In giro per l'Europa con GOAL: storie e protagonisti del weekend in Premier League, Bundesliga, LaLiga e Ligue 1.
ITINERARIO: WOLFSBURG, OVIEDO, WOLVERHAMPTON
GOALIn giro per l'Europa con GOAL: storie e protagonisti del weekend in Premier League, Bundesliga, LaLiga e Ligue 1.
ITINERARIO: WOLFSBURG, OVIEDO, WOLVERHAMPTON
GettyNon aveva ancora mai segnato in Bundesliga, ne ha fatti tre in un colpo solo, davanti al proprio pubblico: eppure la tripletta di Dzenan Pejcinovic non è bastata al Wolfsburg per evitare una beffarda sconfitta contro il Friburgo, in un 3-4 all'insegna degli errori. Ko che però non offusca la prestazione scintillante del ragazzo classe 2005, nato a Monaco di Baviera ma da genitori montenegrini, il più giovane tedesco a realizzare un hattrick in Bundesliga dai tempi di Thomas Muller (2010).
C'è un filo rosso che unisce Dzenan al Bayern Monaco: è proprio nell'academy del club bavarese che Pejcinovic muove i suoi primi passi da calciatore prima di passare all'Augsburg e, nel 2022, approdare al Wolfsburg, che quest'anno, dopo l'esperienza in prestito al Fortuna Dusseldorf, ha deciso di puntare su di lui per la prima squadra.
Già nel giro dell'Under 21 tedesca, dopo aver tenuto medie realizzative impressionanti con Under 17, 18 e 19, Pejcinovic è eleggibile anche per la Nazionale bosniaca, e non a caso uno dei paragoni ricorrenti per lui è quello con Edin Dzeko, che a Wolfsburg ha scritto la storia.
La tripletta contro il Friburgo, come detto, è servita a Dzenan per sbloccarsi in Bundesliga, dopo un periodo non felicissimo. Ma il giovane attaccante ha svelato di aver tratto beneficio dai consigli di un altro campione transitato dal Wolfsburg come Victor Osimhen: "Ho parlato con Osimhen qualche giorno prima della partita, anche lui ha avuto un anno difficile al Wolfsburg e mi ha detto, da attaccante, che la cosa più importante è mantenere la fiducia in se stessi. Abbiamo una cerchia di amici in comune e questo mi ha dato la possibilità di parlarci".
GettyNon sta andando esattamente come immaginato il ritorno dell'Oviedo nella Liga. Il club asturiano è penultimo con 11 punti in 15 giornate, non vince ormai dal 30 settembre (2-1 sul campo del Valencia) ed è già al terzo cambio in panchina. Dopo l'esonero di Paunovic e la disastrosa parentesi targata Carrion (che ha conquistato solo 4 punti in 8 giornate) la scelta è ricaduta su Guillermo Almada, tecnico uruguaiano ex Pachuca, liberatosi in corsa dal Valladolid, dove stava vivendo la sua prima esperienza in Europa.
L'arrivo di Almada ha creato però ulteriori malumori, soprattutto dopo lo 0-0 contro il Celta Vigo e una scelta che sembra una chiara dichiarazione d'intenti: detronizzare il re, un'autentica leggenda come Santi Cazorla. Solo 8 minuti per il capitano, relegato in panchina nonostante le dichiarazioni della vigilia: "Non è vero che non conto su Cazorla - aveva dichiarato Almada - Santi è un modello per il club e, che giochi poco, molto o per tutta la partita, è una risorsa fondamentale".
Eppure Cazorla, nonostante l'avanzare degli anni (ne ha appena compiuti 41), era fresco di premio di miglior giocatore dell'Oviedo del mese di novembre, a testimoniare come la sua importanza in campo sia fuori discussione. Non sorprende allora che prima del debutto contro il Celta il club abbia deciso di non far pronunciare dallo speaker il nome di Almada, per evitare un'accoglienza a base di fischi. Il più osannato alla lettura delle formazioni? Non c'è bisogno di aggiungere altro...
Getty Images SportDue punti conquistati in 17 giornate e, dopo il successo della Fiorentina contro l'Udinese, unica squadra nei maggiori campionati europei a non aver ancora centrato una vittoria: il Wolverhampton sta entrando nella storia della Premier League, ma dalla parte sbagliata.
Il 2-0 subito sabato scorso in casa dal Brentford ha portato a dieci la striscia di sconfitte consecutive in campionato e il raffronto con la disastrosa stagione del Derby County 2007/2008 è quanto mai d'attualità. Dopo 17 giornate il Derby aveva conquistato 6 degli 11 punti con i quali ha terminato la stagione, in quello che resta ad oggi il peggior risultato della storia della Premier League.
La media del Wolverhampton, 0.11 punti a partita, è ampiamente inferiore e la mediocrità nella quale è sprofondata la squadra di Rob Edwards (che dal suo arrivo ha incassato solo sconfitte) non lascia grandi speranze di rimonta.
Gli addii in estate di Matheus Cunha e Ait-Nouri sono stati dolorosissimi e i nuovi arrivi hanno floppato: male il colombiano Arias, tra i migliori in Sudamerica con la maglia del Palmeiras, malissimo il centravanti Arokodare, accostato in estate anche al Milan, autore di un solo goal in 13 presenze.
GOALNella nostra top 11 settimanale trova spazio tra i pali l'ex Barcellona Inaki Pena, protagonista con le sue parate nella grande vittoria dell'Elche contro il Rayo Vallecano. In difesa a destra Stanisic, a segno con il Bayern contro l'Heidenheim, e a sinistra Carlos Romero, che ha messo la firma sull'ennesimo successo del lanciatissimo Espanyol. Coppia centrale deluxe, con due big come Van Dijk e Schlotterbeck.
A centrocampo l'ex Milan Reijnders, che contro il West Ham ha trovato il suo terzo goal in Premier League, e Jude Bellingham, MVP del Real Madrid nella vittoria contro il Siviglia. Sugli esterni Lamine Yamal, on fire contro il Villarreal, e uno dei giocatori più in forma d'Europa, Morgan Rogers, che con una doppietta ha steso il Manchester United.
Davanti due tedeschi: il già citato Pejcinovic e il sempre più convincente Nick Woltemade, la cui doppietta non è bastata però al Newcastle per avere la meglio sul Chelsea. Nessun rappresentante della Ligue 1, che nel weekend si è fermata per far spazio alla Coppa di Francia.