Un club italiano che acquista solo giocatori italiani, nel 2025, è da considerarsi alla stregua di un persona di qualsiasi età senza alcun tatuaggio: una controtendenza, quasi una rarità assoluta.
La Cremonese, che solo poche settimane fa espugnava La Spezia tornando in Serie A dopo un paio di stagioni di B, ha scelto questa strada insolita: quella autoctona. A differenza anche del 2022/2023, ad esempio, la stagione in cui i grigiorossi giocarono nella massima serie retrocedendo all'istante.
Sette giocatori, sette giocatori italiani. La Cremonese, almeno fino a questo momento, ha deciso di agire così. Senza alcun straniero a eccezioni di chi era già presente nella rosa di Giovanni Stroppa o di chi nella rosa di Davide Nicola, dopo aver giocato in prestito altrove, è entrato a far parte.
Tutte le altre, tutte coloro che fin qui hanno fatto mercato in entrata, hanno ufficializzato almeno un volto nuovo non italiano. Anche le squadre che dovranno salvarsi. Il Lecce ha preso Ndaba, il Pisa ha annunciato Denoon, il Sassuolo Ismael Koné, eccetera eccetera. La Cremonese no. Ed davvero un inedito.
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