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David Neres Conte Napoli GFXGOAL

Di nuovo David Neres, Torino-Napoli è la seconda chance di fila: ma risalire le gerarchie sarà complicato

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Gioca David Neres: ormai è praticamente sicuro. In casa del Torino ci sarà spazio dal primo minuto anche per l'esterno brasiliano. Il che, rispetto alla stagione che ha portato al Napoli il quarto Scudetto della sua storia, è una discreta novità.

Matteo Politano ha recuperato dall'infortunio rimediato contro il Genoa prima della sosta, quello che lo ha costretto sia a uscire anzitempo da quella partita che a saltare la Nazionale, ma andrà solo in panchina. Meglio non rischiare, anche perché tra pochi giorni c'è la Champions League e forzare la mano sarebbe inutile.

Per cui, ecco Neres. La grande chance per l'ex giocatore di Ajax, Shakhtar Donetsk e Benfica sarà proprio oggi pomeriggio, a partire dalle ore 18. Ed è proprio di grande chance che si deve parlare: una chance da non fallire.

  • 173 MINUTI IN CAMPO

    Neres, fino a questo momento, ha giocato pochissimo: sei volte tra campionato e Champions League, per la precisione, ma sempre da subentrato. Il tutto per un totale di 173 minuti, che non fanno nemmeno due partite intere.

    L'unica gara in cui il brasiliano è partito dall'inizio è stata proprio quella contro il Genoa, un paio di settimane fa esatte. Solo che non è andata come tutti, il suo allenatore in primis, si sarebbero attesi.

    Neres ha iniziato a sinistra nel 4-3-3 rispolverato da Conte, ma in un primo tempo in cui tutti hanno faticato ha faticato pure lui. E parecchio. Dopo l'intervallo si è spostato a destra per rimpiazzare Politano, qualcosina di più si è pure visto, ma non abbastanza. Risultato: non sufficiente.

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  • Kevin De Bruyne Napoli Cagliari 30082025Getty Images

    CHIUSO DA... DE BRUYNE

    Neres è sceso in campo contro il Genoa perché Conte ha deciso di modificare qualcosa rispetto al proprio undici abituale. E in particolare ha scelto di far riposare Kevin De Bruyne, inserendolo nella partita soltanto nel secondo tempo.

    Perché sì, di fatto a chiudere la strada a Neres è stato proprio l'arrivo di De Bruyne dal Manchester City. Conte ha deciso di cambiare modulo per far convivere il belga e Scott McTominay, passando da un 4-3-3 con due esterni offensivi a un 4-1-4-1 in cui a sinistra un esterno non c'è: giostra lo scozzese, appunto, peraltro con risposte non paragonabili a quelle del suo clamoroso 2024/2025.

    Risultato: il grande escluso è Neres. Che attenzione, anche lo scorso anno a questo punto della stagione era una riserva. Ma di Khvicha Kvaratskhelia, il titolare del Napoli a sinistra e miglior giocatore della rosa prima di andarsene a gennaio a vincere la Champions League a Parigi.

    Neres, peraltro, si era presentato benissimo al Napoli pur con poco spazio a disposizione: tre assist e un goal nelle sue prime sei presenze in campionato, tutte da subentrato nei finali, con una media di una partecipazione realizzativa ogni 16 minuti. Discorso ben diverso da quest'anno, in cui è ancora a secco su tutti i fronti.

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  • "NON DEVE DIMOSTRARMI NIENTE"

    Anche di Neres, interpellato durante la conferenza stampa di presentazione di Torino-Napoli, ha parlato Conte alla vigilia. Senza drammatizzare nulla.

    "Neres ormai è un giocatore che conosco e che non deve dimostrarmi niente, ha contribuito in maniera importante alla vittoria dello Scudetto", ha detto il tecnico campione d'Italia in carica, provando a tranquillizzare il brasiliano.

    Lo stesso Conte ha unito nel discorso un altro che sta giocando poco come Noa Lang, spiegando che entrambi "devono continuare a lavorare con voglia e serietà come stanno facendo e avere pazienza, ma la pazienza devo averla anche io, non solo i calciatori".

  • RISALIRE LE GERARCHIE? DURA

    Il problema, tornando a Neres, è che risalire le gerarchie sarà particolarmente dura. Lo scorso anno, come detto, il brasiliano si è preso una maglia da titolare - pur tra un infortunio e l'altro - dopo l'addio di Kvaratskhelia. Ed è stato importante nel cammino che ha portato allo Scudetto. Ma quest'anno la situazione è diversa.

    All'orizzonte non si intravedono cambiamenti tattici da parte di Conte, convinto nel continuare sulla strada del 4-1-4-1. L'unica soluzione, apparentemente, per far convivere due big come De Bruyne e McTominay. E visto che in 12 non si può giocare, ecco che qualcuno deve forzatamente rimanere in panchina a guardar giocare i due ex di Manchester. E questo qualcuno, appunto, è proprio Neres.

    Ecco perché la situazione dell'ex Benfica, così come quella di Lang, è particolarmente complicata. Ed ecco perché toccherà a lui mettere una pulce nell'orecchio di Conte, provare a smuoverlo dalle sue convinzioni. Soprattutto dopo un anno di conoscenza così proficua, visto come sono andate le cose nella scorsa stagione a livello sia individuale che collettivo.

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