Il peso delle aspettative: Garcia, il Napoli dello Scudetto e un cammino complicato

Alla vigilia della sfida contro il Bologna, la domanda in conferenza è stata posta, a Rudi Garcia: quella sull'obiettivo stagionale, si intende. Quel "Ma De Laurentiis le ha chiesto di vincere di nuovo lo Scudetto?" a cui è seguita la risposta dell'allenatore francese.

"Quando sei Campione d'Italia l'ambizione è difendere con gli artigli lo Scudetto che abbiamo sul petto: per ora siamo quinti e non ci va bene".

Settimi, poi, dopo il weekend, a -7 dall'Inter che viaggia a un'altra velocità rispetto al Napoli: ed è per questo motivo che, in Campania, si interrogano su quella che sarà la stagione degli azzurri.

C'è una parentesi, bella corposa, da aprire: ripetersi dopo aver vinto uno Scudetto non è mai semplice. L'Inter tra il 2021 e il 2022, ad esempio, con l'arrivo di Simone Inzaghi in panchina non è riuscita, nonostante una rosa completa (al netto dell'addio a sorpresa di Romelu Lukaku, in quell'occasione), a ripetere quel che era riuscito a fare Antonio Conte, subendo la rimonta del Milan, poi Campione d'Italia.

Eppure, a distanza di due anni, il lavoro portato avanti dai nerazzurri con pazienza e convinzione ha permesso all'Inter di Simone Inzaghi di essere riconosciuta come una delle migliori formazioni non solo d'Italia, ma anche d'Europa (la finale di Champions League non è un caso).

Non è da escludere, insomma, che quella del Napoli possa essere una "stagione di transizione", soprattutto dopo un cambio in panchina importante come quello Luciano Spalletti-Rudi Garcia. La domanda, in questo caso, però è: "Quanta pazienza avranno a Napoli?".

La risposta la consegna l'umore di una piazza che sui social ha fatto partire il "#Garciaout", con la secca reazione del tecnico dopo la sfida contro il Bologna.

"Non possiamo solo ascoltare una minoranza urlante perché c'è una maggioranza che supporta il Napoli, i giocatori e l'allenatore".

Ovviamente, tra i casi che hanno alimentato questo difficile avvio di stagione del Napoli ci sono quelli legati a Khvicha Kvaratskhelia e Victor Osimhen.

"Chiedete ai giocatori, non a me".

Garcia ha così chiuso la questione, che però rimane una priorità in casa azzurra: con il nigeriano c'è stato un chiarimento, secondo quanto ricostruito da "La Gazzetta dello Sport", dopo la plateale protesta dell'attaccante al Dall'Ara. Poi sarà il campo a dire se sarà stato tutto sistemato.

Resta la sensazione di un gruppo che si è trovato ad affrontare il peso dello Scudetto con una nuova guida tecnica: né giusta, né sbagliata, né adatta o non adatta. Semplicemente diversa.

L'ultimo punto, al momento, alla vigilia della gara contro l'Udinese è quello che riguarda il calendario del Napoli fino alla sosta per le Nazionali.

Oltre ai bianconeri di Andrea Sottil, gli azzurri se la vedranno contro il Lecce nel weekend e contro il Real Madrid di Carlo Ancelotti, a metà della prossima settimana, in Champions League.

Chiude, poi, la sequenza di gare il match contro la Fiorentina: no, non è un calendario semplice. Proprio quello che potrebbe servire a Rudi Garcia per ribaltare una situazione che sembra compromessa, lanciando un messaggio forte: oppure, in caso contrario, a gettare nuove ombre sul suo percorso sulla panchina del Napoli.

Perché a ottobre i Campioni d'Italia sono già di fronte a un bivio tra l'"essere o non essere": pochi mesi dopo la conquista del Tricolore.