Da Hakimi a Dimarco, passando per Inzaghi e Mbappé: vincitori e vinti della finale di Champions League

Luis Enrique è stato chiamato a sciogliere un dubbio imporante prima della partita: scegliere uno tra Desire Doué e Bradley Barcola per l'out di destra. Entrambi erano in ottima forma, ma Barcola era reduce da una splendida prestazione con due goal nella finale di Coupe de France della scorsa settimana contro il Reims.

Tuttavia, il tecnico spagnolo ha optato per il diciannovenne Doué, e la sua decisione ha dato frutti spettacolari.

Doué è entrato nella storia nel primo quarto d'ora della partita, diventando il giocatore più giovane calciatore ad aver segnato e fornito un assist in una finale di Champions League. Successivamente ha chiuso definitivamente la partita nella ripresa, diventando il primo n assoluto ad essere direttamente coinvolto in tre goal nel corso di questa competizione.

Di conseguenza, è davvero difficile immaginare come Doué possa far meglio in futuro, ma sarà sicuramente emozionante vederlo provarci. Infatti, prima della partita, alcuni tifosi neutrali lamentavano l'assenza di Lamine Yamal dal grande evento, ma il gioiello del PSG ha dimostrato che al momento sono diversi i grandi talenti in circolazione.

Le prestazioni difensive di Federico Dimarco sono state motivo di crescente preoccupazione in questa stagione, e ne abbiamo visto il motivo in occasione del primo goal. Con un movimento errato ha tenuto in gioco sia sia Doué che Hakimi, ovvero di due giocatori che hanno confezionato l'1-0.

Il secondo gol del PSG è stato ovviamente frutto di un po' di fortuna, dato che il tiro deviato di Doué avrebbe potuto finire ovunque, ma Dimarco, già messo a dura prova da Yamal in semifinale, ha commesso un altro errore, voltando timidamente le spalle alla palla.

Così l'Inter è diventata la prima squadra a subire due goal nei primi 20 minuti di una finale di Champions League. Le responsabilità del terzino in entrambe le reti sono parse evidenti.

Achraf Hakimi ha dimostrato il suo rispetto per l'Inter non festeggiando il suo goal al 12', ma la cosa non ha reso le cose più facili ai tifosi nerazzurri. Il calciatore marocchino incarna piuttosto bene l'enorme differenza che c'è oggi a livello economico tra le due squadre, dato che l'Inter ha dovuto vendere vendere il suo cartellino al PSG nell'estate del 2021 per bilanciare i conti.

Hakimi era già un ottimo giocatore all'epoca, quando vinse con i nerazzurri lo Scudetto nella sua unica stagione italiana, ma negli ultimi quattro anni ha raggiunto un livello completamente diverso.

Con il suo goal a Monaco, Hakimi ha eguagliato il record di Ian Harte per il maggior numero di reti siglate da un difensore in una singola stagione di Champions League, oltre ad essere stato perfetto come sempre in difesa. Non ci sono molti calciatori così completi a livello mondiale e sarebbe un degno vincitore del Pallone d'Oro di quest'anno (se mai venisse assegnato a un terzino destro!).

Sembra la fine di un'era all'Inter, ed è un vero peccato che una squadra così forte sia arrivata alla conclusione di un ciclo in circostanze così drammatiche.

Ricordiamo che solo poche settimane fa l'Inter era in corsa per il Triplete. Tuttavia, ha regalato lo scudetto al Napoli nella penultima giornata, dopo essere stata umiliata da un Milan dolorosamente mediocre in Coppa Italia.

La speranza era che l'Inter riuscisse a vincere il trofeo più importante, quello che le era sfuggito per sfortuna due anni fa a Istanbul, ma all'Allianz Arena ha offerto una prestazione disastrosa.

I nerazzurri hanno schierato la terza squadra più anziana di una finale di Champions League ed hanno subito una lezione di calcio da una squadra di cinque anni più giovane (il divario di età media più grande che abbiamo mai visto in questo particolare appuntamento).

Cosa succederà ora è difficile da dire. Lo stesso Inzaghi ha ammesso di aver ricevuto offerte da altre squadre, quindi non è detto che resterà all'Inter nella prossima stagione. È anche chiaro che diversi giocatori più anziani non avranno mai più l'occasione di calcare il palcoscenico più importante che il calcio europeo possa offrire.

Il tempo sembra essere scaduto e l’Inter non è riuscita a far suo quel titolo che negli ultimi anni avrebbe meritato.

Il trionfo in Champions League sarebbe dovuto arrivare già una decina di anni fa, ovvero poco dopo che la Qatari Sports Investment (QSI) aveva acquisito il Paris Saint-Germain, ma l'attesa agonizzante e spesso dolorosa non ha fatto altro che rendere questo successo ancora più dolce.

Se il PSG non fosse stato ripetutamente punito per il suo approccio "bling-bling" nella costruzione della squadra, non avrebbe mai cambiato rotta e dato la priorità al potenziale piuttosto che alle superstar.

Infatti, qualunque cosa si pensi del progetto portato avanti, il club transalpino può essere lodato per il fatto di aver messo insieme una squadra entusiasmante e meravigliosamente equilibrata, guidata da Luis Enrique che è entrato nella storia diventando il secondo allenatore a vincere un triplete con due club europei diversi.

Ovviamente molti dei fantastici talenti sui quali può contare sono costati un sacco di soldi e non stiamo parlando dunque del trionfo di un outsider. Ma oltre alla vittoria del denaro, è stata anche quella dell'esuberanza sull'esperienza.

Vista l'età media della sua rosa, il PSG potrebbe addirittura migliorare, cosa questa che rappresenta una prospettiva terrificante per il resto d'Europa. Il QSI avrà anche impiegato 14 anni per vincere la prima Champions League con il PSG, ma tutto lascia pensare che bisognerà attendere molto meno tempo per mettere in bacheca anche la seconda.

Cosa starà pensando Kylian Mbappé in questo momento? L'attaccante del Real Madrid sarà senza dubbio felice per alcuni dei suoi ex compagni di squadra, primo fra tutti Ousmane Dembélé.

Tuttavia, è lecito pensare che possa provare proverà anche un po' di invidia e forse anche qualche rimpianto. Toccava al ragazzo di Bondy portare il club della sua città natale alla sua prima vittoria in Champions, invece il PSG ha trionfato alla prima stagione senza di lui, e questo deve fare male.

Ricordiamo che Luis Enrique ha sempre sostenuto che il PSG sarebbe stato migliore senza Mbappé, e sabato ha dimostrato di avere ragione nel modo più eclatante possibile.