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Grosso LioneGetty

Fabio Grosso fa guerra al Lione? Ha chiesto una buonuscita milionaria

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Nei due mesi di esperienza sulla panchina del Lione, a Fabio Grosso è praticamente successo di tutto: piccole gioie, episodi drammatici e pericolosi e un esonero.

Non certo una delle migliori parentesi vissute in carriera dal Campione del Mondo del 2006, sia per quel che riguarda la sua storia da calciatore che per quella da allenatore.

Ma il suo rapporto con il Lione non è mica un capitolo chiuso, anzi: stando a quanto riportato da "Le Progres", in questi giorni Grosso starebbe trattando animatamente la sua buonuscita. Non una roba da poco.

  • I DUE MESI DI GROSSO AL LIONE

    Dopo l'esonero di Laurent Blanc, il Lione ha chiamato Fabio Grosso a metà settembre per risollevare una situazione calcistica drammatica.

    La sua nomina, però, non ha cambiato il corso degli eventi del club francese, anzi: alla fine di novembre viene esonerato con l'OL ultimo in classifica in Ligue 1 e uno score assai negativo, con una sola vittoria in sette gare da tecnico.

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  • GLI EPISODI DI MARSIGLIA

    A questo, com'è noto, si aggiungono i fatti di Marsiglia, avvenuti nel prepartita della sfida contro l'OM: Grosso, in quella circostanza, è stato gravemente ferito all'occhio in seguito alla sassaiola dei tifosi di marsigliesi contro il pullman del Lione.

    Sangue, violenza e paura: la gara non si gioca e le immagini del viso insanguinato di Grosso fanno praticamente il giro del mondo.

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  • UNA BUONUSCITA MILIONARIA

    Stando a quanto riportato da "Le Progres", tra Fabio Grosso e il Lione potrebbe nascere una vera e propria "guerra legale" relativa alla buonuscita.

    L'intenzione dell'OL sarebbe, infatti, quella di liberarsi dell'ingaggio dell'ex allenatore del Frosinone, che però chiederebbe tra 1,5 e 2 milioni di euro come "risarcimento" per il danno subito.

    Ma non è tutto: perché dalla risoluzione del contratto di Grosso dipende anche il contratto dell'attuale allenatore, Pierre Sage, per ora "ad interim". Senza l'addio dell'italiano, come sottolinea "Le Progres", non può avvenire l'effettiva nomina del successore.

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