Cambiaso ZambrottaGetty Images

Il doppio binario del jolly Andrea Cambiaso: è lo Zambrotta 2.0 di Juventus e Italia

Un Andrea capace di disimpegnarsi in più ruoli, il calcio italiano l'ha conosciuto: faceva Pirlo di cognome. Ha iniziato come trequartista, è stato arretrato a fare il regista. E ogni volta che accarezzava la palla era un bel vedere. Andrea Cambiaso un simile dono, quello di trasformare il pallone in poesia, non ce l'ha. Poi vai a guardare il modo in cui interpreta il calcio e capisci che, in fondo, poco importa.

Cambiaso è il jolly per eccellenza del calcio italiano. Quello che dove lo metti sta. Senza protestare, sempre con un rendimento di buon o buonissimo livello. E soprattutto, senza che nessuno da qualche tempo sia più riuscito a togliersi di dosso una maglia da titolare che l'ex genoano e bolognese si è guadagnato col lavoro e, appunto, la capacità di ricoprire più ruoli.

Italia-Belgio di giovedì scorso ha certificato l'importanza di Cambiaso anche per l'Italia. Le luci della ribalta si sono posate soprattutto sul padrone della fascia opposta, ovvero lo scatenato Dimarco, ma entrambe le reti azzurre portano il timbro dello juventino: prima Andrea è andato a segno, poi ha propiziato il raddoppio di Retegui. Il tutto nel contesto di un primo tempo eccellente anche dal punto di vista individuale, non soltanto collettivo.

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È bravo, Cambiaso, a non perdere la testa e far confusione con lo sballottamento a cui lo hanno costretto nelle ultime due stagioni Massimiliano Allegri, Thiago Motta e Luciano Spalletti. A sinistra, poi a destra, poi di nuovo a sinistra. Terzino di qua, esterno alto di là, elemento a tutta fascia in un 3-5-2. Da una parte e dall'altra. Proprio come, fino a qualche tempo fa, faceva un altro jolly del calcio italiano.