Euro Trip - La crisi dell'Aston Villa, la resurrezione di Ansu Fati e l'esplosione di Can Uzun, il 'fratello' di Yildiz

33.2% di possesso palla, il dato più basso della sua intera carriera da allenatore: mai avrebbe pensato Pep Guardiola di ritrovarsi un giorno alla sbarra con l'accusa più inimmaginabile per lui, quella di aver "parcheggiato il bus" nel big-match contro l'Arsenal. Non è più il City di un tempo, non è più lo stesso Pep, che sta cercando nuove strade per innovare il suo calcio: meno fraseggio, più verticalità, come dimostra il goal in contropiede sull'asse Reijnders-Haaland. Ma le scelte "catenacciare" nella ripresa, con il passaggio alla difesa a 5 e la rinuncia successiva all'unica punta Haaland, sono state punite dall'1-1 di Martinelli. 

E così il Liverpool può tentare la prima fuga della stagione, un solido +5 sulle prime inseguitrici (Arsenal, Tottenham e il sempre sorprendente Bournemouth) conquistato con la vittoria nel Merseyside derby, mentre il City si ritrova ad avere gli stessi punti dei cugini dello United, tornati a respirare con il 2-1 al Chelsea.

È bagarre invece in vetta in Ligue 1, dove il colpo del Marsiglia nel Classique (rinviato di 24 ore per il maltempo) ha permesso a Monaco, Strasburgo e Lione di agganciare il PSG. 

In Bundesliga il Bayern continua a passeggiare sugli avversari e a macinare record: 4-1 in casa dell'Hoffenheim, a punteggio pieno dopo quattro giornate e con un impressionante +15 come differenza reti, frutto soprattutto dell'inizio strepitoso di Harry Kane, già alla seconda tripletta in questo campionato. Alle spalle però tiene botta il Borussia Dortmund, che supera 1-0 il Wolfsburg grazie a Adeyemi, al secondo goal in pochi giorni dopo quello realizzato alla Juventus in Champions League.

Turno infrasettimanale in Spagna: in attesa della risposta del Barcellona, impegnato domani sera sul campo dell'Oviedo, il Real Madrid ha dominato sul campo del Levante, trovando anche il primo goal di Mastantuono. Per la squadra di Xabi Alonso sono sei vittorie in altrettante giornate: un chiaro avviso ai naviganti...

"O muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo": e da Villans a villains il passo può essere brevissimo. La crisi dell'Aston Villa è ormai certificata: l'addio di Monchi e i sinistri scricchiolii della panchina di Unai Emery lasciano pensare che il ciclo spagnolo a Birmingham sia ormai giunto al capolinea. Dalla storica qualificazione in Champions a un non convincente sesto posto, che qualche ingranaggio si fosse inceppato era sembrato evidente sia in campo che fuori. Le critiche dei tifosi per le scelte di mercato di Monchi, i dubbi sulla permanenza del Dibu Martinez, un malumore diffuso nello spogliatoio per la direzione intrapresa dal club. 

Un senso di 'ridimensionamento' confermato dai risultati di questo inizio shock: penultimo con soli tre punti in 5 giornate, già fuori dalla Carabao Cup dopo l'eliminazione per mano del Brentford. Per l'Aston Villa l'Europa League, e in particolare la sfida con il Bologna di domani, rappresenta probabilmente l'ancora di salvataggio per una stagione che si preannuncia delicatissima. E chissà che non possa essere anche l'ultima chiamata per Unai Emery...

Si può vivere una seconda giovinezza a 22 anni? Chiedetelo a Ansu Fati, che nel Principato vuole riacquisire quella regalità che pressioni e infortuni gli hanno sottratto sul più bello. Tre goal in 72 minuti giocati tra Champions League e Ligue 1, doppietta al debutto, da subentrante, al Louis II: non c'era maniera migliore di iniziare questa nuova esperienza dopo essere finito ai margini al Barcellona. Lui che era visto come Yamal prima di Yamal, l'erede designato al trono di Messi, l'eletto, il nuovo 10. E che invece si è visto costretto a lasciare la Catalogna per ritrovare se stesso.

Al Monaco, con un allenatore preparato e in grado di valorizzare il talento come Adi Hutter, Fati può diventare in poco tempo il leader tecnico di una squadra che punta a restare il più possibile in scia al PSG. La doppietta contro il Metz, con due goal di puro opportunismo, apre a scenari tattici interessantissimi: nel 4-4-2 di Hutter, in coppia con Mika Biereth, giocando meno defilato e più vicino alla porta avversaria, lo spagnolo può risultare devastante in Ligue 1.

Da Ratisbona alla Champions League, sognando i Mondiali con la Turchia: è la storia di Kenan Yildiz ma anche di Can Uzun, trequartista classe 2005 dell'Eintracht, cresciuto insieme al fenomeno della Juventus tra le rive del Danubio. Amici inseparabili sin dai tempi della scuola, sempre in squadra insieme sia sui campetti amatoriali da calcio che su quelli da basket, Can e Kenan, accomunati dalle origini e dalla forte ambizione, sono riusciti ad arrivare in alto, regalando oggi spettacolo sui massimi palcoscenici.

E se Yildiz è già una stella del firmamento europeo, Uzun sta rapidamente scalando posizioni, mettendosi in evidenza sia in Champions che in Bundesliga: sempre a segno nelle prime quattro giornate di campionato, in goal anche nel 5-1 con il quale l'Eintracht ha spazzato via il Galatasaray giovedì scorso. Ma oltre al feeling con la porta avversaria, Can sta dimostrando di poter essere un vero e proprio leader tecnico per la squadra allenata da Toppmoller.

Sotto punta, alle spalle di Wahi o Burkhardt, il giovane talento turco può mettere in mostra il meglio del suo repertorio: abilità nello stretto, progressione palla al piede, visione di gioco e notevoli doti balistiche. Un 10 moderno, cattivo e concreto: dopo Kolo Muani, Marmoush e Ekitike un'altra potenziale maxi-plusvalenza per l'Eintracht, che per strapparlo al Norimberga ha sborsato 11 milioni nell'estate del 2024.

Un rigore (il primo della sua carriera nella Liga) parato a Julian Alvarez con un balzo felino, una serie di interventi per tenere in piedi il Mallorca: Leo Roman ha messo in mostra le doti che avevano spinto l'Atletico Madrid (e ancor prima il Genoa) a interessarsi a lui.

In difesa trovano spazio un giocatore completamente ritrovato come Eder Militao, leader della difesa del Real di Xabi Alonso, a segno contro l'Espanyol; un talento col vizio del goal come Luka Vuskovic, centrale croato classe 2007 che il Tottenham ha girato in prestito all'Amburgo e che ha festeggiato contro l'Heidenheim la sua prima rete stagionale dopo le 7 messe a segno lo scorso anno con il Westerlo; Nayef Aguerd, matchwinner nell'importantissima sfida tra Marsiglia e PSG; e infine David Raum, autore di una punizione deliziosa nel 3-1 del Lipsia contro il Colonia.

A centrocampo quantità e qualità con la coppia formata da Baptiste Santamaria, protagonista con un goal e un assist nel successo del Valencia contro l'Athletic, e Ryan Gravenberch, MVP nel derby di Liverpool, deciso anche da un suo destro di controbalzo in corsa. Dietro al già citato Kane, giunto a quota 8 goal in 4 giornate, spazio allo scozzese Oliver Burke, autore di una tripletta nel 4-3 con cui l'Union Berlino ha espugnato Francoforte, al redivivo Ansu Fati e a Ferran Torres, che anche da esterno, visto il rientro di Lewandowski nell'undici titolare, si è confermato uno degli uomini più in forma del Barcellona, con una doppietta nel 3-0 al Getafe. Menzione speciale per Ludovic Ajorque, che con una prestazione spaziale (1 goal e 3 assist) ha trascinato il Brest nel 4-1 al Nizza.