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Dream Team Milan GFX

Il Dream Team del Milan - Da Baresi e Maldini al trio degli olandesi

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Disegnare la perfetta top 11 del Milan è un’impresa molto complicata. Il club rossonero infatti, nel corso della sua gloriosa storia, ha potuto annoverare tra le sue fila alcuni tra i più grandi giocatori di ogni tempo.

Pensare ad un undici vuol quindi dire dover, per forza di cosa, essere chiamati a fare i conti con delle rinunce importanti. Che si tratti di difesa, centrocampo o attacco, sono moltissimi i fuoriclasse destinati paradossalmente a ‘restare fuori’.

Non potrebbe d’altronde essere altrimenti, visto che il Milan è un dei club più titolati del pianeta. A livello internazionale è la terza squadra in assoluto a livello di successi ottenuti e questo grazie a sette Coppe dei Campioni/Champions League, due Coppe delle Coppe, cinque Supercoppe Europee, tre Coppe Intercontinentali ed una Coppa del Mondo FIFA per club.

Moltissimi sono stati anche i trionfi a livello nazionale e comprendono diciannove Scudetti, cinque Coppe Italia e sette Supercoppe Italiane. Il tutto porta ad un totale di 49 trofei ufficiali vinti.

Tra tutti i giocatori che hanno vestito la maglia rossonera, ben otto sono stati premiati con il Pallone d’Oro, mentre sono tre quelli che hanno ricevuto il FIFA World Player.

Tra tutti i fuoriclasse accolti e lanciati dal Milan, chi fa parte del miglior undici di tutti i tempi?

  • Sebastiano Rossi MilanGetty

    Sebastiano Rossi

    Approda al Milan nell’estate del 1990 quando ha già ventisei anni e una carriera alle spalle vissuta non propriamente ai più alti livelli. Colonna del Cesena, viene acquistato dal club rossonero per vestire i panni di riserva di Riccardo Pazzagli, ma con il passare del tempo riesce a ritagliarsi uno spazio sempre maggiore.

    Diventato titolare nella stagione successiva, diventerà uno dei pilastri di quella che all’epoca era certamente una delle squadre più forti del mondo.

    Difeso dalla mitica linea composta da Tassotti, Costacurta, Baresi e Maldini, è stato tra i più forti portieri italiani della sua generazione, ma paradossalmente non ha mai vestito la maglia della Nazionale.

    Dotato di un grande fisico e molto forte dal punto di vista tecnico, diventerà uno dei massimi esperti della ‘zona’, cosa questa che gli consentirà di diventare parte integrante del sistema difensivo rossonero.

    In dodici anni di militanza, vincerà con il Milan cinque Scudetti, tre Supercoppe Italiane, una Coppa Intercontinentale, due Supercoppe Europee ed una Champions League.

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  • Cafù MilanGetty

    Cafù

    Marcos Evangelista de Moraes, o più semplicemente Cafù, è uno degli esterni destri più forti della storia.

    E’ arrivato al Milan in età molto avanzata e per tale motivo è stato accolto con scetticismo dalla tifoseria rossonera. La cosa non gli ha però impedito, a trentatré anni, di imporsi fin da subito come titolare inamovibile.

    Dotato di grandissima velocità e abilità nel cross, è stato uno degli esterni più dominanti della sua generazione, oltre che uno dei punti di forza del Milan per cinque stagioni.

    Ha chiuso la sua carriera da giocatore rossonero nel 2008 e dopo aver vinto uno Scudetto, una Supercoppa Italiana, due Supercoppe Europee, una Champions League ed un Mondiale per Club.

    Questi trofei messi in bacheca con il Milan, uniti agli altri trionfi della sua lunghissima carriera, fanno di lui uno dei giocatori più titolati di sempre.

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  • Alessandro Nesta MilanGetty

    Alessandro Nesta

    Nesta costa troppo, non è compatibile con il nostro bilancio”. E’ il 12 agosto 2002, quando Silvio Berlusconi con queste parole esclude categoricamente il possibile approdo al Milan di Alessandro Nesta.

    La Lazio pretende quarantacinque milioni di euro per il cartellino del suo capitano, una cifra in un certo senso congrua per il difensore centrale più forte del mondo, ma troppo alta per il bilancio del club rossonero. Quando tutti pensano che le possibilità di vedere Nesta al Milan siano ormai sfumate, parte invece una trattativa ‘nascosta’ fatta di offerte e controfferte che qualche settimana più tardi, il 31 agosto, poterà alla definitiva fumata bianca.

    Acquistando Alessandro Nesta, il Milan si è garantito uno dei più forti difensori di sempre. Veloce, implacabile nell’anticipo, fortissimo nel gioco aereo, elegante e capace di impostare l’azione, è stato un giocatore straordinariamente completo.

    Resterà al Milan per dieci anni, nel corso dei quali vincerà due Scudetti, due Supercoppe Italiane, una Coppa Italia, due Supercoppe Europee, due Champions League ed un Mondiale per club.

  • Franco Baresi MilanGetty

    Franco Baresi

    Franco Baresi è semplicemente una delle più grandi leggende della storia del Milan. In carriera ha vestito solo la maglia rossonera e delle sue venti stagioni da professionista, quindici le ha vissute con la fascia da capitano al braccio.

    Leader assoluto dentro e fuori dal campo, era dotato di un senso della posizione unica che gli permetteva di comandare la difesa come pochi altri hanno fatto nella storia. Veloce, tecnico, implacabile negli interventi e dotato un’eccellente visione di gioco, è stato uno dei più grandi difensori di tutti i tempi.

    Classificatosi secondo nella classifica del Pallone d’Oro nel 1989 (a vincere sarà Van Basten) è ancora oggi considerato tra i più forti giocatori a non essere riuscito a vincere quello che è il più ambito riconoscimento individuale al quale si può ambire in ambito calcistico.

    Si è comunque ‘consolato’ vincendo tutto con il Milan: sei Scudetti, quattro Supercoppe Italiane, una Mitropa Cup, tre Champions League, tre Supercoppe Europee e due Coppe Intercontinentali.

    Bandiera per eccellenza del Milan, ha vestito la maglia rossonera anche in Serie B.

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  • Paolo Maldini MilanGetty

    Paolo Maldini

    Un’altra leggenda del Milan, un altro campione che avrebbe meritato di vincere il Pallone d’Oro. Paolo Maldini è a detta di molti il più forte difensore di tutti i tempi.

    Ambidestro (in realtà era un destro naturale che ha imparato a giocare anche con il mancino), è stato un terzino sinistro fenomenale, ma nell’ultima fase della sua carriera ha fatto cose straordinarie anche da difensore centrale.

    Figlio di Cesare Maldini, un’altra leggenda del Milan, è cresciuto nel settore giovanile rossonero e nel corso della sua incredibile carriera non ha mai cambiato squadra.

    Implacabile nei tackle e imbattibile nel gioco aereo, è stato un calciatore che ha abbinato un enorme carisma a qualità tecniche, velocità, potenza e senso dell’anticipo.

    Con Tassotti, Costacurta e Baresi ha formato una delle linee difensive più forti di sempre e in rossonero ha totalizzato qualcosa come 902 presenze.

    Con il Milan ha vinto sette Scudetti, cinque Supercoppe Italiane, una Coppa Italia, cinque Champions League, cinque Supercoppe Europee, due Coppe Intercontinentali ed un Mondiale per Club.

  • Frank RijkaardGetty

    Frank Rijkaard

    Rijkaard ha composto, con Gullit e Van Basten, il mitico ‘Trio degli olandesi’. Rispetto ai due connazionali era certamente meno appariscente, ma per bravura e intelligenza tattica è stato uno dei pilastri del miglior Milan di tutti i tempi.

    Approdato in rossonero nell’estate del 1988, Rijkaard nasce come difensore centrale, ma sarà da centrocampista che si imporrà come uno dei più forti calciatori della sua generazione.

    Sapeva comandare il gioco, far girare il pallone, interrompere le trame avversarie e ripartire con percussioni centrali spesso inarrestabili. E’ stato il prototipo del centrocampista centrale completo e nel corso dei suoi cinque anni vissuti in rossonero è stato, sia con Arrigo Sacchi che con Fabio Capello, un titolare inamovibile.

    Terzo in due occasioni nella classifica del Pallone d’Oro, con il Milan ha vinto due Scudetti, due Supercoppe Italiane, due Coppe dei Campioni, due Supercoppe Europee e due Coppe Intercontinentali.

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  • Gianni Rivera MilanGetty

    Gianni Rivera

    E’, insieme a Baresi e Maldini, la più grande leggenda della storia del Milan. Considerato uno dei più forti centrocampisti della storia del calcio mondiale, ha vestito la maglia rossonera dal 1960 al 1979, per un totale di 658 presenze accompagnate da 164 goal.

    Dotato di qualità tecniche sopraffine, di un’intelligenza tattica fuori dal comune e di un dribbling secco, grazie ad una impareggiabile bravura nel servire assist e passaggi, ha avuto pochi rivali al mondo in fatto di gestione e movimento della palla.

    Premiato con il Pallone d’Oro nel 1969, nonostante non fosse attaccante ha anche vinto in un’occasione (nella stagione 1972/1973) la classifica dei capocannonieri della Serie A (con 17 reti, a pari merito con Pulici e Savoldi).

    Capitano del Milan per dodici anni, con la squadra rossonera ha messo in bacheca tre Scudetti, quattro Coppe Italia, due Coppe dei Campioni, due Coppe delle Coppe ed una Coppa Intercontinentale.

  • Andriy Shevchenko MilanGetty

    Andriy Shevchenko

    Approdato al Milan nell’estate del 1999, dopo essersi messo in mostra con la maglia della Dinamo Kyiv, Andriy Shevchenko è stato senza ombra di dubbio uno degli attaccanti più forti e completi della sua generazione.

    Potente, veloce, fortissimo negli inserimenti e capace anche di calciare dalla lunga distanza, era il l’esempio perfetto del giocatore che ogni allenatore desidera avere nel proprio reparto avanzato.

    Alla sua squadra garantiva dinamismo, profondità e tanto lavoro sull’intero arco offensivo. Il tutto era unito ad un eccellente fiuto per il goal, tanto che saranno ben 175 le sue reti complessive in 322 partite in rossonero.

    Con il Milan ha fatto cose straordinarie dal 1999 al 2006, mentre meno bene è andata la sua seconda avventura milanista tentata dopo due annate deludenti al Chelsea.

    Pallone d’Oro nel 2004, in rossonero ha vinto una Coppa Italia, uno Scudetto, una Supercoppa Italiana, una Supercoppa Europea e soprattutto una Champions League. Il suo rigore decisivo nella finale del 2003 di Manchester contro la Juventus, rappresenta una delle immagini più famose della storia recente del Milan.

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  • Kaka MilanGetty

    Kakà

    Quando Carlo Ancelotti lo vide per la prima volta a Milano, si mise le mani nei capelli. La sua sensazione fu quella che dal Brasile fosse arrivato uno studente universitario e non un calciatore. In realtà gli sono poi bastati pochi allenamenti per capire che la sua prima impressione era stata sbagliata: “Era mostruoso, ho subito detto alla società che avevano preso un campione”.

    Ricardo Izecson dos Santos Leite, per tutti semplicemente Kakà, è effettivamente stato un fuoriclasse. Quando scattava palla al piede era uno spettacolo per gli occhi e ad un primo tocco letale e ad un dribbling che non lasciava scampo, univa un’eleganza che rendeva il suo stile di gioco praticamente unico.

    Forte con tutti e due i piedi, poteva agire anche da seconda punta, ma era da trequartista che dava il meglio di sé. Era capace di ribaltare l’azione come nessuno al mondo e inoltre aveva anche un’ottima confidenza con la rete.

    Tra il 2003 ed il 2009 si imporrà come uno dei giocatori più forti del pianeta, tanto che nel 2007 vincerà anche il Pallone d’Oro. Tornerà poi al Milan nel 2013 dopo quattro anni in chiaroscuro vissuti al Real Madrid, ma quello visto nella sua seconda esperienza in rossonero non sarà il giocatore devastante delle stagioni precedenti.

    Uno Scudetto, una Supercoppa Italiana, due Supercoppe Europee, una Champions League ed uno Mondiale per Club: questi i trofei che ha messo in bacheca con il Milan.

  • Ruud Gullit MilanGetty

    Ruud Gullit

    Un’icona degli anni ’80 e ’90, ma anche uno dei calciatori più forti che abbiano mai indossato la maglia del Milan. Ruud Gullit era uno straordinario trascinatore che poteva contare su una potenza fuori dal comune.

    Leggendarie sono le sue corse palla al piede con le treccine al vento, così come proverbiale era la sua capacità di incidere nelle partite più importanti.

    Difficile definire il suo ruolo: inizia la sua carriera in Olanda da libero, ma poi si impone a livello mondiale come centrocampista offensivo. Poteva agire da esterno o interno di mediana, ma anche come seconda punta.

    Quando partiva in progressione era inarrestabile ed anche questo ha contribuito a fare di lui uno dei calciatori più determinanti della sua generazione.

    Stella del ‘Grande Milan’ che domina in Italia, in Europa e nel mondo, in rossonero vincerà tre Scudetti, tre Supercoppe Italiane, due Coppe dei Campioni, due Supercoppe Europee e due Coppe Intercontinentali.

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  • Marco Van Basten MilanGetty

    Marco Van Basten

    Marco van Basten è universalmente ritenuto uno dei più grandi calciatori di ogni tempo. Le sue straordinarie qualità tecniche, unite ad un’incredibile eleganza, gli sono valsi il soprannome di ‘Cigno di Utrecht’.

    Il bomber olandese era in possesso di tutte le doti che un grande attaccante deve avere: calciava con entrambi i piedi, era freddo, letale nel gioco aereo e nelle acrobazie, chirurgico per precisione ma anche potente e, a tutte queste qualità, aggiungeva un controllo di palla da centrocampista.

    E’ stato dunque il prototipo del centravanti perfetto e non è un caso che, nel corso della sua avventura al Milan, per tre volte si è aggiudicato il Pallone d’Oro (1988, 1989 e 1992).

    Più forte lui è stata solo la sfortuna. Un infortunio l’ha costretto a ritirarsi a soli trent’anni, quando aveva ancora tantissimo da dare.

    Il suoi goal in rossonero sono stati 125 in 201 partite e sono serviti per vincere quattro Scudetti, quattro Supercoppe Italiane, tre Champions League, tre Supercoppe Europee e due Coppe Intercontinentali.

    Nel 1999, durante i festeggiamenti per il centenario del Milan, è stato eletto il miglio attaccante rossonero del secolo.

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