L'esultanza di Lautaro Martinez, al momento del goal del pareggio, è un mix di sensazioni diverse e contrastanti: pur colto dall'evidente euforia, classica delle reti del "Toro", prende in fretta e furia il pallone dal fondo della porta difesa da Carnesecchi, nella speranza di risolvere la situazione, permettendo all'Inter di rialzare la testa e lasciarsi alle spalle un periodo "particolare".
Anche perché allo "Zini" tutto ciò che si è visto contro l'Empoli a San Siro ha ripreso vita grazie a una squadra, la Cremonese di Davide Ballardini, che ha restituito un'idea chiara e semplice: con un cambio tempestivo, probabilmente, la sua situazione in classifica sarebbe diversa. E' andata così.
Non malissimo, all'inizio, con l'ennesima perla del campionato di Okereke, un tiro a giro all'incrocio imprendibile per Onana, e con le tante, tantissime parate di Carnesecchi. Non basta: non basta perché alla fine contano anche le numerose occasioni create dalla formazione di Simone Inzaghi, che non si è scomposta un attimo e che, nonostante tutto, ha prodotto finché non è riuscita a trovare la via del goal.
Il primo al 21': un tap-in del "Toro", dopo la girata al volo di Dzeko. Il secondo proprio con un assist del "Cigno di Sarajevo", trasformato in rete da Lautaro Martinez, che da quando è tornato dai Mondiali è effettivamente il faro dell'Inter che riparte dallo "Zini" con una vittoria importante.
Per il carattere mostrato e per la classifica: per tanti motivi. Simili a quelli di una Cremonese che continua a non vincere in Serie A, vero, ma che prima o poi continuando così troverà la strada giusta per dare un senso a una stagione, fin qui, difficilissima.




