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Iemmello al Las Palmas: l'unico periodo all'estero, zero reti in campionato e poca fiducia

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Uscire dalla propria zona di comfort, per una nuova sfida. Andare oltre il proprio giardino e dimostrare di saperci fare anche in un nuovo territorio. Che si dimostri un atteggiamento sfrontato o uno timoroso, il nuovo salto porta sempre al buio dopo la luce. Si possono avere mille flash sul possibile futuro, ma ad ognuno di questi segue l'oscurità del dubbio, quella da cui si può emergere quando il momento avviene.

Come ogni nuovo evento, il cervello elabora. Andrà così, bene. Andrà così male. Era proprio come l'avevo immaginato? Nei minimi dettagli, impossibile. Lo usiamo, si userà, più come frase fatta che effettiva sicurezza di una conferma del proprio pensiero.

Nuova vita, nel calcio. Passaggio di città in città, possibilità e speranze su quello che accadrà. Da nord a sud con la consapevolezza di poter dare vita ad un regno formato da tanti palloni in rete a formare il proprio impero. Anche da lontano desiderano farne parte, tanto da offrire i propri avamposti per continuare ad allargare il proprio raggio d'azione. Andare oltre i propri confini ed espandersi, evitando di cadere nel percorso. Un bomber come Pietro Iemmello ci ha provato, accettando la corte del Las Palmas nell'estate del 2020.

  • L'ARRIVO A GRAN CANARIA

    Probabilmente facciamo a gara a chi dimentica il 2020 più rapidamente. Insomma, quello delle restrizioni, dei banchi a rotelle e dei plexiglass. Ah giusto, dimenticare.

    Il mondo si ferma, cadendo nel caos quasi fosse stato creato in uno studio cinematografico. Contagion, ciak terzo. Campionati bloccati, posticipati, rinviati. Ogni boccata d'aria fresca è oro per chi vive in pochi metri quadri. Gli appartamenti e i quartieri densamente popolati diventano terrore, mentre le campagne e le località di mare, con ampi spazi e case sulla spiaggia diventano creazione, vita.

    Se si devono affrontare le problematiche di un mondo chiuso, meglio essere in una località marittima. Sicuro. Come Las Palmas de Gran Canaria, città principale dell'isola annoverata come una di quelle toccate dal miglior clima del pianeta.

    Ma Iemmello è un giocatore di calcio e la scelta di accettare la corte del Las Palmas è principalmente quella di un progetto convincente. Certo, un trasferimento a Gran Canaria è anche un ottimo modo per vivere un periodo difficile e il posto è spettacolare, ma senza un piano sportivo su cui puntare, il trasferimento non sarebbe stato possibile.

    Iemmello arriva da una piazza come Perugia, in cui ha segnato 19 reti. Il Las Palmas si gira da una parte all'altra alla ricerca di un bomber di categoria su cui provare a ricostruire nel breve periodo il ritorno nella massima serie. Vede in Pietro l'uomo giusto, abituato a giocare tra sogni e speranze delle serie inferiori, ma che in Serie A ha comunque dimostrato di saperci fare.

    "Sono molto felice di essere qui. È stata una trattativa lunga, ma soddisfacente" dirà Iemmello dop la firma con il Las Palmas."È un progetto molto importante e serio. Luis Helguera mi ha mostrato l'interesse del club fin dal minuto zero e mi ha fatto sentire importante in una squadra giovane che vuole giocare la palla. Ho visto tutte le partite della squadra e conosco tutte le giocatori che hanno una grande capacità di progressione".

    Pietro Iemmello non è un giocatore dalle mille promesse a distanza, quella essenziale nel 2020. Parliamo di un ragazzo che dimostra turno dopo turno, la propria forza e tenacia di persona, nel mondo reale che si può toccare:

    "Quanti goal farò? Non mi piace promettere un numero, ma mi piace farli e spero che siano tanti. Sono un attaccante a cui piace giocare e andare nello spazio. Araujo, Espiau e Mendes, sono grandi giocatori ed è bello giocare con persone così intorno".

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  • FATTORE CONCORRENZA

    Pietro Iemmello arriva in un Las Palmas con un buon parco attaccanti. Consapevole della concorrenza sin dalla sua presentazione, l'ex giocatore del Perugia - brevemente in Serie A con Sassuolo e Benevento - non ha paura di confrontarsi con i colleghi per un posto da titolare. In avanti c'è solo un posto nel modulo ad una punta di Pepe Mel. Se gioca Espiau non gioca Mendes. Se gioca Mendes non gioca Iemmello. Se gioca Iemmello non gioca Espiau. Due punte? Niente da fare.

    La gerarchia non vede certo Iemmello in cima. Tutto ovvio, visto un periodo da adattamento doveroso, in un periodo di dubbi andati ben oltre il mero fattore calcistico. Se la Serie B è molto diversa dalla Serie A, la Segunda aggiunge un altro punto di differenza al momento di Iemmello, cresciuto per un decennio principalmente in terza e seconda serie prima delle due opportunità già citate nella massima.

    Insomma, Iemmello sa passare da una realtà all'altra, ma quella spagnola è la prima estera. E non nel principale livello, ma in una Segunda Division ancor più complicatamente diversa. Pepe Mel spera che il periodo di ambientamente possa durare il meno possibile, così da avere per le mani un bomber in grado di garantire il salto di categoria. Ma al Las Palmas il problema è la mancanza di coesione tra i reparti, di idee confuse in mezzo al campo. Gli attaccanti vengono scambiati senza sosta senza garantire una continuità essenziale soprattutto a inizio stagione.

    Iemmello esordisce contro l'Almeria per qualche minuto, entrando dalla panchina per più sostanziose frazioni di gioco contro Cartagena, Albacete ed Oviedo. La prima occasione da titolare è quella contro il Girona, in un pareggio in cui, come Espiu e Gomes prima di lui, la presenza dal primo minuto non sarà un incentivo per trascinare la squadra. Una squadra troppo impacciata da una manovra lenta.

    Nei primi due mesi di Segunda, Iemmello alterna panchina e ingressi in campo. Con qualche gara da titolare. Un doppione dei colleghi d'attacco, che vivono la stessa medesima situazione. Ma la situazione non cambia, trascinata avanti senza il minimo segno di cambiamento.

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  • FATTORE FIDUCIA

    La sfida contro lo Sporting Gijon del 29 novembre sembra essere la svolta per tutti. Per il Las Palmas, effervescente e finalmente convincente. Per Iemmello, schierato titolare e dentro fino al 74', come torre e perno per scardinare le difese lasciando esterni d'attacco e interni di centrocampo a fare il lavoro realizzativo. Un buon piano di partenza in attesa del goal. In attesa di lasciare il lavoro sporco e fare quello per cui è stato ingaggiato: il goal.

    Pepe Mel, invece, vedrà quell'occasione come non sfruttata, anche davanti alla vittoria per 3-2. Iemmello tornerà in panchina, ricominciando il sali e scendi. Se la carriera dell'attaccante insegna qualcosa, è che con la fiducia costante, da titolare, il classe 1992 può costruire un mondo in cui la moneta corrente è segnare. Unico mezzo per sopravvivere.

    Nella prima stagione in maglia Pro Vercelli, nelle annate di Foggia e di Perugia, con il ruolo definito di punta imprescindibile, Iemmello ha guidato il suo club: sfiorando le 80 reti in quattro stagioni.

    A Gran Canaria, però, manca proprio quella continuità e fiducia che Pepe Mel non riesce a fornirgli. Il Las Palmas ha bisogno di goal e subito, ma dall'altra parte Iemmello deve ambientarsi all'estero, come tutti. La lingua, le usanze, quei piccoli momenti in campo che sono routine per tanti e dubbi per altri.

    Nell'unica gara giocata per intero, quella contro il Varea in Coppa del Re, Iemmello segnerà la sua unica rete nell'esperienza con il Las Palmas. Matematica.

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  • L'ADDIO

    Chiuso, con la fretta del dover essere decisivo senza avere tempo per ambientarsi, Iemmello capisce che la situazione non è delle migliori. A gennaio Pepe Mel annuncia:

    "Iemmello vuole andarsene, il ragazzo ha avuto un comportamento personale magnifico. Non ho alcun problema con lui, ma ha voglia di giocare e capiamo che potrebbe essere una buona soluzione per lui lasciare l'UD Las Palmas".

    Pepe Mel non può garantire più spazio a Iemmello, che fatica ad inserirsi. Le strade si separano anticipatamente, portando l'attaccante a tornare solo sulla carta al Benevento, visto l'immediato addio per il Frosinone.

    "IIn Spagna penso che un giocatore straniero abbia bisogno di un po’ di ambientamento, di imparare la lingua" affermerà Iemmello nella nuova conferenza di presentazione, stavolta in terra ciociara, riguardo il breve periodo iberico. "Ci sono tante componenti che spingono a fare bene o meno bene. Ripeto, comunque ho trascorso tre mesi belli. Ora voglio riprendermi quello che non ho avuto in quella esperienza, sono tornato carico".

    A testimonianza del periodo soddisfacente dal punto di vista umano, Iemmello tornerà in città nel corso del 2022, così da sostenere i suoi ex compagni in un match contro il Tenerife. Nessun rancore per il passato, solamente la consapevolezza di una situazione chiara: seconda scelta, necessità di svoltare immediatamente e pazienza non concepibile.

    Il cammino lontano dall'Italia non è stato soddisfacente a livello di numeri, ma ha allargato il raggio d'azione di Iemmello, che ha riportato nella sua nazione nuovi trucchi ed insegnamenti.

    Utilizzandoli non appena è stato di nuovo titolare, a Catanzaro. Nella sua città, tra fiducia e sorrisi, è il miglior marcatore italiano del 2022/2023 tra i campionati professionistici.

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