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Gerard Deulofeu Udinese 2022Getty Images

Il calvario di Deulofeu: "Non so se potrò tornare a giocare, la mia è più una disabilità che un infortunio"

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22 gennaio 2023, minuto 77 di Sampdoria-Udinese: Gerard Deulofeu fa il suo ingresso in campo al posto di Beto, senza sapere che quella sarebbe stata - ad oggi - la sua ultima presenza.

Due anni e mezzo di calvario per un infortunio al ginocchio, complicato da un'infezione alla cartilagine che ha reso il suo futuro un autentico rebus: lo scorso gennaio ha risolto consensualmente il contratto coi friulani, lasciando irrisolti i dubbi su ciò che accadrà nei prossimi mesi.

Intervenuto nel format 'ADN Masia' di 'Sport', Deulofeu ha raccontato le paure e le incertezze che da ormai tempo immemore lo divorano: dall'ipotesi del ritiro alla decisione di voler continuare a lottare per tornare in campo, sebbene le previsioni sui tempi di recupero siano del tutto inutili.

  • LA LUNGA ASSENZA

    "Non riesco a giocare da più di due anni e mezzo. Ho avuto un grave infortunio al ginocchio, complicato da un'infezione alla cartilagine. Mi sto allenando e mi sto preparando per tornare, ma non posso darmi delle scadenze. Quello che ho non è un infortunio con tempi di recupero di sei, sette o otto mesi. È molto difficile perché a volte faccio progressi, ma ci sono anche battute d'arresto, e non si sa mai se ce la farò. Ma sono pazzo e non ho intenzione di mollare. Farò di tutto per tornare a giocare".

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  • L'IPOTESI DEL RITIRO

    "Durante tutto questo periodo c'è tempo per tutto, e ho pensato molto a questo. Quello che ho chiaro è che voglio rimanere coinvolto nel mondo del calcio perché questa è la mia vita. Non so se potrò giocare di nuovo, ma so bene che il calcio è la mia vita. È una situazione difficile perché quello di cui soffro è più simile a una disabilità che a un infortunio".

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  • IL RAPPORTO CON L'UDINESE

    "Voglio chiarire questo perché quando abbiamo spiegato che io e la società avevamo risolto il contratto, poteva sembrare che fossi rimasto da solo, ma non è andata così. Ho il supporto medico dell'Udinese e mantengo i contatti con Gino Pozzo e lo staff del club. Continuo ad allenarmi presso le loro strutture e con la squadra. Sono molto grato per il trattamento che mi hanno riservato".

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  • IL PASSATO AL BARCELLONA

    "Al Milan stavo andando alla grande. Il Barcellona mi aveva promesso qualcosa che non ha mantenuto. Se avessi avuto un contratto lungo come promesso, sarei rimasto di più. Era molto difficile essere titolare con Messi, Suarez e altri attaccanti, ma mi sono adattato a fare il sostituto e non credo di essermi comportato male. Non mi sono state date molte opportunità e alla fine ho dovuto trovare la mia strada, anche se avrei preferito che il Barcellona fosse stato più paziente con me. Volevo avere successo al Barcellona, ma non è stato così. Mi dispiace di non esserci riuscito, anche se sono orgoglioso della mia carriera professionale. Credo di aver avuto anche delle responsabilità, perché mi è mancata la maturità, soprattutto durante le prime esperienze con la prima squadra".

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