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Hernanes siap lakoni derby.Getty

Hernanes su Juventus-Inter: "Sarà una partita da goal, Chivu deve restituire cattiveria"

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Ha indossato le maglie di entrambe le squadre, ma ora Hernanes può sbilanciarsi e parlare del Derby d'Italia senza far innervosire nessuna delle due tifoserie di Inter e Juventus.

In un'intervista a Calciomercato.com, il Profeta ha espresso le sue sensazioni sula sfida che andrà in scena sabato 13 settembre alle ore 18 presso l'Allianz Stadium di Torino.

Di seguito le sue dichiarazioni.

  • SPETTACOLO E CINISMO

    Per l'ex centrocampista brasiliano la differenza tra le due squadre è sostanziale: "Sarà una partita da goal, i nerazzurri sono ancora quelli che giocano il miglior calcio d’Italia ma occhio, i bianconeri sono cinici e spietati. Al di là di questo mi aspetto che le due squadre alterneranno i momenti di controllo della partita ma che sarà l’Inter quella che proverà a condurre maggiormente il gioco. Per i nerazzurri il problema sarà quello di trovare spazi nella difesa della Juventus. Sabato Chivu dovrà essere molto bravo nel riuscire a far ritrovare alla squadra la giusta cattiveria, molto dipenderà proprio da questo”. 

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  • GIUDIZIO SU YILDIZ

    Hernanes alza poi l'asticella per quanto riguarda il rendimento di Kenan Yildiz: "Ritengo che dal punto di vista tecnico sia un calciatore che sa esprimersi al di sopra della media e in qualsiasi altra squadra lo apprezzerei senza alcuna riserva, ma se sei il dieci della Juventus non basta. A quel punto a corredo delle doti tecniche occorre la concretezza dei numeri, cifre da doppia cifra per goal e assist. E per raggiungere questo status credo gli manchi ancora un gradino”.

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  • IL CALCIO VENUTO A NOIA

    Il Profeta rivela che a un certo punto della sua carriera il calcio aveva iniziato ad annoiarlo: "Per me a un certo punto il calcio era diventato noioso perché sembrava che ogni giocata potesse essere sintetizzata e catalogata nella casella dell’istintività. Riguardavo alcuni video e mi chiedevo «Ma come mi è venuta?». Attribuivo il tutto a una particolare ispirazione del momento e la cosa mi disturbava molto perché invece io avrei voluto capire esattamente il perché di certi gesti. Non poteva essere tutto istinto o fisico, anche perché su questo secondo aspetto ho sempre faticato un po. Nel 2007 ho incontrato Jota Alves, un allenatore che ha curato le giovanili del San Paolo. Quando esprimeva i suoi concetti in Brasile, c’era sempre qualcuno che non gli dava il giusto credito o che addirittura lo prendeva in giro. Poi è arrivato Guardiola”.

  • LA SUA ESPERIENZA CON INTER E JUVENTUS

    Infine l'ex centrocampista parla del suo passato in maglia nerazzurra e in quella bianconera: "I due club attraversavano momenti diametralmente opposti. All’Inter c’era una mentalità molto più spensierata e aperta. Si viveva in modo più rilassato. Alla Juventus invece esisteva solo il lavoro e la ricerca del risultato"

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