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Chelsea built to fail GFXGetty/GOAL

Il Chelsea rischia di non andare in Champions League: troppi giovani e un progetto difettoso, cosa non funziona nei Blues

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Nel calcio, spesso, si deve essere intelligenti. Ma non c'è stato nulla di intelligente nella gomitata di Nicolas Jackson alla mascella del povero Sven Botman durante la gara persa dal Chelsea in casa del Newcastle.

Jackson non ha cercato di nascondere il proprio, fissando il difensore molto prima che il lancio del portiere Robert Sanchez spiovesse verso terra, prima di piantare il suo avambraccio appuntito direttamente sul volto dell'ignaro olandese. E l'avrebbe fatta franca, se non fosse stato per l'ingerenza del VAR.

Il dito della critica, giustamente, è stato puntato subito contro Jackson, una reazione comprensibile dopo un episodio così stupido nella partita più importante della stagione del Chelsea fino a questo momento. Ma l'attaccante nigeriano non può essere l'unico colpevole della situazione dei Blues.

  • Manchester City FC v Chelsea FC - Premier LeagueGetty Images Sport

    MANCATA CRESCITA

    Durante le sue due stagioni al Chelsea, Jackson ha collezionato 18 cartellini gialli. Un dato che già di per sé è scioccante, ma considerando che la maggior parte di questi sono arrivati per proteste o falli inutili senza motivo apparente, è il chiaro sintomo di un'incapacità di controllarsi.

    "Ne abbiamo parlato oggi in un incontro con lui ed Enzo Fernandez - diceva l'allora manager Mauricio Pochettino all'inizio della scorsa stagione - Gli ho detto che per un attaccante ricevere quattro cartellini gialli solo per aver protestato o parlato con l'arbitro non va bene. A volte è necessario ricevere un cartellino giallo per azioni diverse, ma non per questo. Se continuerà a succedere e verrà squalificato, metterà la squadra in una situazione molto difficile. Deve essere intelligente e non protestare con gli arbitri in questo modo, ma ha capito. Jackson ha solo 21 anni ed è giovane. Deve imparare, migliorare, trovare la sua dimensione".

    Eppure Jackson è stato ammonito anche nella partita successiva, guadagnandosi una squalifica dopo solo sei partite dall'inizio di quel campionato. A distanza di quasi due anni non è diventato molto più saggio, se non per il fatto che ha migliorato la sua media di cartellini gialli, passando da cinque in sei partite a cinque in dodici.

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  • Chelsea FC v Real Madrid: Quarterfinal Second Leg - UEFA Champions LeagueGetty Images Sport

    UN PROGETTO DIFETTOSO

    Ma il rischio dell'ennesima mancata qualificazione in Champions League è legato soprattutto ai difetti dell'intero progetto del Chelsea. Il club non ha nascosto il desiderio di reinventarsi quasi completamente come destinazione privilegiata per i migliori talenti del mondo. In sostanza, vuole diventare una versione più grande del Brighton, tenendosi lontano dai riflettori e puntando su un ritorno a lungo termine degli investimenti.

    Senza una leadership tangibile che li guidi, però, i migliori talenti dei Blues stanno fallendo. I giovani calciatori non possono essere semplicemente messi insieme e lasciati da soli a capire come funziona la vita. Non ha aiutato il fatto che i vertici abbiano deciso di licenziare Pochettino, una persona con una comprovata esperienza nell'aiutare le squadre giovani a maturare e sbocciare, sostituendolo con un allenatore inesperto come Enzo Maresca.

    Jackson, che a Natale aveva segnato nove goal in Premier League ma chiuderà la stagione con solo 10 reti, ha visto la sua crescita frenata perché il club non ha messo in atto misure sufficienti per tenerlo sulla retta via. Lo stesso si può dire di tutte le altre stelle, tra cui Palmer. Adarabioyo, arrivato a parametro zero dal Fulham, è stato designato come uno dei leader nello spogliatoio, ma forse per un grande club come il Chelsea è troppo.

    La dirigenza sembra essere soddisfatta per la direzione intrapresa: è convinta che si tratti di una visione a lungo termine che richiederà tempo per essere pienamente compresa e realizzata. In realtà ai Blues domina una cultura del caos che si è estesa al campo, vista la negligenza con cui è stata assemblata la squadra, promettente ma priva degli strumenti per migliorare.

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  • Tottenham Hotspur FC v Chelsea FC - Premier LeagueGetty Images Sport

    MARESCA MESSO ALLE STRETTE

    Molti tifosi del Chelsea stanno già perdendo la pazienza con Maresca. A metà stagione i Blues sembravano in lizza per il titolo, prima del calo di forma nella seconda parte del campionato.

    Sono state notate anche delle somiglianze tra quest'anno e il 2023/24 di Maresca al Leicester. Vantando di gran lunga la rosa più forte del campionato, i Foxes hanno dominato la classifica della Championship per i primi due terzi della stagione, ma quando sono stati effettivamente neutralizzati dal resto del campionato, hanno quasi sprecato la possibilità di ottenere la promozione diretta. Alla fine la qualità in campo è stata determinante e, nonostante qualche battuta d'arresto, hanno comunque concluso al primo posto.

    Paralleli così inquietanti non dovrebbero sorprendere, vista la relativa inesperienza di Maresca in questo settore. La mancanza di qualsiasi tipo di stabilità al Chelsea ha reso il suo lavoro ancora più difficile. Ha fatto affidamento su un piccolo nucleo di giocatori, tra cui Jackson, Palmer, Fernandez e Caicedo, ma tutti gli altri sono stati intercambiabili, a discapito suo e della squadra.

    Quando pareva che il Chelsea stesse pensando di fare un'offerta a Virgil van Dijk prima che questi rinnovasse il contratto con il Liverpool, era chiaro che il club vedeva questa come un'opportunità per accelerare l'acquisizione di esperienza: forse un sostituto tardivo di Thiago Silva. Il tentativo è fallito, ma ciò non dovrebbe impedire al club di continuare a cercare questo tipo di profilo.

    I giovani non possono fare tutto da soli, e nemmeno Maresca in questa fase della sua carriera: ci sono tanti decisori al Chelsea, eppure il manager è l'unico a essere ritenuto responsabile delle azioni del club.

  • FBL-ENG-LCUP-CHELSEA-BARROWAFP

    POCHE ALTERNATIVE

    Il Chelsea ha avuto difficoltà a trovare un'alternativa interna a Jackson sin dal suo arrivo dal Villarreal, il che si è rivelato problematico sotto diversi aspetti. Il suo posto in formazione è sempre assicurato finché il nigeriano è disponibile, mentre chiunque sia in panchina non è stato in grado di rimescolare le carte in tavola come piano B.

    L'unico altro centravanti vero nella rosa della prima squadra è il diciannovenne Marc Guiu, appena tornato ad allenarsi dopo aver trascorso gli ultimi tre mesi ai box per un infortunio al tendine del ginocchio. Forse ancora più preoccupante è il fatto che 404 dei 578 minuti giocati con la maglia del Chelsea sono stati disputati in Conference League, mentre solo 70 sono stati giocati in tre partite di Premier League.

    Nel frattempo Christopher Nkunku, che secondo le previsioni dovrebbe lasciare Stamford Bridge quest'estate, è caduto in disgrazia e ha saltato le ultime due partite a causa di un infortunio riportato in allenamento. Anche se fosse disponibile per il rush finale, il Chelsea sarebbe comunque poco incisivo con lui in attacco, incapace quando è stato chiamato in causa di mettere sotto pressione le difese avversaria o di creare gioco per servire i compagni.

    Un'altra opzione potrebbe essere quella di riportare Pedro Neto in un ruolo centrale: una posizione di campo che all'inizio della stagione l'ex giocatore anche della Lazio aveva dimostrato di gradire.

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  • FBL-EUR-C4-DJURGARDENS-CHELSEAAFP

    TENTATIVI DI RISCATTO

    La buona notizia per Jackson, Maresca e tutti coloro che sono legati al Chelsea è che la stagione non è ancora finita. Venerdì sera arriva il Manchester United, che ha gli occhi puntati sulla finale di Europa League contro il Tottenham e che in linea teorica è il tonico perfetto per curare ogni male. La successiva trasferta a Nottingham nell'ultima giornata della Premier League sembra un po' più complicata, ma gli uomini di Nuno Espirito Santo hanno vacillato sotto pressione negli ultimi tempi e non sono più la stessa potenza di inizio stagione. Maresca avrà molto più margine di manovra e benevolenza se la sua squadra finirà tra le prime cinque.

    Jackson salterà entrambe le partite per squalifica e incrocerà le dita affinché l'espulsione col Newcastle non si ripercuota su di lui o sulla squadra per il resto del 2024/25, anche se il suo futuro sembra essere in dubbio. Se il Chelsea dovesse qualificarsi per la Champions League prima della finale di Conference League contro il Betis del 28 maggio, Jackson avrà l'occasione perfetta per lasciarsi alle spalle questa debacle e aiutare il club a conquistare l'unico trofeo europeo che non ha mai vinto.

  • Kasimpasa v Galatasaray - Turkish Super LeagueGetty Images Sport

    COSTRUIRE PER IL PRESENTE

    A prescindere da tutto, il rischio di non andare in Champions League dovrebbe servire da monito al Chelsea. Non è che non si possa vincere nulla con i giovani: il fatto è che questi hanno bisogno di una guida e di un sostegno adeguati per poter crescere e portare la squadra al successo.

    Quanto a Jackson, il suo lungo periodo di digiuno, che gli ha fatto perdere completamente terreno nella corsa alla Scarpa d'Oro, ne è la prova migliore. I Blues hanno ancora bisogno di un attaccante esperto come Osimhen per sostenere il peso in avanti, anche se lo stesso si può dire di quasi tutti i ruoli nell'undici di Maresca.

    Il Chelsea potrà anche giocare in Champions League nella prossima stagione, ma non servirà a molto se non farà progressi come club anche sotto questo aspetto. Questa è una lezione da imparare, non solo da osservare. I Blues sono ancora lontani dall'essere seri contendenti per la Premier League: ora però devono assicurarsi che questa distanza non si trasformi in "anni luce".

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