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Man Utd Ruben Amorim feature GFXGOAL

Game over Ruben Amorim: i sei motivi per cui il Manchester United deve esonerarlo

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Sebbene i tifosi del Manchester United siano molto più solidali con i propri manager rispetto alla maggior parte degli altri club di alto livello, la pazienza nei confronti di Ruben Amorim sta finendo. Dopo il ko contro il Brentford, i social sono stati inondati di richieste di esonero del portoghese. E anche gli esperti si sono schierati a favore di questo scenario.

"Se guardiamo i numeri, ha solo l'1% di vittorie in più rispetto a Graham Potter, che è stato licenziato. Come fa a essere ancora al suo posto?", ha chiesto Martin Keown alla BBC. "Possiamo parlare del sostegno dei proprietari, ma alla fine non sta funzionando", ha detto Micah Richards. "Non vedo dove possa arrivare il Manchester United se non cambierà allenatore", ha aggiunto Ashley Williams.

I tre ex calciatori non sono gli unici a pensarla così: GOAL vi espone sei motivi per cui lo United dovrebbe porre immediatamente fine all'esperimento Amorim.

  • Brentford v Manchester United - Premier LeagueGetty Images Sport

    IL RIFIUTO AL CAMBIAMENTO

    Sebbene tutti i buoni allenatori dovrebbero avere una visione e una filosofia chiare, adattarsi ai punti di forza dei propri giocatori e cercare di sfruttarli al meglio fa parte del loro lavoro. Amorim, tuttavia, si è rifiutato di abbandonare il suo 3-4-3 e ha fatto della testardaggine il proprio punto di forza. Nella sua prima conferenza stampa ha dichiarato con orgoglio che "non c'è una seconda strada" e i pessimi risultati ottenuti da allora non lo hanno indotto a riconsiderare i propri metodi. La settimana scorsa ha affermato che nemmeno il Papa potrebbe convincerlo a cambiare idea su come dovrebbe giocare la propria squadra.

    L'ex allenatore dello Sporting ha avuto tutto il tempo necessario per far abituare i giocatori al proprio stile di gioco, compreso un intero precampionato. E ora ha settimane intere di allenamenti a causa dell'assenza nelle competizioni europee. Ma il messaggio non sta arrivando: Amorim assomiglia a un capitano che si rifiuta di cambiare rotta mentre la sua nave si dirige verso un iceberg.

    Amorim ha ripetutamente affermato che l'unico modo per lo United di cambiare il proprio modo di giocare è quello di liberarsi di lui. E non sta dando alla dirigenza altra scelta.

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  • Brentford v Manchester United - Premier LeagueGetty Images Sport

    VIA I MIGLIORI

    La squalifica ricevuta da Casemiro per l'espulsione contro il Chelsea ha costretto Amorim a scegliere tra Mainoo e Ugarte. Ancora una volta, il portoghese ha ignorato il centrocampista cresciuto nel vivaio che molti tifosi vedevano come il futuro del club e ha scelto l'uruguaiano, che non ha nulla delle capacità tecniche del compagno.

    Il fatto che Amorim abbia rifiutato di dare a Mainoo la sua prima maglia da titolare in campionato in stagione non è stato affatto sorprendente: non ha mai apprezzato un giocatore che è tra i più talentuosi della squadra, soprattutto perché non si adatta al suo rigido sistema. Mainoo lo sa, ed è per questo che ha chiesto di essere ceduto in prestito verso la fine della scorsa finestra estiva di mercato.

    Il fatto che abbia chiesto un prestito piuttosto che un trasferimento definitivo la dice lunga: non vuole lasciare lo United, ma vede poche prospettive per sé finché Amorim sarà alla guida della squadra. E quando ha avanzato la richiesta, probabilmente pensava che l'allenatore non sarebbe rimasto ancora a lungo.

    Mainoo non è l'unico giocatore di talento che Amorim ha allontanato. Questi ha costretto Rashford a lasciare il club e poi ha fatto lo stesso con Garnacho. Ha anche rinunciato a Hojlund, nonostante l'attaccante fosse disposto a lottare per un posto. Insomma, è meglio separarsi prima che lui stesso allontani altre stelle.

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  • Brentford v Manchester United - Premier LeagueGetty Images Sport

    NESSUNO SLANCIO

    Amorim ha rivelato il giorno prima della partita contro il Brentford che per tutta la settimana aveva sottolineato ai propri giocatori l'importanza di creare uno slancio. La vittoria contro il Chelsea, del resto, aveva dato alla squadra la possibilità di vincere due partite di campionato consecutive per la prima volta sotto la guida del portoghese e per la prima volta dal maggio 2024.

    "Penso che se noi come squadra non capiamo lo slancio in questo momento, abbiamo un grosso problema - ha detto - Fin dalla prima sessione di allenamento abbiamo iniziato a parlarne. Dobbiamo capire l'opportunità che abbiamo di vincere la prossima partita. La responsabilità è nostra. Abbiamo bisogno del senso di urgenza che ci serve per vincere, a tutti i costi".

    Nonostante questo martellamento, però, il messaggio non è stato recepito. Amorim ha ragione: lo United ha un problema enorme se non riesce a mettere insieme due vittorie consecutive per più di un anno. Senza slancio, innanzitutto non c'è alcuna prospettiva di raccogliere punti sufficienti per avvicinarsi alla qualificazione alle competizioni europee. Ma, cosa peggiore, non ci può essere alcuna speranza di un miglioramento duraturo.

  • Brentford v Manchester United - Premier LeagueGetty Images Sport

    ERRORI FONDAMENTALI

    Amorim ha affermato in diverse occasioni che il problema non è il sistema di gioco e, in certi casi, non si può che dargli ragione. Non è il sistema ad aver portato Onana e Bayindir a regalare dei goal agli avversari, a volte direttamente da calcio d'angolo. Maguire non può dare la colpa alla difesa a tre per aver lasciato Igor Thiago in posizione regolare a Brentford o per aver permesso ad Haaland di distruggerlo nel derby di Manchester. Né il fallimento di Bruno Fernandes dal dischetto può essere ricondotto alle tattiche dell'allenatore. 

    Eppure, sotto la guida di Amorim continuano a verificarsi situazioni preoccupanti. E lo stesso portoghese deve assumersene la responsabilità.

    "Abbiamo lavorato sui goal di oggi durante la settimana. È frustrante - ha detto - Vedo i ragazzi in allenamento. A volte mi sembra che nelle partite, quando le cose si fanno davvero difficili, non siano più gli stessi. Ma questa è la pressione del club".

    Potrebbe esserci un fondo di verità nel fatto che i giocatori cedano sotto il peso delle aspettative che derivano dal rappresentare lo United. Ma è compito dell'allenatore aiutarli ad affrontarle. E Amorim non sta avendo successo su questo fronte.

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  • Ruben AmorimGetty

    I RISULTATI PARLANO DA SOLI

    La sconfitta contro il Brentford ha lasciato Amorim con 34 punti in 33 partite di Premier League: un dato scioccante dopo quasi un anno alla guida della squadra, con una media di 1,03 punti a partita, che porterebbe lo United a 39 punti nell'arco di un'intera stagione. Il Blackpool e il Birmingham sono entrambi retrocessi con 39 punti nel 2010/11, anno in cui lo United ha vinto il campionato.

    Anche se negli ultimi anni il livello delle squadre in fondo alla classifica è calato e probabilmente non retrocederebbe con il suo attuale punteggio, il Manchester United trascorrerebbe comunque gran parte della stagione guardandosi nervosamente alle spalle.

    I tifosi dello United immaginavano che Amorim avrebbe "ribaltato la situazione dei Reds" nella canzone a lui dedicata, ma i tifosi del Manchester City hanno inventato una nuova versione che modifica quella frase in "i Reds stanno retrocedendo". A meno che lo United non cambi rotta sostituendo il proprio allenatore, le parole beffarde dei rivali potrebbero effettivamente trasformarsi in realtà.

  • Ruben AmorimGetty

    COMMENTI NEGATIVI, ATMOSFERA NEGATIVA

    Sebbene Amorim non sia certo il primo allenatore a lottare per risollevare le sorti dello United, deve essere considerato uno dei tecnici più negativi che il club abbia avuto nell'era post-Sir Alex Ferguson. Non in termini di tattica, ma in termini di retorica.

    Il portoghese ha affermato di credere davvero nei giocatori in quella prima conferenza stampa andata in scena lo scorso novembre, ma gli sono bastate poche settimane per perdere ogni speranza. Ha definito la squadra "la peggiore nella storia del Manchester United" dopo la sconfitta contro il Brighton a gennaio e ha continuato a criticare aspramente i propri giocatori.

    Sì, le sue conferenze stampa e le sue interviste sono molto coinvolgenti, perché dice cose che molti allenatori hanno paura di dire. Ma le sue parole non hanno galvanizzato i giocatori. Al contrario, hanno solo contribuito a minare ulteriormente la fiducia nel suo progetto. Amorim ha parlato del peso della storia del club che trascina verso il basso i calciatori, ma ha peggiorato le cose con molte osservazioni pungenti.

    Dopo la storica eliminazione contro il Grimsby, Amorim sembrava suggerire che avrebbe potuto andarsene dicendo che "qualcosa deve cambiare e non si possono cambiare 22 giocatori". Ha anche ammesso di aver pensato di dimettersi a febbraio. Da allora ha cambiato tono e ha ripetuto a Brentford che non se ne sarebbe andato. Motivo per cui dovrà essere il club, se vuole cambiare l'atmosfera che si respira a Old Trafford e Carrington e riportare un po' di positività, a costringerlo ad andarsene.

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