Riecco l'Inter di Champions, riecco la bella Inter, nonostante il pareggio finale del Benfica che comunque non rovina la festa. Lo scoppiettante 3-3 di San Siro vale la semifinale. E non un semifinale qualunque. Una semifinale col Milan. Un derby.
Dopo la musichetta, al fischio d'inizio, si capisce subito che quella in campo è un'altra Inter. Tutta un'altra attitudine, tutta un'altra aggressività. Tutto un altro Barella, che dopo 12 minuti fa il bis del goal segnato all'andata. Un goal stupendo, preso con tutta la voglia e l'arroganza del mondo. L'Inter è attenta, precisa, pratica. Ma alla prima vera disattenzione subisce il goal del pareggio di Aursnes, lasciato inspiegabilmente da solo in area di rigore.
Allora da lì in poi, se possibile, tocca essere ancora più attenti. Perché in queste partite, più che mai, un episodio può cambiare tutto. L'Inter è paziente, aspetta il suo momento e alla fine trova il goal della tranquillità con Lautaro. Quello che di fatto spalanca definitivamente le porte della semifinale. A quel punto è tutto inevitabilmente più semplice. Anche Correa finalmente si sblocca e partecipa alla festa. Una festa che forse comincia troppo presto, visto che l'Inter alla fine si rilassa troppo e finisce per beccare prima il 3-2 di Antonio Silva e infine persino il pareggio di Musa in pieno recupero.




