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Kevin De Bruyne Napoli HICGetty Images

De Bruyne si presenta al Napoli: "Scelta migliore per me, sono venuto per giocare ad alti livelli"

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Il Napoli ha iniziato la preparazione per la prossima stagione a Dimaro e tra i protagonisti c'è ovviamente Kevin De Bruyne, il grande acquisto dei campioni d'Italia, arrivato a parametro zero dal Manchester City.

De Bruyne è stato il primo colpo di Aurelio De Laurentiis, a cui sono susseguiti quelli di Lang, Lucca e Beukema. Il belga porterà alla squadra di Antonio Conte grande esperienza ma soprattutto qualità.

Dopo le parole del tecnico nella giornata di ieri, oggi è stato il turno di De Bruyne, che si è presentato in conferenza stampa.

  • LA SCELTA DEL NAPOLI

    "Credo che dal punto di vista della competitività sia il posto migliore per me, per mostrare le mie qualità. Il Napoli è campione in carica in Italia. Chiaramente cambia parecchio rispetto all'Inghilterra ma ciò mi rende entusiasta, Napoli era la scelta migliore per me. Il clima è diverso rispetto all'Inghilterra, ma il motivo principale per cui sono venuto qua è la volontà di giocare ad alto livello: quando il direttore sportivo è venuto per presentarmi il progetto sono rimasto entusiasta".

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  • IL LIVELLO DELLA SERIE A

    "Ci sono tante squadre con tanta qualità, ma il nostro obiettivo è essere competitivi e fare bene su tutti i fronti. Speriamo di piazzarci il più in alto possibile in campionato e di fare un bel percorso in Champions e in Coppa Italia. Ora è il momento di adattarmi, devo vedere come funziona la squadra perché cambia parecchio rispetto al Manchester City. Per me è un nuova esperienza ad alto livello, la Serie A è un campionato molto competitivo".

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  • VOGLIA DI UNA NUOVA SFIDA

    "Resterò per sempre un calciatore del Manchester City, ma avevo bisogno di intraprendere una nuova sfida. Questo progetto mi offre la possibilità di giocare ad alti livelli, il club vuole investire e lo sta dimostrando. Sono già stati fatti 4-5 acquisti, stiamo gettando le basi per il futuro. Non sono più così giovane, ma spero di poter aiutare la squadra a crescere e viceversa. In passato non guardavo molte partite di Serie A, ora invece lo farò".

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  • IL RAPPORTO CON LUKAKU

    "Ho chiamato sia Lukaku che Mertens per avere le loro impressioni sulla città e la squadra: mi hanno dato delle informazioni, la scelta però è stata mia assieme alla famiglia. Romelu è rimasto contento del mio arrivo: lo conosco da quando avevo 13 anni, abbiamo un'amicizia stretta e per un po' abbiamo convissuto insieme ai tempi del Chelsea. Conosco Romelu, ma ripeto: la decisione è stata mia, non ho rimpianti".

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  • IL NUMERO 10 SUI PANTALONCINI

    "A dire la verità sono rimasto un po' sorpreso perché non sapevo che il numero di Maradona fosse stato ritirato: da parte della società è stato un bel gesto, ma non credo sia qualcosa che mi dà più responsabilità, anche perché quando si gioca in un grande club come il Napoli la pressione c'è già a prescindere. Maradona è una leggenda e ha fatto la storia, io sono De Bruyne e voglio essere me stesso".

  • IL PROGETTO DEL NAPOLI

    "Mi sono trovato per la prima volta a passare in un nuovo club a parametro zero. Man mano che passava il tempo nella scorsa stagione, mi sentivo stressato. Il Napoli mi ha presentato un progetto diverso rispetto a stile di vita e competitività a cui ero abituato. Voglio risultare ancora performante, dimostrando ciò di cui sono capace".

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  • LA PRESENZA DI CONTE

    "Lo conosco perché ha allenato Chelsea e Tottenham in Premier, anche se giocava a cinque e quindi diversamente rispetto al sistema attuale. So che è molto tattico: è uno dei migliori tecnici dell'ultimo decennio, questo è un bel segno. Credo di poter imparare molto da lui, anche se finora abbiamo svolto soltanto due sedute di allenamento. Sto sfruttando questi giorni per guardarmi intorno e vedere cosa fa la squadra: credo che per inizio campionato sarò pronto".

    "La presenza di un tecnico così aiuta sicuramente in una scelta come la mia, lavorare con lui è bello. Per 9 anni ho lavorato con Guardiola e, ancora prima, con altri ottimi allenatori: ognuno ha la sua filosofia, tutti i più bravi sotto l'aspetto tattico sono un po' 'pazzi', come noi giocatori. Non credo che la squadra sia costruita attorno a me: darò il 100% ma servirà il contributo di tutti".

  • IL FATTORE CHAMPIONS

    "La Champions è importante perché è tra le competizioni più belle al mondo. Si sapeva che il Napoli si sarebbe qualificato, non vedo l'ora di giocarla con questa maglia. Speriamo di fare un bel percorso".

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  • LA POSIZIONE PREFERITA IN CAMPO

    "Meglio fare la mezzala o giocare vicino alla punta? Non credo che il ruolo sia importante: tutto dipende dall'interpretazione dello spazio e dalla postura in campo, nostra e degli avversari. Il 4-3-3 e il 3-4-3 sono dei moduli, ma dipende dalle due fasi: il calcio è molto dinamico e cambia costantemente, non so quale sia la posizione migliore per me".

  • LA LINGUA

    "Non ho ancora imparato una parola di italiano o napoletano in particolare, anche se riesco a capire qualcosa. Ho intenzione di prendere qualche lezione di italiano con mia moglie, è importante conoscere la lingua del posto. Quando sarò pronto farò anche interviste in italiano, datemi tempo".

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