dal tiro che Solet fece partire da casa sua, contro l'Udinese.

    Fatta questa premessa, c'è l'Europa. La prestazione contro il Barcellona è da incorniciare: in finale può poco. Un buon exploit che, comunque, lo premia.

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  •  josep martinezGetty Images

    JOSEP MARTINEZ - Voto 6,5

    Buono, anche in ottica futura, l'impatto di Josep Martinez alla prima stagione all'Inter: sì, è vero, Simone Inzaghi lo ha inserito un po' tardi rispetto ad altri, ma non è mica semplice farsi strada nelle gerarchie nerazzurre con Sommer.

    Lo spagnolo ci è riuscito bene: 10 gare disputate, 7 reti subite e 6 porte inviolate. E, in generale, buone prestazioni: ottimo segnale per il futuro.

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  • Alessandro Bastoni InterGetty Images

    ALESSANDRO BASTONI - Voto 7,5

    Un'altra stagione da Top che lo consacra come il migliore difensore del campionato: a questo si aggiungono i 5 assist messi a referto in tutto il campionato, ma non sono mancate le giornate difficili.

    La partita contro la Juventus (che verrà citata più volte in questo Pagellone) è la cartina di tornasole di un'annata che difensivamente ha avuto dei "vuoti", ma che comunque non offusca quanto messo in campo da Bastoni. In finale di Champions League non può quasi nulla.

  • Dimarco InterGetty Images

    FEDERICO DIMARCO - Voto 5

    Ci sono due partite, in particolare, che riassumono tutta la stagione di Federico Dimarco: quella contro il Napoli al Maradona, la prima. Tra due "picchi": alto e basso. Una punizione bellissima che esalta il giocatore e il cambio, per problema muscolare, che descrive alla perfezione un'annata abbastanza "complessa". La finale di Champions League, la seconda. Impotente di fronte ai ragazzi del PSG.

    Rimane uno dei migliori laterali d'Europa, ma anche per motivi indipendenti dalla sua volontà non ha potuto dimostrarlo. Rimane lo specchio della stagione nerazzurra.

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  • pavardGetty Images

    BENJAMIN PAVARD - Voto 6

    Forse ci si aspettava di più, considerando l'esperienza del francese e un primo anno più "d'ambientamento": pesano gli infortuni, per quel che lo riguarda, che non gli hanno permesso di giocare con continuità.

    Da rivedere, invece, la presenza in campo: parliamoci chiaro, rispetto alla precedente stagione non è stata un'ottima annata per la difesa dell'Inter. Lui c'entra qualcosina, ma c'è sempre un terzo anno. Forse la volta buona.

  • yann aurel bisseck inter 2024(C)Getty Images

    YANN BISSECK - Voto 5

    La sua stagione si apre con un errore, un fallo di mano, che costa all'Inter due punti a Genova alla prima e si chiude, simbolicamente più che concretamente (visto che a Como gioca e a Monaco pure, anche se per poco), con un errore, un fallo di mano, che costa all'Inter lo Scudetto contro la Lazio.

    In mezzo qualche acuto, misto a tanta inesperienza. Nient'altro da aggiungere.

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  • Denzel Dumfries Barcellona InterGetty Images

    DENZEL DUMFRIES - Voto 7,5

    Al di là del risultato finale della stagione, il "primo ciclo" di Denzel Dumfries, che coincide con l'arrivo di Simone Inzaghi all'Inter, si chiude con la definitiva prova di maturità dell'olandese.

    Oggi uno dei migliori esterni d'Europa, a destra, e senza dubbio della Serie A.

  • Atalanta BC v US Lecce - Serie AGetty Images Sport

    CARLOS AUGUSTO - Voto 6,5

    Anche da Carlos Augusto ci si aspettava tantissimo, considerando le qualità anche in ottica futura. Non ci si sbagliava: si può dire tanto, in positivo, del brasiliano ex Monza, visto che si è trovato spesso a fare i conti sia con suoi problemi fisici che con quelli di Dimarco.

    Bene in quasi tutti i casi, in stagione, ha fatto quel che doveva, con un goal pesante come quello della sfida contro l'Atalanta che lo consacra.

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  • Stefan de Vrij Inter TicketsImago

    STEFAN DE VRIJ - Voto 6,5

    Si dice sempre che "questo è l'ultimo anno di de Vrij al Top". Non è mai così. Mai: neanche questa volta. E poi c'è il Derby: la copertina della stagione dell'olandese.

    Un giocatore che non finisce mai, al di là della stagione, come la sua carriera.

  • DarmianGetty Images

    MATTEO DARMIAN - Voto 6

    Massima disponibilità, anche quando non al top, ma non basta: a destra non ne ha molto, ormai, per sostituire Dumfries e, forse, non glielo si può chiedere con troppa decisione.

    Avesse vinto l'Inter lo Scudetto, probabilmente, si sarebbe parlato della sua utilità in campo. Con la Champions pure. Ma così non è.

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  • acerbiGetty Images

    FRANCESCO ACERBI - Voto 7,5

    Forse è il goal al Barcellona che condiziona la visione delle cose, forse va rivisto molto a posteriori. C'è che comunque Acerbi ha fatto un'altra stagione da consegnare agli annali. "Buona" in termini globali, perché comunque ne ha saltate molte. "Eroica", perché staccando i piedi dal prato di San Siro, a tempo praticamente scaduto, contro il Barcellona ha incarnato lo stato d'animo di qualsiasi nerazzurro, in quell'istante.

    L'ambizione massima dell'interismo: il sogno dopo la sofferenza. Dopo mille battaglie. In finale capitola come gli altri, ma la sua stagione rimane.

  • barellaGetty Images

    NICOLÒ BARELLA - Voto 7,5

    Il migliore, per costanza, della stagione dell'Inter: difficilmente sbaglia prestazione (finale a parte), riesce a incidere anche quando la sua squadra gira poco. D'altronde, è pur sempre uno dei migliori centrocampisti al mondo.

    Forse ancora troppo nervoso, quando si è trovato a sostituire Lautaro Martinez nelle vesti di capitano nerazzurro, ma ci tiene. Si vede. Da lui bisogna ripartire.

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  • CalhanogluGetty Images

    HAKAN CALHANOGLU - Voto 6,5

    Molto meno incisivo della passata stagione, complice alcuni problemi fisici, ma sempre incisivo in alcuni passaggi. Uno dei migliori centrocampisti d'Europa spesso condizionato da noie fisiche.

    C'è chi vorrebbe un Calhanoglu in squadra, ovunque: quello vero sì. Quello in finale col PSG no, però. La verità? In mezzo, come la sua posizione.

  • frattesi interGetty Images

    DAVIDE FRATTESI - Voto 6

    Puoi giocare una stagione "media", ma essere ricordato per due goal che scrivono la storia: al Bayern Monaco come al Barcellona. Si sente ancora quel "tira" spinto a forza da tutto San Siro.

    Un'icona che, però, viene consegnata al passato, superata dal corso degli eventi. Anche da lui ci si aspetta di più.

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  • Asllani InterGetty Images

    KRISTJAN ASLLANI - Voto 5

    Doveva dare una risposta decisa, dopo le ultime stagioni: si è detto di lui che è acerbo, Inzaghi e la dirigenza dell'Inter lo hanno difeso in maniera costante. Non basta.

    Asllani, nonostante poche prestazioni positive, rimane troppo indietro a Calhanoglu in termini di qualità e presenza in campo. Manca anche un po' di carattere: e adesso, forse, è arrivato il momento per i nerazzurri di interrogarsi sul suo futuro. E per lui su cosa e chi vuole essere.

  • PIOTR ZIELINSKI - Voto 5,5

    Un altro di quelli da cui ci si aspettava di più, ma che non ha reso: un po' per colpe non sue e dipendenti dal fisico, un po' perché ci ha messo del suo per inserirsi nelle gerarchie di Inzaghi.

    Il suo primo anno all'Inter non può essere positivo: sembrava aver illuso, per dirne una, nella partita contro la Juventus, ma il Piotr Zielinski del Napoli è lontanissimo e lo sanno tutti. Certo, è pur sempre un Campione d'Europa, e questo può servirgli da spinta per il futuro.

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  • Zalewski InterGetty Images

    NICOLA ZALEWSKI - Voto 7

    Sì, 7 per l'impatto che ha avuto: decisivo nel Derby a pochissime ore dal suo arrivo, poi sempre disponibile nei diversi ruoli disegnati da Simone Inzaghi. Segna pure un goal, e che goal, contro il Torino.

    Se questa è la nuova vita di Nicola Zalewski, bentornato.

  • mkhitaryanGetty Images

    HENRIKH MKHITARYAN - Voto 6,5

    Anche per lui vale, un po', il discorso fatto per de Vrij e Acerbi: dato per "fine carriera", ma sempre lì. Dato per finito, ma sempre lì. Il fatto è che non basta. Un esempio? La Serie A: per 18 partite su 32 in Serie A non riesce a completare i 90 minuti. Nella seconda parte di stagione, poi, esce sempre.

    L'esperienza serve, dà quel che può, ma anche i polmoni e le gambe fanno il loro.

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  •  Inter Milan's Argentine forward #10 Lautaro Martinez celebrates scoringGetty Images

    LAUTARO MARTINEZ - Voto 7,5

    Una media tra una prima parte di stagione disastrosa, da 5, e una seconda da leader assoluto, da 9. Quasi 10, se fosse arrivato il successo in finale. Capitano dentro e fuori dal campo. Al di là delle polemiche e dei discorsi mediatici.

    Quello che tra tutti, nell'Inter, può puntare al Pallone d'Oro: forse nel suo prime, ma non è bastato.

  • Marcus ThuramGetty Images Sport

    MARCUS THURAM - 7,5

    Di che parliamo? Se già nella passata stagione aveva sorpreso, in questa ha fatto il resto: sopperendo alla mancanza dei goal di Lautaro Martinez, nella primissima parte di campionato, e stringendo i denti quando proprio non ne aveva più.

    Soprattutto in Champions League (finale a parte), con spunti da Top Player: parametro zero a chi? Uomo simbolo. Nonostante tutto.

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  • FBL-EUR-C1-INTER-FEYENOORDAFP

    MEHDI TAREMI - Voto 5

    Niente ha girato nella stagione dell'iraniano. Niente. Non ha funzionato nulla: eppure no, non è questo. Non può essere questo Taremi, neanche a volerci credere. Non era questo, al Porto, magari non sarà questo in futuro.

    Chiudere la prima annata con 3 goal in 43 presenze è da meteora. Il futuro dirà.

  • Arnautovic Inter FiorentinaGetty Images

    MARKO ARNAUTOVIC - Voto 5

    C'è poco, pochissimo da dire. Si può parlare dell'uomo Arnautovic, dell'importanza che ha nello spogliatoio. Di tutto: poi si deve parlare di quanto fatto all'Inter dal suo ritorno. Ha faticato l'anno scorso, con 7 goal in 35 presenze. Ha faticato quest'anno, con 7 goal in 28 partite.

    E l'occasione contro la Lazio costata un pezzo di Scudetto: quella lì, sì. Che dice tutto.

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  • Joaquin Correa Inter 2024-2025Getty Images

    JOAQUIN CORREA - Voto 5

    Con la partita di Como è finita anche l'esperienza in Serie A di Correa all'Inter: e al di là degli infortuni che lo hanno spesso frenato in nerazzurro, va fatta una riflessione sulla sua importanza per il gioco di Inzaghi.

    Che sì, eh, lo conosce benissimo, ma che dal 2021 evidentemente non è riuscito a ritrovare quel "pupillo" che alla Lazio gli ha regalato gioie. L'esclusione dalla lista Champions League è stata l'emblema della stagione. Capitolo finale.

  • Simone InzaghiGetty

    SIMONE INZAGHI - Voto 5

    Ha esposto in bella vista le tre dita richiamando al Triplete e alla fine torna da Monaco con "Zeru Tituli". Un gesto un po' troppo "sicuro" che adesso assume un senso beffardo: la sua gestione, pure, è da rivedere.

    La preparazione alla finale di Champions League evidenza vuoti importanti, la sua Inter sbaglia partite troppo importanti come quelle con Milan (contro cui non ha mai vinto in stagione eh), Lazio (per dirne una) e, appunto, PSG. L'umiliazione in finale trasforma tutto in una stagione "fallimentare", viste le premesse. Due Scudetti "fattibili" persi dal 2022, due finali di Champions perse. Un solo Tricolore. E le tre dita: e adesso ci sono troppi dubbi su di lui.

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