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Madrid improvementsGetty

Il Real Madrid di Xabi Alonso delude all'esordio in Liga: Alexander-Arnold a centrocampo e problema Vinicius-Mbappe, cosa deve cambiare

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Non c’è altro modo per dirlo: il Real Madrid è stato molto deludente nell’1-0 contro l’Osasuna all’esordio stagionale. I tifosi che cercavano segnali incoraggianti, o che speravano di emozionarsi davanti a nuove idee tattiche, sono rimasti in gran parte delusi. Non si è visto nulla di definitivo, nessun sistema scintillante, nessun modo innovativo di giocare.

Al contrario, il Madrid è ricaduto in schemi già noti. Vinicius Junior e Kylian Mbappé hanno spesso litigato calcisticamente. Il centrocampo è apparso privo di equilibrio. La squadra è sembrata vulnerabile nelle ripartenze qua e là. Se i Blancos vogliono davvero competere per la Liga, dovranno essere molto più convincenti di così.

La buona notizia, però, è che siamo solo all’inizio della stagione. Xabi Alonso ha tanto da fare, ma anche molto materiale su cui lavorare. Aiuta il fatto che la qualità della rosa – e la relativa debolezza della Liga – permettano comunque al Madrid di essere trascinato da momenti di magia individuale.

Tuttavia, l’individualismo può sostenerli solo fino a un certo punto e, anche se avrà tempo, il nuovo tecnico dovrà cominciare a costruire qualcosa di tatticamente più coerente. GOAL analizza i principali cambiamenti che Alonso dovrà apportare se il Madrid vuole alzare trofei pesanti in questa stagione…

  • Kylian Mbappe Real MadridGetty Images

    LA DINAMICA VINI-MBAPPÉ

    Quante volte ci siamo già trovati in questa situazione? La coesistenza Vinicius-Mbappé non è impossibile. Ma è maledettamente complicata. La radice del problema è la mancanza di disponibilità, da parte di entrambi, ad adattarsi.

    Vinicius vuole avere i tacchetti incollati alla linea laterale per poi rientrare. Mbappé ha un legame profondo, quasi emotivo, con la corsia di sinistra. Nessuno dei due ha mostrato reale volontà di compromesso.

    Mbappé raramente attacca l’area. Vinicius non amplia davvero il suo repertorio. Gli spazi si riducono, i canali spariscono. Anche i migliori al mondo fanno fatica quando si ritrovano triplicati.

    Forse quello che deve sacrificarsi di più, qui, è Mbappé. Nessuno dei due è un vero numero 9, e probabilmente non lo sarà mai a livello mondiale. Ma Mbappé è quello che deve provarci – soprattutto se il Madrid vorrà giocare con un tridente.

    Una cosa è chiara: non può andare avanti così ancora a lungo. Alonso ha davanti un rebus complicato da risolvere.

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  • Carvajal(C)Getty Images

    IL RITORNO DI CARVAJAL

    La parola chiave è equilibrio. Al Madrid mancano gambe davanti e c’è una certa asimmetria in mezzo. Xabi Alonso, inevitabilmente, giocherà con le sue configurazioni in ogni reparto nei prossimi giorni, settimane e mesi.

    Per questo ha bisogno di solidità in alcune posizioni chiave. Una di queste è il terzino destro, e persino un Carvajal reduce da un grave infortunio al ginocchio resta più affidabile di molti altri.

    Lo spagnolo, appena un anno fa, era considerato outsider per il Pallone d’Oro e ha alle spalle una carriera relativamente pulita dal punto di vista degli infortuni. Certo, è oltre i 30, ma ha ancora tanto calcio nelle gambe.

    Soprattutto, però, ciò che conta per questo Madrid sono le qualità intangibili. La vecchia guardia ha quasi tutta lasciato il club. Carvajal sa ancora cosa significhi fare il leader e indossare questa maglia.

    Altrove, può sembrare retorica. Al Santiago Bernabeu, davanti a tifosi esigenti, è tutto. Il Madrid ha semplicemente bisogno di lui in campo.

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  • Real Madrid CF v CA Osasuna - LaLiga EA SportsGetty Images Sport

    ... E ALEXANDER-ARNOLD A CENTROCAMPO

    Distogli lo sguardo, Gareth Southgate…

    Il reinserimento di Carvajal nell’undici titolare significa che qualcun altro deve farsi da parte. E torniamo così al dilemma Trent.

    Per lungo tempo si è pensato che Alexander-Arnold sarebbe prima o poi diventato un centrocampista centrale. L’idea, per caratteristiche, ha senso. Alexander-Arnold è forse il miglior passatore del mondo e possiede tutte le qualità che un regista deve avere.

    Southgate ha testato questa teoria con l’Inghilterra, con risultati altalenanti. Alexander-Arnold è stato straordinariamente efficace quando la partita rallentava e poteva dettare i tempi col suo piede.

    Ma nelle gare ad alta velocità, che richiedono disciplina posizionale, ha sofferto. Ebbene, con Carvajal pronto a coprire da terzino destro, potrebbe essere il momento giusto per riprendere l’esperimento “Trent a centrocampo” – questa volta al Real.

  • Real Madrid CF v CA Osasuna - LaLiga EA SportsGetty Images Sport

    SPAZIO A MASTANTUONO

    Il bello di essere una squadra di Liga è che parte della stagione puoi usarla come banco di prova, soprattutto in casa. Il Real Madrid, in tutta franchezza, vincerà diverse partite in scioltezza. Anzi, se c’è una cosa che la gara d'esordio sottotono ci ha insegnato, è che i Blancos possono vincere anche senza brillare.

    Questo apre le porte a volti nuovi. Entra in scena Franco Mastantuono, che, in uno spezzone, è sembrato già pronto per questo palcoscenico.

    L’ex trequartista del River Plate ha già vissuto il suo momento con la nazionale argentina e ne vivrà molti altri, mentre l’Albiceleste prepara la nuova generazione destinata a succedere a un certo Lionel Messi.

    Il suo valore aggiunto sta nella versatilità. Nato trequartista, Mastantuono può giocare praticamente ovunque. Lo ha mostrato all’esordio, agendo perlopiù da esterno destro e portando una carica di energia.

    Ha chiuso linee di passaggio, rincorso difensori, aggredito palloni impossibili. Solo una gran parata gli ha negato un debutto con goal, che sarebbe stato meritato. Non è detto che possa partire titolare ogni volta, ma sicuramente ha mostrato cose utile per guadagnarsi altri minuti.

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  • Real Madrid CF v CA Osasuna - LaLiga EA SportsGetty Images Sport

    GESTIRE LA PRESSIONE

    Avere le telecamere fisse puntate deve essere estenuante. Questo è, in fondo, il compito principale di un allenatore del Real Madrid: saper gestire la pressione che circonda i Blancos. Il Real è il club più grande del mondo, senza rivali. Ci sarà sempre qualcuno che si aspetta qualcosa: i tifosi, i media, o il presidente Florentino Perez. Accettare questo lavoro significa accettare anche i fischi, le domande scomode e lo scetticismo immediato.

    Alonso lo sa bene. Ci ha giocato in quell’ambiente. Madrid è un posto meraviglioso quando le cose vanno bene. Ma ci sono pochi lavori più tossici al mondo del calcio quando arrivano i periodi di difficoltà.

    Adesso i Blancos vivono con tensione. Per la prima volta dopo tanto tempo, partono da outsider nelle competizioni europee e nazionali. Le domande aumenteranno col passare dei mesi. Potrebbero arrivare brutte prestazioni o punti persi.

    La responsabilità, alla fine, è di Alonso: trovare il suo sistema, restare fedele ai suoi principi e andare avanti – con qualsiasi mezzo necessario.