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Do Liverpool need Isak GFXGetty/GOAL

Il Liverpool ha davvero bisogno di Alexander Isak? Impatto super di Ekitike e fragilità difensiva: le priorità sul mercato sono altre

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Il conto alla rovescia verso la sfida di Premier League tra Newcastle e Liverpool di lunedì è inevitabilmente dominato da Alexander Isak. Un centravanti in tutto e per tutto, lo svedese è il protagonista della telenovela di mercato più discussa dell’estate – e ancora non sappiamo come andrà a finire.

L’unica certezza, al momento, è che la sua assenza pesa eccome sul Newcastle. La squadra di Eddie Howe ha comandato la gara d’esordio a Birmingham contro l’Aston Villa sabato – già prima che i padroni di casa restassero in dieci – ma ha mancato il colpo da ko, il che non sorprende visto che in attacco ha dovuto adattare l’esterno Anthony Gordon come punta centrale.

I Magpies stanno lavorando senza sosta per rinforzare il reparto offensivo prima della chiusura del mercato – volevano un’altra prima punta già prima che Isak decidesse di “tirarsi fuori” per forzare la mano al club e ottenere il trasferimento al Liverpool – ma è indicativo che Howe non si sia mostrato troppo critico, almeno pubblicamente, verso il comportamento del numero 14.

Il tecnico spera chiaramente di ricucire lo strappo con Isak, perché sa benissimo che il Newcastle ha bisogno di lui. Il punto è: anche il Liverpool ha davvero bisogno di Isak? Perché la sera prima dello 0-0 dei bianconeri a Villa Park, i Reds erano stati protagonisti ad Anfield di un match scoppiettante contro il Bournemouth che ha confermato come segnare goal non sia certo il primo dei problemi di Arne Slot...

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    “WOW, WOW, WOW!”

    Alla domanda sulle emozioni provate dopo la clamorosa vittoria per 4-2 dei Reds sul Bournemouth, Slot quasi non sapeva da dove iniziare, ammettendo davanti ai microfoni che gli sarebbe servita almeno mezz’ora per spiegarsi davvero.

    "Pensavo che vincere la Premier qui sarebbe stato più speciale di un successo in casa contro il Bournemouth – ha dichiarato il tecnico olandese – ma quegli ultimi sei o sette minuti... Wow! Wow, wow, wow!".

    L’entusiasmo era più che comprensibile. In una serata in cui Anfield ha reso omaggio a Diogo Jota, il Liverpool si è fatto rimontare due gol di vantaggio, salvo poi ritrovare il sorpasso all’88’ con una volée di Federico Chiesa, idolo della Kop, festeggiata come una rete da titolo.

    "Dopo che i tifosi hanno cantato per lui per tutta la partita, come avevano fatto già la scorsa stagione, è stato bello che potesse regalare qualcosa in cambio – ha aggiunto Slot –. L’atmosfera negli ultimi minuti è stata incredibile. È stata una grande partita da vedere. Alla fine abbiamo vinto, e questo ovviamente aiuta il mio umore, ma penso sia esattamente ciò che vuoi dal calcio".

    Non tutti, però, hanno visto la prestazione con gli stessi occhi.

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  • Liverpool v Bournemouth - Premier LeagueGetty Images Sport

    “MI PREOCCUPA UN PO’”

    Jamie Carragher, per esempio, ha espresso forte preoccupazione per la fase difensiva. Come già nella sconfitta al Community Shield contro il Crystal Palace, il Liverpool è parso vulnerabile sulle ripartenze: entrambe le reti del Bournemouth sono arrivate infatti da transizioni fulminanti.

    Slot ha giustamente sottolineato come ai Reds sia mancato il mediano titolare Ryan Gravenberch in entrambe le gare e che Alexis Mac Allister non sia ancora al top della forma. Inoltre, è evidente che i campioni in carica debbano abituarsi a giocare con un numero 10 più offensivo come Florian Wirtz, dopo i successi ottenuti l’anno scorso con il pressing forsennato di Dominik Szoboszlai.

    Tuttavia, in un’intervista post-partita a Sky, lo stesso Slot ha spiegato che portare tanti uomini in avanti «fa parte della nostra identità". Carragher, però, ha subito replicato che questo «mi preoccupa un po’" – probabilmente perché gli ha ricordato il calcio spregiudicato e ingenuo del fu tecnico del Tottenham, Ange Postecoglou. Difficile che Slot cada in quegli eccessi, ma le crepe difensive del Liverpool sono state sotto gli occhi di tutti.

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  • Liverpool v Bournemouth - Premier LeagueGetty Images Sport

    ALLA RICERCA DEL GIUSTO “EQUILIBRIO”

    Dopo il disastro di Wembley, anche Virgil van Dijk è apparso insolitamente fragile, mentre Milos Kerkez e Jeremie Frimpong devono ancora capire quando spingere oltre l’esterno e quando invece restare a presidio.

    Come ha detto Slot a Sky, contro il Bournemouth è mancato il giusto "equilibrio" tra fase offensiva e difensiva, ma con il rientro di Gravenberch il problema dovrebbe attenuarsi, visto che l’olandese è ormai indispensabile per il gioco del tecnico.

    Molto più preoccupante la prova di Ibrahima Konaté, autore di una prestazione disastrosa che lascia dubbi sulla reale opportunità di blindarlo con un nuovo contratto. Venerdì, più che di un centravanti, i Reds sembravano avere bisogno urgente di un difensore centrale.

  • Marc Guehi Crystal Palace 2025-26Getty Images

    GUEHI LA PRIORITÀ

    Il Liverpool un rinforzo in difesa lo ha già preso, Giovanni Leoni, arrivato dal Parma poco prima del match col Bournemouth. Il talento italiano avrà minuti nelle rotazioni, ma a 18 anni, con appena un esordio in Serie A alle spalle, non gli si può chiedere di prendersi subito la maglia da titolare.

    Serve un centrale pronto per la Premier, capace di entrare subito nelle gerarchie, anche perché su Joe Gomez restano dubbi legati all’affidabilità fisica. Ecco perché l’interesse per Marc Guehi è più che sensato. Il capitano del Crystal Palace non sarà imponente come altri centrali, ma è stato tra i difensori più solidi d’Inghilterra negli ultimi anni e a Euro 2024 ha confermato il suo valore, risultando probabilmente il migliore dei Tre Leoni dopo Bukayo Saka.

    Con Guehi, il Liverpool avrebbe un difensore pronto a scalzare Konaté come partner di Van Dijk e, in prospettiva, a diventare il leader della retroguardia quando l’olandese lascerà Anfield. Per questo motivo, oggi il vero obiettivo di mercato dei campioni dovrebbe essere lui, non Isak.

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  • Alexander-IsakGetty Images

    UN’OCCASIONE UNICA

    Detto questo, è chiaro perché il Liverpool straveda per Isak. Nella scorsa stagione è stato probabilmente il miglior attaccante della Premier e molti credono che in un top club possa salire ancora di livello.

    Isak, dal canto suo, sogna Anfield, e non si può certo biasimare il Liverpool per volerci provare (anche se il modo in cui lo svedese sta forzando la cessione non è il massimo). Alla fine, occasioni per prendere un centravanti di caratura mondiale non capitano spesso – e di solito bisogna coglierle.

    Grazie alla gestione virtuosa e all’abilità nel vendere bene, i Reds sono in ottima salute economica: potrebbero chiudere un affare da record in Premier League per Isak senza rischiare di infrangere le regole sul Profit & Sustainability. Ma solo perché il Liverpool può prendere Isak, non significa che debba farlo – almeno non a scapito di risolvere falle difensive ormai evidenti.

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    EKITIKE MERITA SPAZIO

    Slot, sia chiaro, un attaccante lo deve avere. La tragica scomparsa di Jota lo ha privato forse del miglior finalizzatore della rosa, mentre Darwin Nunez ha scelto l’Arabia Saudita quest’estate.

    Ad oggi, Hugo Ekitike è l’unica punta di ruolo in rosa. E si è visto quanto l’attacco dei Reds perdesse incisività quando il francese è uscito sia contro il Palace che contro il Bournemouth. Inoltre, nelle prime due gare ufficiali ha già messo a referto due gol e un assist, dimostrando di meritare i gradi di titolare piuttosto che finire nell’ombra di Isak.

    Forse, dunque, il Liverpool farebbe meglio a puntare su un’alternativa a prezzo ragionevole come vice-Ekitike, invece di spendere una cifra record per un giocatore che sarebbe obbligato a partire titolare in ogni gara.

    Certo, Ekitike potrebbe essere spostato a sinistra per fare spazio a Isak al centro, ma significherebbe relegare Cody Gakpo, che finalmente sta trovando continuità nel suo ruolo preferito sull’esterno e sembra pronto a vivere una stagione da protagonista.

    Isak sarebbe ovviamente un colpo da urlo, ma più da “fantacalcio” che da progetto realistico. Slot avrebbe un attacco da far invidia a tutta Europa, ma se lunedì il Liverpool non dovesse battere il Newcastle, sarà più per la mancanza di qualità dietro che per quella davanti.

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