Hakimi, Pedro Neto, Thiago Silva e le stelle del Mondiale per Club FIFA 2025: i migliori giocatori della competizione prima della finale

Caicedo è stato semplicemente impeccabile per tutto il torneo con la maglia del Chelsea, autore di prestazioni di altissimo livello. Squalificato per i quarti di finale a causa della somma di ammonizioni, è tornato in semifinale e ha dominato la scena contro il Fluminense.

Il centrocampista ecuadoriano è il perno del sistema di Enzo Maresca: padrone del centrocampo, ha gestito ritmi e tempi di gioco con disinvoltura, leggendo le situazioni come nessun altro in campo.

Nonostante abbia giocato soltanto quattro partite nel torneo, in ognuna ha dimostrato di essere l’uomo chiave. Nel 4-1 contro il Benfica agli ottavi, ha servito un assist decisivo ai supplementari, portando i Blues ai quarti – ora è a un passo dall’entrare nella storia.

Il brasiliano ha vissuto un torneo da sogno con la maglia dell’Al Hilal. In una squadra ricca di stelle e di veterani del calcio europeo come João Cancelo e Kalidou Koulibaly, è stato proprio il 22enne a prendersi la scena.

Quattro i goal messi a segno, tra cui una doppietta nella clamorosa impresa contro il Manchester City e il goal della bandiera nel ko per 2-1 contro il Fluminense nei quarti.

Arrivato come semi-sconosciuto agli occhi del grande pubblico, ha infiammato il torneo e sarà ricordato come l’attaccante che ha mandato al tappeto la squadra di Pep Guardiola.

Spesso lontano dai riflettori a causa del super attacco parigino e del duo Vitinha–João Neves alle sue spalle, Fabián Ruiz si è ritagliato un ruolo da protagonista silenzioso con una delle migliori prestazioni a centrocampo dell’intero torneo.

Il nazionale spagnolo ha realizzato tre goal e fornito un assist, guidando il PSG fino alla finale, compresa una doppietta spettacolare nella semifinale contro il Real Madrid.

A 29 anni, sotto la guida di Luis Enrique, sta vivendo una seconda giovinezza. Arrivato nell’estate 2022, ora è l’uomo in più nella trequarti del PSG e potrebbe essere la chiave per conquistare il primo titolo mondiale del club.

Il giovane attaccante spagnolo è sbucato dal nulla, diventando il centravanti titolare del Real Madrid durante l’assenza di Kylian Mbappé, fermato prima dalla malattia e poi da problemi di condizione.

Garcia ha segnato quattro goal e servito un assist. Alla vigilia della finale, è in testa alla classifica marcatori insieme a Marcos Leonardo, Ángel Di María e Serhou Guirassy.

Fino ai quarti, aveva partecipato direttamente a ogni goal dei Blancos. Poi la semifinale contro il PSG: schierato al fianco di Mbappé, il Real è crollato 4-0.

Nonostante ciò, per il prodotto della cantera madridista è stato un torneo indimenticabile: ha dimostrato di poter far parte stabilmente della prima squadra guidata da Xabi Alonso.

Un torneo leggendario per il difensore brasiliano. A 40 anni, Thiago Silva ha comandato la retroguardia come ai tempi migliori, sfoderando prestazioni da fuoriclasse assoluto.

Ha indossato la fascia da capitano portando il Fluminense fino a una storica semifinale, con clean sheet contro Inter e Borussia Dortmund, e superando Al Hilal ai quarti dopo la loro vittoria contro il Manchester City.

Ex Chelsea, Milan e PSG, Silva è stato un baluardo al centro della difesa: eleganza, intelligenza tattica e leadership.

Nelle prime cinque partite del torneo ha collezionato 55 interventi difensivi (15º nella competizione) e vinto il 79% dei duelli aerei. Solo tre i goal subiti in quel periodo.

Se questa è stata davvero l’ultima danza di “O Monstro” a livello internazionale, lo è stata in grande stile.

Il talento portoghese del Chelsea è stato semplicemente devastante. Miglior marcatore dei Blues con tre reti, è attualmente 10º per occasioni create (10) e 13º per conduzioni progressive (43).

Sempre pericoloso sull’esterno, ha messo in crisi ogni difensore affrontato.

Ha segnato il goal decisivo nella vittoria all’esordio contro il LAFC, poi l’unico goal dei suoi nella sconfitta per 3-1 contro il Flamengo nella fase a gironi. La sua terza rete è arrivata agli ottavi contro il Benfica, chiudendo i conti ai supplementari.

Indimenticabile anche la sua prova contro il Palmeiras nei quarti, giocata nel ricordo di Diogo Jota e del fratello Andrea Silva. Neto e Jota erano stati compagni ai Wolves e in Nazionale.

"Ora voglio dedicare questa finale a lui e alla sua famiglia", ha detto Neto dopo la semifinale. "Sono stati giorni durissimi e questa partita è per loro."

Che torneo per il terzino marocchino. In sei partite ha collezionato contributi offensivi in quattro match: un rendimento straordinario.

A 26 anni si sta confermando come il miglior esterno destro del mondo, trascinando il PSG in entrambe le fasi.

In semifinale contro il Real Madrid ha completato il 90% dei passaggi, creato due occasioni da goal – una delle quali sfociata nell’assist per il secondo goal di Ruiz – e annullato un cliente scomodo come Vinicius Jr.

Nei quarti aveva già fatto impazzire Bayern Monaco e Kingsley Coman. E nel finale, dopo oltre 90 minuti, ha trovato la forza per l’assist decisivo con una giocata da manuale.

Un Hakimi formato superstar, che sogna di chiudere il torneo da campione.