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Haaland Lautaro HDGOAL

Haaland-Lautaro, la finale per il trono del goal: possono diventare leggende

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Sogni e preghiere con diverse sfumature. Sacro e profano che si mischia immaginando due epiloghi totalmente opposti al termine di 90 minuti - che possono diventare 120 o addirittura di più in caso di lotteria dei rigori - che segnano il destino: sarà inferno e paradiso?

Le speranze dei tifosi di Manchester City e Inter sono affidate a loro. C’è chi si augura di vederli in un’altra serata - l’ennesima - in cui risulta difficile o quasi impossibile fermarli e chi vorrebbe vederli incappare in una notte amara, di quelle in cui loro stessi faticano a riconoscersi e soprattutto a far male alla difesa avversaria, una rarità a dire la verità.

Erling Braut Haaland e Lautaro Martinez sono certamente i protagonisti più attesi della finale di Champions League in programma questa sera ad Istanbul. L’attaccante norvegese e il Toro nerazzurro hanno trascinato rispettivamente i ‘Citizens’ di Pep Guardiola e l’Inter di Simone Inzaghi fino all’ultimo atto della competizione europea per club più importante e prestigiosa, oltre a mettere indelebilmente la firma sui primi due titoli conquistati dalle due squadre.

Entrambe le formazioni vanno a caccia del terzo trofeo - Treble o Triplete, che dir si voglia - dopo aver conquistato Premier League ed FA Cup da una parte e Supercoppa Italiana e Coppa Italia dall’altra.

Successi su cui non poteva mancare la griffe di Erling Haaland e Lautaro Martinez, autori di due stagioni straordinarie.

Ora, però, entrambi sono chiamati alla prova del nove. Il momento della verità è giunto: ad Istanbul bisogna scrivere la storia e le speranza dei tifosi - ma non solo - sono proprio nella loro testa e nei loro piedi.

Una fiducia incondizionata riposta in loro che i due dovranno provare a convertire in quella carica emotiva che in campo può davvero cambiare le sorti della finalissima dell’Ataturk Stadium. Una notte per cuori fuori e campioni veri che Haaland e Lautaro hanno dimostrato di meritare, in attesa della definitiva consacrazione.

  • Lautaro Martinez Getty

    LAUTARO A CACCIA DI MILITO

    Molto più di una semplice coincidenze. Due goal a dividerli e un percorso ricco di affinità tra quello del 2010 e quello di questa stagione. Lautaro Martinez spera di replicare quanto fatto dal suo connazionale Diego Milito e guidare l’Inter verso il trionfo a Istanbul come accadde 13 anni fa a Madrid.

    Il Toro e il Principe. Insieme al Racing Avellaneda in quello che è stato un vero e proprio passaggio di consegne in attesa di diventare grande con l’Inter a distanza di pochi anni dall’addio dell’ex Genoa.

    Chi si attacca alla cabala può sorridere: in questa stagione Lautaro ha segnato 28 goal, due in meno dei 30 realizzati nell’annata 2009/2010 dal Principe. Ma curiosamente gli ultimi due Milito li mise a segno proprio nella finalissima di Champions League contro il Bayern Monaco a Madrid.

    “Sono cose che mi arrivano, a volte ci credi e a volte no - ha dichiarato il Toro -. Con l'Argentina sono successe tante cose prima di vincere la Coppa del Mondo. Dobbiamo affrontare il City a testa alta e petto in fuori. Anche loro dovranno preoccuparsi di noi”.

    Oltre ad aver conquistato la Coppa del Mondo con la sua Argentina in occasione dei Mondiali in Qatar a dicembre scorso, Lautaro si è rivelato determinante con la maglia dell’Inter. Il Toro ha già messo la firma nelle due finali disputate in questa stagione dai nerazzurri di Simone Inzaghi, la Supercoppa Italiana a Riyadh contro il Milan a gennaio e la finale di Coppa Italia il 24 maggio scorso all’Olimpico contro la Fiorentina.

    “Sto vivendo un periodo bellissimo, importante. Per me e per la mia famiglia. Io ho sempre dato il massimo da quando sono all'Inter, abbiamo portato tantissimi trofei e ora possiamo vivere un sogno. Siamo lì a un passo, manca un ultimo sforzo, siamo pronti per questa settimana per preparare al meglio questa partita che è la più importante della nostra carriera. Se dovremo essere concentrati per 90 minuti? No, 120 minuti: da quando saliamo sul pullman fino alla fine della partita. Dobbiamo lasciare l’anima e il cuore dentro il campo ed essere quelli degli ultimi due mesi. Cercheremo di essere tranquilli e goderci questa partita".

    Un’annata da sogno per il Toro, anche dal punto di vista personale con il matrimonio e l’attesa del secondogenito, che ora vuole completare l’opera con la griffe più importante regalandosi e regalando all’Inter e ai suoi tifosi la Champions League.

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  • Erling Haaland Manchester City 2022-23Getty Images

    HAALAND HA CAMBIATO LA STORIA

    Miglior giocatore e miglior giovane nella stagione d’esordio in Premier League. Basterebbe questo per sintetizzare la prima annata al Manchester City di Erling Braut Haaland. Grazie ai suoi 36 goal e 8 assist in 35 presenze, il norvegese si è aggiudicato - e non poteva essere altrimenti - i due premi individuali assegnati dalla FA.

    L'ex Borussia Dortmund è il quarto giocatore della storia della Premier League vincere questi due premi: prima di lui ci erano riusciti Andy Gray, Cristiano Ronaldo e Gareth Bale.

    Solo uno dei tanti primati conquistati dal norvegese nel suo primo anno nella Greater Manchester. Sì, perché a soli 22 anni, Haaland ha superato al primo tentativo anche due leggende come Alan Shearer e Andy Cole: con 36 reti il classe 2000 è diventato il miglior marcatore in una singola stagione del campionato inglese dal 1992 ad oggi, ovvero da quando la First Division è diventata la Premier League, con il precedente record che era di 34 reti.

    Numeri incredibili e primati, senza dimenticare quello di miglior marcatore stagionale del City che apparteneva a Tommy Johnson da ben 94 anni, che però non frenano la voglia di crescere e la fame dell’ex Borussia Dortmund:

    “Sì sono migliorato molto in questa stagione ma ho ancora molti margini di crescita. Devo lavorare sul mio piede destro, sul modo in cui colpisco la palla di testa, su come aiuto la squadra nella costruzione. In tutto, insomma. Sono ancora giovane, ho 22 anni e ho una lunga carriera davanti a me ma ho fatto bene a venire al Manchester City un anno fa”.

    Ora, però, il focus di Erling Haaland è sull’Inter e sul Treble da conquistare dopo la rimonta sull’Arsenal in Premier League e la vittoria in finale di FA Cup nel sentitissimo derby di Manchester contro lo United:

    “Giocare la finale di Champions League è da sempre il mio sogno e sono onorato di esserci. Ma soprattutto è una partita da vincere. La nostra stagione è stata fantastica e vogliamo chiuderla nel migliore dei modi. Sarà dura contro un’ottima squadra come l’Inter ma abbiamo voglia di vittoria e daremo il massimo. Non vediamo l’ora di giocare“.

    Un dettaglio testimonia la fame di successi di Haaland e quella voglia matta di vincere questa sera ad Istanbul.

    “Dai, ancora uno” è la frase pronunciata al resto della squadra al centro del campo dal norvegese dopo il successo nel derby contro lo United nella finale di FA Cup.

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  • Haaland Lautaro Martinez Manchester City InterGetty Images

    NUMERI E NOTTI MAGICHE IN CHAMPIONS

    12 goal in Champions League come Ruud Van Nistelrooy nel 2002/2003 con il Manchester United. Haaland condivide il primato di un giocatore del club inglese con l’attaccante olandese e spera di sorpassarlo.

    Dopo aver spazzato via in avvio Siviglia, Borussia Dortmund e Copenaghen con cinque goal nelle prime tre giornate della fase a gironi, Haaland ha dimostrato tutta la sua forza in occasione del ritorno degli ottavi di finale, quando ha segnato ben cinque goal in una sola gara contro il Lipsia. Una prova eccellente, che è entrata di diritto nella storia della Champions League.

    Dall’altra parte, Lautaro Martinez ha segnato ‘solo’ tre reti, ma che hanno pesato molto nel percorso dell’Inter verso la finale di Istanbul.

    Senza dubbio la rete contro il Milan nel ritorno dell’Euroderby in semifinale ha avuto un peso specifico elevatissimo, spegnendo definitivamente i sogni di gloria del Diavolo di Pioli.

    Ma non bisogna dimenticare il momentaneo 2-1 sia contro il Barcellona al Camp Non, una gara che ha indirizzato la qualificazione dell’Inter agli ottavi di finale, sia quello contro il Benfica a ritorno, a San Siro, prima del 3-3 finale.

    Reti arrivate in momenti chiave delle due sfide, che hanno messo in discesa il cammino dei nerazzurri di Simone Inzaghi.

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  • Guardiola Haaland

    PEP, ERLING E LO SPAZIO

    36 in Premier, 12 in hampions League, 3 in FA Cup e 1 in League Cup. Sono 52 i goal di Erling Haaland in 52 partite disputate finora in stagione con la maglia del Manchester City. Numeri pazzeschi che testimoniano l’impatto devastante del norvegese con i Citizens.

    “Guardiola? Pep e tutto lo staff dietro le quinte fanno di tutto per aiutarci a portare in campo la migliore versione di noi stessi. Ho già imparato molto da Pep e sono sicuro che ne avrò ancora. Sapevo di dovermi adattare a un nuovo allenatore, a un nuovo staff, a nuovi compagni di squadra e a un nuovo ambiente, ma sento di essermi adattato bene e di aver amato ogni singolo minuto”.

    Ai microfoni dei canali ufficiali della UEFA, Haaland ha raccontato le sue sensazioni dopo quasi un anno di lavoro con il tecnico catalano:

    “Sapevo che in questa squadra avrei avuto la possibilità di segnare tanti gol. Quando hai così tanti campioni intorno a te che ti creano le occasioni per segnare oppure ti aprono spazi per fare gol, allora è tutto più facile. Sono fortunato ad avere compagni di squadra che mi aiutano a fare il mio lavoro: mettere la palla in fondo alla rete. Ci vuole tanto duro lavoro dentro e fuori dal campo per continuare a fare gol e, quando ne faccio uno, mi concentro subito sul prossimo”.

    L’ex Borussia Dortmund ha segnato un passaggio fondamentale nella filosofia di calcio di Guardiola, colui che negli anni di Barcellona affermava: “Il nostro centravanti è lo spazio”.

    Nell’esperienza sulla panchina del Bayern Monaco, il calcio di Guardiola ha trovato in Lewandowski l’interprete perfetto mentre con Haaland la mutazione è definitivamente terminata: oggi l’idea di calcio del catalano è votata maggiormente alla verticalizzazione con un profilo in grado di tramutare in rete le azioni corali e aiutare in fase di costruzione.

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  • Erling Haaland Lautaro Martínez Manchester City InterCrédito: Getty

    I VECCHI INCROCI E I DUELLI A ISTANBUL

    Quello di Istanbul di questa sera sarà il primo incrocio in assoluto tra Erling Haaland e Lautaro Martinez. Una sfida a distanza tra giganti, che dovranno vedersela con i rispettivi avversari.

    A provare a fermare il norvegese ci sarà Francesco Acerbi, in un remake della sfida del 20 ottobre 2020 di Champions League, quando i due si affrontarono nella gara della fase a gironi tra la Lazio e il Borussia Dortmund all’Olimpico.

    Dall’altra parte toccherà a Ruben Dias e Akanji contrastare il Toro e spegnere le speranze dei nerazzurri, affidate in buona parte all’estro e all’istinto dell’attaccante argentino. Se con il primo il Toro non ha mai avuto modo di confrontarsi, il secondo rievoca ricordi agrodolci a Lautaro, che nella doppia sfida contro il Borussia Dortmund nella stagione 2019/2020 affrontò due volte Akanji segnano in entrambe le occasioni, perdendo però la sfida del Signal Iduna Park.

    Questa sera, però, sarà tutta un’altra storia. Haaland e Lautaro si sfidano in una notte unica. Una di quelle che segnano un crocevia della carriera. Un appuntamento in cui i campioni devono dimostrarsi tali per far sognare il loro popolo…

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