Antonio Torrisi: "L'operazione è complessa, e costosa, quindi immaginiamola: prendiamo il primo aereo per Riyadh e andiamo a trovare Simone Inzaghi. Saluti di rito e convenevoli. 'Mister, come sta?', poi gli chiediamo dell'Inter. Non della sua, ma di quella di Cristian Chivu. Gli chiediamo un parere sul calendario. Gli chiediamo pure che ne pensa delle alternative a Lautaro Martinez e Marcus Thuram: e lo osserviamo. Proviamo a nominargli Marko Arnautovic e Joaquin Correa, citiamo pure Mehdi Taremi. Poi scappiamo, per forza, col primo volo per l'Italia. Un po' perché intimoriti dalla reazione, un po' perché consapevoli che dopo quattro stagioni vissute con evidenti problemi nei ricambi in attacco, e nonostante ciò con due finali di Champions League conquistate (nella prima, direte, c'era Edin Dzeko, almeno), non deve essere simpatico vedere che proprio quando vai via il club può permettersi di investire in quella zona lì.
Certo, qualcuno dirà che comunque i soldi spesi per Diouf potevano essere destinati a un ultimo tassello per la fase offensiva, e avrebbe ragione, ma la sostanza non cambia. L'Inter con Inzaghi in panchina si è trovata a ottimizzare le risorse in relazione al bilancio, con costi non indifferenti per gli ingaggi dei vari Arnautovic (10 milioni a 34 anni), Correa, Taremi, Sanchez, sfortuna che a Chivu non è capitata. E questo valorizza ulteriormente, a posteriori, il lavoro fatto dall'attuale allenatore dell'Al Hilal (qualora qualcuno avesse ancora dubbi...).
Ovvio che, poi, ogni caso va analizzato nello specifico: Taremi, ad esempio, a priori è un potenziale colpo (poi non rende, ma è un altro discorso) e Dzeko, come accennato prima, è stato importantissimo tra il 2021 e il 2023. Se c'è stato, però, un aspetto che soprattutto nella passata stagione è stato più volte indicato come necessario in alcuni momenti cruciali, quello riguarda la freschezza che giocatori come Bonny o Pio Esposito ti danno, anche solo anagraficamente.
Sono giovani, hanno tanto da imparare e sono, appunto, freschi. Sono ciò che mancava all'Inter di Inzaghi? Non del tutto: Lookman, un Top Player già affermato, sarebbe stato, fosse arrivato in nerazzurro, ciò che serviva a Inzaghi tra il 2021 e il 2025. Bonny e Pio... sono sicuramente meglio di Arnautovic, Correa e Sanchez (escludiamo Taremi perché, signori, non si può giudicare quell'anno lì, su), se non altro perché da Arnautovic, Correa e Sanchez ti aspettavi esattamente quello che hanno poi dato. Sui due giovani, invece, puoi lavorare a tal punto da ridurre il gap (evidente) con Lautaro Martinez e Marcus Thuram. Inarrivabili, eh, e fortissimi, ma non più così essenziali".