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Juventus NapoliGetty Images

Il manifesto allegriano: la Juventus continua a vincere di pragmatismo

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Il discorso non cambia. La Juventus 2023-24 è questa e non muterà. Puro pragmatismo, puro risultatismo, il manifesto allegriano. E va bene così, per i bianconeri, alle prese nuovamente (almeno per una notte) con la testa della classifica. Un messaggio chiaro, quello spedito all’Inter, per un testa a testa che con il trascorrere delle giornate potrebbe diventare persino epico.

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Ma alla Continassa non si vola con la fantasia, tutt’altro, testa bassa e piedi ben piantati al suolo. Con l’ambizione, ovviamente, di fare la voce grossa sino al termine del campionato. Il tutto, però, senza sottovalutare i propri limiti. Che esistono, specialmente in termini strutturali, e devono portare il globo bianconero ad alzare sensibilmente l’asticella dell’attenzione.

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    E PENSARE CHE...

    5-1 all’andata, 0-1 al ritorno. Due successi del Napoli in occasione dello scorso campionato contro la Juve, a impreziosire un cammino culminato nella leggenda. Uno scudetto dominato, maestoso, mai in discussione. Ma che ora assomiglia tanto a un bellissimo ricordo.

    Fa riflettere, e non poco, che – attraverso un nuovo graffio di Gatti – la Juve proponga 36 punti contro i 24 della formazione ora allenata da Walter Mazzarri. Un gap enorme, che non può proporre un’analisi razionale, se non un post trionfo dannatamente complicato fatto di scelte non brillanti. Eufemismo.

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  • UNA SQUADRA

    La Juventus, che nella passata annata assomigliava tanto a un’accozzaglia di individualità, ora è a tutti gli effetti una squadra. Un concetto che assume una valenza significativa specialmente nei momenti più complicati. Come si dice in questi casi? Gettare il cuore oltre l’ostacolo, ecco. Risulta quindi decisivo il modus operandi proposto dai bianconeri in estate, concentrato sul ringiovanimento dell’organico.

    In parole povere, out diversi calciatori che non avevano più nulla da dare: specialmente dal punto di vista mentale. E poi i margini di miglioramento sono vivissimi, anche tenendo conto della cosiddetta linea verde destinata a costruire i successi del domani.

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  • Giuntoli JuventusGetty

    COSA SERVE SUL MERCATO?

    Il Football Director della Juve, Cristiano Giuntoli, è stato (a più riprese) chiaro: occhi puntati su eventuali opportunità. Nel mirino, dunque, la finestra di riparazione. Appunto, riparare, con Madama preposta all’evoluzione e non alla rivoluzione. E non potrebbe essere altrimenti tenendo conto di come il mercato di gennaio sia sempre complicato e costoso.

    La percezione collettiva è che ai bianconeri manchi un tassello a centrocampo, nonostante con l’exploit a destra di Cambiaso il duttile McKennie sia tornato al ruolo originale. Questo si può definire ottimizzare gli effettivi a disposizione, una sorta di resilienza tecnica in attesa delle puntate che verranno.

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