Dei tanti, tantissimi fuoriclasse che hanno segnato l’ultimo ventennio calcistico che sono passati dal campo alla panchina, non tutti sono riusciti ad ottenere da subito i successi sperati. Esempi? Frank Lampard, partito dal Chelsea poi esonerato, con il suo gruppo portato alla vittoria della Champions League da Thomas Tuchel, mentre lui falliva all’Everton; Steven Gerrard, che ha avuto la grande chance all’Aston Villa gettandola alle ortiche dopo aver vinto il campionato coi Rangers; Andrea Pirlo è finito in Turchia per rilanciarsi dopo la Juventus, Ringhio Gattuso ha faticato col Valencia, Clarence Seedorf è durato ancora meno.
L’eccezione, un po’ curiosamente e un po’ no, è rappresentata dagli spagnoli: Mikel Arteta è il simbolo della rinascita dell’Arsenal che ha conteso il titolo al Manchester City fin quasi alla fine, Xavi invece il suo di campionato l’ha vinto con il Barcellona, che ne ha fatto un simbolo di ricostruzione. E poi c’è Xabi Alonso, che in autunno ha accettato la chiamata del Bayer Leverkusen intraprendendo la sua prima avventura da allenatore dopo aver fatto pratica partendo dal basso, veramente dal basso.
La sua prima esperienza un anno dopo il ritiro è arrivata nella cantera del RealMadrid nell’annata 2018/19, per poi tornare al suo primo amore, la RealSociedad. Non dalla prima squadra però, anzi: Segunda Division B, la terza serie del calcio spagnolo. Un po' come se Pirlo, continuando a fare raffronti, fosse veramente partito dalla Juventus B nell’annata 2020/21, come poi doveva essere in origine prima che le cose prendessero un’altra piega.
Per quanto riguarda i maestri, il classe 1981 basco ne ha avuti di eccellenti: Rafael Benitez, José Mourinho, Carlo Ancelotti, Pep Guardiola, Manuel Pellegrini, senza dimenticare Vicente Del Bosque in nazionale. Da ciascuno ha appreso qualcosa, come sanno fare le persone intelligenti. È stato l’estensione in campo di ciascuno di loro e non è affatto casuale che tutti prevedano per lui un futuro roseo.
“Sarà molto semplice per lui diventare un allenatore, se lo volesse”, aveva detto proprio Guardiola di lui. Lo ha ascoltato.





