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Torino fansGetty Images

I tifosi del Torino scendono in strada contro Cairo: i motivi della contestazione al presidente granata

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Annunciata e puntualmente avvenuta, domenica pomeriggio i tifosi del Torino hanno inscenato una dura contestazione.

Nel mirino di un gruppo di ultras granata è finito, ancora una volta, il presidente Urbano Cairo.

I tifosi del Torino sono scesi in strada prima della gara di campionato contro l'Atalanta, intonando slogan ed esponendo striscioni contro Cairo.

Ma qual è il motivo della contestazione?

  • LA CONTESTAZIONE A CAIRO

    Un gruppo di ultras, prima della gara contro l'Atalanta, ha sfilato per le strade di Torino invitando Cairo a cedere la società.

    "Cairo vattene", "Il Toro siamo noi" i cori più intonati dagli ultras durante il corteo che è partito nel primo pomeriggio dal Filadelfia.

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  • PERCHÈ I TIFOSI DEL TORINO CONTESTANO CAIRO

    I tifosi granata rimproverano a Cairo le cessioni eccellenti, ultima quella di Bellanova proprio all'Atalanta, e più in generale un mercato a loro dire non all'altezza delle ambizioni e della storia del club.

    In questa sessione il Torino ha peraltro ceduto anche il capitano Buongiorno, che oggi gioca nel Napoli di Conte.

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  • LE PAROLE DI VANOLI SU BELLANOVA

    Il tecnico Vanoli, intervenuto sabato in conferenza stampa, ha ammesso di essere stato sorpreso negativamente dalla cessione di Bellanova per cui non sarebbe stato informato dalla società.

    "Se il club mi ha dato spiegazioni per la cessione di Bellanova? Non sono abituato a piangermi addosso. Non sono d'accordo su questa vendita, ma alzo la testa e vado avanti. Ho detto al presidente in faccia ciò che penso, ma non sono una persona che batte i pugni. Non mi piace la mediocrità. Ho detto al presidente chi era Vanoli e lui sapeva chi sono io. Ho detto alla società di avere più coraggio e di tirare fuori tutte le potenzialità".

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  • LA DIFESA DI CAIRO

    Cairo, invece, a 'La Gazzetta dello Sport' ha giustificato la cessione di Bellanova rivelando come la volontà del ragazzo fosse quella di cambiare aria.

    "Il procuratore del giocatore, Paolo Busardò, dopo l'Europeo mi ha trasferito un po' di mal di pancia da parte di Bellanova, che sperava di andare in Premier. Poi è capitata l'occasione dell'Atalanta, una squadra che fa la Champions, lui andava volentieri e ho preferito lasciarlo partire. Con noi si è sempre comportato bene, ma restare malvolentieri non è un bene. Alla lunga può diventare un problema.

    Abbiamo preso CocoAdams e Borna Sosa, ne arriveranno altri. L'obiettivo è quello di fare una squadra forte e competitiva: ripeto, le capacità di un giocatore non possono essere misurate soltanto dal prezzo".

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