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Como 1907 v US Sassuolo Calcio - Serie AGetty Images Sport

Fabregas e il no all'Inter: "Non voglio parlarne, mi fa male dall'emozione"

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In estate è stato l'oggetto del desiderio di diverse squadre italiane intenzionate a cambiare la propria guida tecnica in concomitanza della fine della stagione.

Cercato prima dalla Roma e poi dall'Inter, Cesc Fabregas ha deciso di rimanere al Como e di provare a portare i biancoblù per la prima volta nella loro storia in Europa.

Ora il calendario gli mette di fronte proprio l'Inter, che sta lottando per tornare a mettere le mani sullo Scudetto dopo la beffa della scorsa stagione.

  • SUL NO ALL'INTER

    In conferenza stampa proprio alla vigilia del match contro i nerazzurri, Fabregas a domanda specifica ha risposto su chi gli chiedeva del suo rifiuto all'Inter in estate: "Non parlerò di questo, non mi interessa ora. Mi fa male questa domanda, per l'emozione".

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  • ENDORSEMENT

    Il tecnico spagnolo ha poi incoronato l'Inter come squadra più forte del campionato: "L'Inter ha una grandissima squadra e un grandissimo allenatore, con dirigenti pure. Vado tantissimo a San Siro a vedere l'Inter in Champions, perché loro sono la squadra più forte. Qua non c'è vergogna per questo. Io ammiravo l'Inter di Inzaghi, chiudono gli occhi e tutti sanno dove sono".

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  • LO DICONO I DATI

    Un giudizio, quello dell'allenatore del Como, basato non solo solamente sul suo modo di intendere il calcio, ma anche e soprattutto sull'analisi dei dati: "Io penso che l'Inter, nei parametri che analizziamo noi, sia la più forte in tutto. Poi vedo tante parate dei portieri, tra Inter e Milan, e dico 'wow'. La cosa più importante per le grandi squadre è che hanno giocatori di livello top. Quando è così, la cosa peggiore che può succedere è avere una squadra che viene a rompermi le scatole. Quindi noi proviamo ad essere delle zanzare e vediamo dove si arriva".

  • GAP NON RIDOTTO

    Per Fabregas la differenza tra la sua squadra e quella di Chivu è ancora molto ampia: "Siamo giovani, dobbiamo imparare ancora tanti cose. Vogliamo imparare a trovare questo tipo di serate, serate di Champions, che va al campo dell'Atletico Madrid e fa una grandissima partita anche se ha perso. Ma il calcio è così. L'80% della squadra che giocherà domani lo fa da 11 anni, noi no. Però i ragazzi hanno un'attitudine importante, domani per noi è una partita importante, per vedere dove siamo in questo momento".

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