Dopo la sconfitta per 3-2 dell'Al-Nassr contro i giapponesi del Kawasaki Frontale nelle semifinali della AFC Champions League, Cristiano Ronaldo è stato visto parlare da solo al centro del campo. Ha anche fatto diversi gesti con le mani e i piedi, forse rimpiangendo l'occasione d'oro per pareggiare che ha sprecato nei minuti di recupero, e ha guardato il cielo come se si chiedesse: "Perché proprio a me?".
Non è stata però la sfortuna a giocare contro Ronaldo. L'Al-Nassr sarebbe arrivato in finale se il 40enne fosse stato più freddo sotto porta: nella prima frazione ha colpito la traversa con un potente colpo di testa e nella seconda ha sprecato due calci di punizione da ottime posizioni.
Nel fiore degli anni, Ronaldo dava il meglio di sé quando la posta in gioco era alta, ma in Arabia Saudita non è riuscito a essere all'altezza della sua reputazione di giocatore decisivo.
C'è persino chi sostiene che l'ex fuoriclasse del Manchester United e del Real Madrid abbia peggiorato l'Al-Nassr, dato che quando è arrivato nel club nel gennaio 2023 era in testa alla Saudi Pro League.
Ronaldo ha indubbiamente aumentato la visibilità del calcio saudita, ma non è riuscito a guidare l'Al-Nassr verso una nuova era gloriosa. Da quando è arrivato, non ci sono stati trofei importanti da festeggiare all'Al-Awwal Park e, a meno di un miracolo nelle ultime cinque partite di campionato, questa serie negativa continuerà.
Sembra che l'avventura di Ronaldo in Medio Oriente stia diventando poco più che un esercizio per gonfiare le statistiche. Sta ancora segnando molti goal e potrebbe battere qualche altro record, ma se i trofei più importanti continueranno a sfuggire all'Al-Nassr, l'ultimo capitolo della leggendaria carriera di Ronaldo non aggiungerà nulla al suo palmares.

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