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CremoneseGetty Images

Il mercato in controtendenza della Cremonese: perché sta acquistando solo giocatori italiani

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Un club italiano che acquista solo giocatori italiani, nel 2025, è da considerarsi alla stregua di un persona di qualsiasi età senza alcun tatuaggio: una controtendenza, quasi una rarità assoluta.

La Cremonese, che solo poche settimane fa espugnava La Spezia tornando in Serie A dopo un paio di stagioni di B, ha scelto questa strada insolita: quella autoctona. A differenza anche del 2022/2023, ad esempio, la stagione in cui i grigiorossi giocarono nella massima serie retrocedendo all'istante.

Sette giocatori, sette giocatori italiani. La Cremonese, almeno fino a questo momento, ha deciso di agire così. Senza alcun straniero a eccezioni di chi era già presente nella rosa di Giovanni Stroppa o di chi nella rosa di Davide Nicola, dopo aver giocato in prestito altrove, è entrato a far parte.

Tutte le altre, tutte coloro che fin qui hanno fatto mercato in entrata, hanno ufficializzato almeno un volto nuovo non italiano. Anche le squadre che dovranno salvarsi. Il Lecce ha preso Ndaba, il Pisa ha annunciato Denoon, il Sassuolo Ismael Koné, eccetera eccetera. La Cremonese no. Ed davvero un inedito.

  • Baschirotto Atalanta Lecce Serie AGetty Images

    I SETTE GIOCATORI

    Il primo giocatore portato a casa quest'estate dalla Cremonese è stato Romano Floriani Mussolini, dalla Lazio, autore di un'ottima annata in Serie B alla Juve Stabia. L'ultimo, proprio martedì, Federico Baschirotto dal Lecce: un gran bel colpo per chi deve salvarsi.

    In mezzo i grigiorossi hanno messo sotto contratto altri cinque giocatori: il portiere Lapo Nava dal Milan, Alberto Grassi e Giuseppe Pezzella dall'Empoli, Emil Audero dal Como, ma al Palermo nella seconda parte della scorsa stagione, e Alessio Zerbin dal Napoli.

    Totale: sette rinforzi. Tutti italiani, nessuno straniero. E tutti, escludendo Nava che dovrebbe imparare alle spalle di Audero, con ottime possibilità di far parte dell'undici base scelto da Nicola.

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  • LE PREFERENZE DI NICOLA

    La tendenza di Nicola ad affidarsi a una rosa con una discreta, se non forte, componente italiana era già venuta alla luce nelle scorse stagioni. All'Empoli, dov'è in realtà arrivato a stagione in corso, poteva contare ad esempio sui vari Grassi e Pezzella (ritrovati ora a Cremona) e poi su Caprile, Fazzini, Luperto (poi portato a Cagliari), Cancellieri, Cambiaghi, Caputo e non solo.

    Anche il mercato operato dal Cagliari un anno fa ha seguito questa tendenza: in estate i sardi hanno portato a casa diversi italiani come Felici, Luperto, Zortea e Piccoli, oltre al ritorno di Gaetano. E a gennaio è arrivato anche Caprile. Tutti si sono dimostrati importanti per la salvezza della squadra di Nicola, conquistata anche grazie all'apporto di altri elementi nostrani come Zappa e Viola.

    Quest'anno la tendenza in questione è diventata addirittura estrema, almeno fino a questo momento: dei sette giocatori ufficializzati fin qui dalla Cremonese, nessuno è straniero.

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  • Cagliari v Venezia - Serie AGetty Images Sport

    "CREDO CIECAMENTE NELLE RELAZIONI"

    Lo stesso Nicola ha confermato, in un'intervista a Sky Sport di martedì, come il punto cardine di qualsiasi suo lavoro sia l'alchimia dello spogliatoio. E l'alchimia, molto spesso, passa anche per una lingua in comune.

    "Io credo ciecamente nelle relazioni, perché stabilire un rapporto importante è un processo che richiede tempo. Contemporaneamente stiamo cercando di trasferire le idee con le quali vogliamo impostare quello che sarà il percorso della Cremonese. Siamo in una fase di costruzione. Anche questo periodo ha il suo fascino, perché qualcuno lo vedremo crescere progressivamente, qualcuno invece farà con noi solo una parte del lavoro, ma a prescindere avrò imparato qualcosa io e spero che al contrario i calciatori avranno preso qualcosa da me".

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  • GIACCHETTA: "VOGLIAMO MANTENERE UN'ANIMA"

    Anche il direttore sportivo della Cremonese, Simone Giacchetta, ha confermato a Sky come il mercato condotto fin qui stia andando di pari passo con i desideri di Nicola.

    "L'importante è capire il suo stile di gioco e la sua mentalità. Bisogna entrare nel suo modo di pensare per condividere insieme un percorso. Il ds ha il compito di scegliere i giocatori per l’idea di calcio dell’allenatore, poi è lui che allena i giocatori, che fa da confessore, che li vede al campo tutti i giorni. Io devo prendermi certe responsabilità per le scelte, poi bisogna mettere i calciatori al servizio del mister".

    E ancora: "Vogliamo mantenere l’anima costruita in questi anni, con giocatori che ci hanno dato la possibilità di confrontarci ora con le grandi metropoli del calcio. Si ricomincia dallo spirito del gruppo dello scorso anno, poi ovvio che servono giocatori di categoria: la Serie A impone motori e conoscenze diverse. La realtà piccola di Cremona deve tenere stretta l’identità attuale, con aggiunte di categoria, giocatori ancora affamati".

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  • STRANIERI IN ARRIVO?

    Ora, sia l'Empoli che il Cagliari di Nicola avevano diversi giocatori stranieri in rosa. Normale e naturale, nel calcio di oggi. E tutto fa pensare che anche la Cremonese ne avrà più di qualcuno nella prossima stagione.

    C'è ad esempio Jari Vandeputte, importante per la promozione dalla B alla A. E c'è il cavallo di ritorno David Okereke, tornato dai prestiti al Torino e al Gaziantep. Oltre all'ex veneziano Johnsen, al georgiano Lordkipanidze e al Mudo Vazquez, naturalizzato italiano ma nato in Argentina. Altri sono stati cercati sul mercato, ma alla fine non sono arrivati: Walukiewicz, Tameze, Mihaila.

    E poi, attenzione: i primi acquisti stranieri potrebbero essere in arrivo. Non è un mistero l'interesse per Youssouf Maleh, tornato al Lecce dall'Empoli, così come per il torinista Antonio Sanabria, il sogno per l'attacco. I loro arrivi sarebbero un inedito nell'inedito.

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