Pubblicità
Pubblicità
Questa pagina contiene link di affiliazione. Quando acquisti tramite i link forniti, potremmo guadagnare una commissione.
Cagliari RomaGetty Images

I ko con Napoli e Cagliari, un attacco che latita, la qualità della rosa: Roma, il sogno Scudetto sta già svanendo?

Pubblicità

La Roma ha perso ancora. Dopo la sconfitta di domenica scorsa contro il Napoli, ecco quella di Cagliari, entrambe per 1-0. una doppia battuta d'arresto pesantissima sia sul morale che sulla classifica.

Alla Unipol Domus è stato Gianluca Gaetano a regalare tutti e tre i punti in palio ai sardi e a lasciare i giallorossi con niente in mano. Alla fine il pomeriggio della formazione di Gian Piero Gasperini, potenzialmente promettente, si è rivelato un mezzo disastro.

E così il sogno Scudetto, che la Roma stava dolcemente cullando fino a una settimana fa, di colpo si sta già affievolendo. Il che, probabilmente, non può essere considerata del tutto una sorpresa.

  • LA SCONFITTA DI CAGLIARI

    La Roma è scesa in campo, un po' a sorpresa, con Baldanzi nel ruolo di falso nove: panchina per Ferguson, panchina anche per il recuperato Dybala. L'ex empolese, di nuovo a disposizione dopo qualche malanno, lo aveva già fatto a Cremona. Ma con ben altri esiti.

    In generale, il primo tempo di Cagliari è stato equilibrato e il secondo ha visto la formazione di Pisacane prendere in mano le redini del gioco. Anche e soprattutto per l'espulsione di Celik, va detto. Troppo poco quel che si è visto da parte della Roma, salvata da Svilar prima che Gaetano, a 8 minuti dalla fine, trovasse il guizzo che ha definitivamente spezzato in due la partita.

    Troppo poco era quel che la Roma aveva fatto vedere anche sette giorni fa contro il Napoli. Anche allora i giallorossi erano usciti sconfitti di misura, anche allora non erano riusciti a tramutare le potenzialità in realtà, fermandosi a un nulla di fatto.

  • Pubblicità
  • Gasperini Cagliari RomaGetty Images

    GASPERINI: "ERRORI GROSSOLANI"

    "In 10 la partita è diventata difficile, anche se per un bel pezzo siamo riusciti a non subire pericoli - ha detto Gasperini a DAZN dopo il 90' - Ma era difficile costruire qualcosa, a parte qualche ripartenza. In quelle condizioni, anche di vento, è più una battaglia che una partita. Abbiamo fatto qualche errore grossolano che ci è costato la partita, anche negli episodi dell'espulsione e poi del goal".

    Sulla presunta mancanza di agonismo della Roma: "Loro giocavano molto su queste palle lunghe. Bisognava riuscire sul piano tecnico a far qualcosa di più. Non era facile, perché il Cagliari come molte squadre in questo periodo della stagione, quelle coinvolte in fondo alla classifica, stanno producendo il massimo sforzo agonistico. Potevamo fare meglio sul piano tecnico nel primo tempo, pur controllando abbastanza la partita. Non siamo riusciti a metterla sul piano tecnico. Nel secondo c'erano tutte le condizioni per farlo, ma l'espulsione ha cambiato la partita".

    E sul nervosismo in campo? "La partita a un certo punto aveva poco di una gara solita di calcio, era più una battaglia, una gara spezzettata. Non siamo riusciti a recuperarla, potevamo farlo in 11 ma a volte le partite prendono questo tipo di pieghe. Forse il massimo che potevamo fare era portare la partita in porto. Abbiamo giocato con grande impegno in condizioni di difficoltà a cui non siamo riusciti ad adattarci".

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • DATI NEGATIVI

    Il periodo della Roma, da dorato, si sta così trasformando in negativo. Paradossalmente, ma forse neppure troppo, il più negativo di tutto il 2025, un anno caratterizzato non solo dal primo posto in classifica, ma anche dalla strepitosa rimonta targata Claudio Ranieri nello scorso campionato.

    Come ricorda Opta, mai la formazione giallorossa aveva perso due partite di fila quest'anno prima di soccombere a Napoli e Cagliari. Mentre l'ultima volta in cui era rimasta a secco per due volte consecutive risaliva a un anno fa, novembre/dicembre 2024 (0-1 a Napoli, 0-2 interno contro l'Atalanta).

  • I SOLITI PROBLEMI OFFENSIVI

    Ancora una volta la Roma è rimasta a secco in campionato dal punto di vista realizzativo: è la quinta volta dall'inizio della stagione. Fanno sei contando anche il ko interno in Europa League contro il Lille. Ironia della sorte, sono tutte sconfitte per 1-0: Torino, Inter, Milan, Napoli e appunto Cagliari.

    Altre partite la squadra di Gasperini le ha vinte di misura, praticamente mai lo ha fatto esondando nel punteggio. E ciò riporta all'annosa questione di un attacco deficitario nei nomi e nei numeri, come del resto confermato anche dalla necessità di schierare Baldanzi punta più avanzata.

    Dybala convive con costanti problemi fisici, tanto che Gasperini alla vigilia ha detto che "se non sta bene non può giocare né centravanti né altrove". Ferguson ha segnato solo una volta, a Cremona, interrompendo un digiuno lunghissimo. E Dovbyk, che già aveva palesato enormi difficoltà nei primi mesi stagionali, è attualmente ai box per infortunio.

    Non è un caso che per la Roma si stia parlando con assiduità di un rinforzo offensivo per il mercato di gennaio. I nomi usciti nelle ultime settimane sono parecchi: Raspadori, Zirkzee e non solo. Ma intanto c'è dicembre da completare prima di pensare a cambiare la rosa.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • LO SCUDETTO È GIÀ UNA CHIMERA?

    E qui si ritorna al discorso iniziale: un sogno Scudetto che la Roma ha cullato per diverse settimane, prima che la realtà abbia lentamente ma inesorabilmente cominciato a prenderne il posto.

    Il calo di rendimento della Roma è una sorpresa? Probabilmente no, considerando la qualità di una rosa costruita per arrivare tra le prime quattro e per centrare una qualificazione Champions che manca da troppi anni: non certo per puntare a un primo posto a cui possono ambire l'Inter, il Napoli, il Milan.

    I miracoli di Svilar, da soli, non possono bastare. Così come non possono bastare le giocate di Soulé, peraltro piuttosto opaco a Cagliari. Per puntare allo Scudetto serve un rendimento omogeneo durante la stagione e non perdere le partite che non si possono vincere: quella di Cagliari, per esempio. In caso contrario il mirino deve essere puntato sul quarto posto. E qui sì, la Roma può giocarsela.

0