Non molti hanno messo in dubbio la decisione del Tottenham di scegliere Thomas Frank come successore di Ange Postecoglou; piuttosto, la maggior parte riteneva che questa fosse un'occasione attesa da tempo per il danese per mettersi alla prova con un club delle "big six" dopo anni di ottimo lavoro al Brentford. Tuttavia, nemmeno il tifoso più ottimista degli Spurs avrebbe immaginato che le cose sarebbero andate così bene in questo avvio di stagione.
Dopo essere arrivati a pochi secondi da una meritata vittoria contro il Paris Saint-Germain in Supercoppa UEFA, all'esordio ufficiale di Frank in panchina, gli Spurs hanno battuto il neopromosso Burnley nella giornata inaugurale, e poi si sono ripetuti contro Manchester City a confermare la teoria emersa nella partita contro il PSG, ovvero che il Tottenham può ancora competere con i migliori in Inghilterra e in Europa.
All'Etihad Stadium gli uomini di Frank sono stati davvero eccezionali, soffocando con la loro pressione la squadra di Pep Guardiola, mentre Cristian Romero e Micky van de Ven arginavano Erling Haaland in modo superbo. Il trio di centrocampo composto da Joao Palhinha, Pape Matar Sarr e Rodrigo Bentancur, ha impressionato, il tutto mentre la sua decisione di schierare Richarlison al posto di Dominic Solanke in attacco continua a dare i suoi primi frutti.
Frank è entrato a far parte di un club ristretto che comprende anche José Mourinho e Antonio Conte, ovvero quello degli unici allenatori ad aver vinto in trasferta contro Guardiola con due club diversi, e anche se la vittoria degli Spurs sul City non è una novità, rappresenta comunque una dichiarazione d'intenti da parte della squadra che ha chiuso al 17° posto la Premier League della scorsa stagione. Dopo una settimana da dimenticare sul mercato, il Tottenham ha dimostrato di dover essere nuovamente preso sul serio in campo, e questo è in gran parte merito dell'impatto iniziale di Frank.