Intorno al decimo minuto di gioco Pau Torres elude l'intervento di un giocatore del Giappone con una rotazione su se stesso che trasmette calma, classe e decisione. Forse troppa. Senza dubbio troppa: perché al 73' la Spagna di Luis Enrique è incredibilmente fuori dai Mondiali.
La Roja è andata vicina allo psicodramma: lo sanno tutti. Da Unai Simon, che si è fatto piegare le mani da una conclusione tutto fuorché irresistibile di Doan, a Moriyasu, che porta i suoi agli ottavi di finale con un'altra storica rimonta, che fa seguito a quella con la Germania nella gara d'esordio. Lo sanno i tifosi che a Doha hanno esultato al goal, a distanza, di Kai Havertz. Si sono ritrovati a tifare per la Nazionale di Hansi Flick, dopo aver praticamente dominato il girone fino al primo tempo della sfida contro i giapponesi.
Salvo poi scomparire in una nuvola "rossa" che preoccupa, e non poco, Luis Enrique, che per svegliare i suoi ha dovuto cambiare interpreti dopo aver subito lo svantaggio di Tanaka. Il goal "tecnologico" per eccellenza, nato da una palla, quella di Mitoma, che solo attraverso un check del VAR durato svariati minuti si è capito non essere uscita. Qualcosa che lascia, anche dopo il triplice fischio, spiazzati: "benvenuti nel nuovo calcio", insomma, fatto di sensori ed emozioni inaspettate.
Tutto il resto non è noia, ma possesso palla. E rivincita personale: qualcuno, alla vigilia di Qatar 2022, aveva tirato fuori la storiella dei goal "inutili" di Alvaro Morata: uno col Costa Rica, uno con la Germania e un altro col Giappone. Tre in tre partite: il colpo di testa che batte Gonda (su cross di Azpilicueta e dormita della difesa nipponica) è il sigillo su un avvio di Mondiali da applausi per l'ex Juventus. Altro che goal inutili...
Vanno a braccetto e con un po' di paura agli ottavi, sia Giappone che Spagna: in Qatar succede anche questo. L'ennesimo miracolo di Moriyasu si è compiuto, in attesa del prossimo.