Pubblicità
Pubblicità
Questa pagina contiene link di affiliazione. Quando acquisti tramite i link forniti, potremmo guadagnare una commissione.
3x3 sesta Serie A HDGOAL

Il Milan può davvero aspettare Leao? Bonny e Pio Esposito sono ciò che è mancato all'Inter di Inzaghi? Conte sta spremendo troppo il Napoli? Il 3X3 di GOAL

Pubblicità
  • Ma il Milan può davvero aspettare Leao?
  • Bonny e Pio Esposito sono ciò che è mancato all'Inter di Inzaghi?
  • Conte sta spremendo troppo il Napoli?

Tre domande a tre giornalisti di GOAL dopo la sesta giornata di Serie A: le risposte di Marco Trombetta, Antonio Torrisi e Claudio D'Amato.

  • Leao Modric MilanGetty

    MA IL MILAN PUÒ DAVVERO ASPETTARE LEAO?

  • Pubblicità
  • "Basta dipendere da Leao, Allegri l'ha capito"

    Marco Trombetta: "Partiamo da una piccola, ma doverosa premessa: Rafa Leao, se si sveglia con il piede giusto, è chiaramente un valore aggiunto per il Milan. Ma fermiamoci un attimo ad analizzare due punti fondamentali: il primo riguarda il 'se', il secondo è proprio il concetto di 'valore aggiunto'. Due punti, tra l'altro, strettamente collegati tra loro.

    Il problema del Milan negli ultimi anni è stato proprio quello. La dipendenza da Leao, dalle sue giocate, dai suoi strappi. Diamo la palla a Leao e vediamo che succede, speriamo che qualcosa succeda. Allegri ha capito però che da quel 'se' non si può dipendere. Il Milan deve funzionare a prescindere da Leao, non funzionare solo grazie a Leao. Deve essere Leao ad andare incontro alle esigenze del Milan, non il Milan ad andare incontro alle esigenze di Leao. Valore aggiunto significa questo. Essere un plus per un qualcosa che già funziona, che non dipende dalle prestazioni di un giocatore che accende e spegne il suo talento ad intermittenza.

    Vale la pena aspettare un Leao come quello visto contro la Juventus? Vale la pena sperare che sia lui a risolvere le partite? Allegri l'ha capito, non aspetta nessuno. Il Milan non può aspettare nessuno se vuole davvero lottare per lo Scudetto. E può farlo, con Allegri in panchina può farlo. E anche e a maggior ragione con un Leao in più. In più, appunto. La differenza sta tutta qua. Tocca a Leao, adesso, mettersi al passo".

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • Bonny Pio Esposito InterGetty

    BONNY E PIO ESPOSITO SONO CIÒ CHE È MANCATO ALL'INTER DI INZAGHI?

  • "Due finali di Champions senza mercato in attacco: cosa avrebbe potuto fare Inzaghi con gli attuali investimenti dell'Inter?"

    Antonio Torrisi: "L'operazione è complessa, e costosa, quindi immaginiamola: prendiamo il primo aereo per Riyadh e andiamo a trovare Simone Inzaghi. Saluti di rito e convenevoli. 'Mister, come sta?', poi gli chiediamo dell'Inter. Non della sua, ma di quella di Cristian Chivu. Gli chiediamo un parere sul calendario. Gli chiediamo pure che ne pensa delle alternative a Lautaro Martinez e Marcus Thuram: e lo osserviamo. Proviamo a nominargli Marko Arnautovic e Joaquin Correa, citiamo pure Mehdi Taremi. Poi scappiamo, per forza, col primo volo per l'Italia. Un po' perché intimoriti dalla reazione, un po' perché consapevoli che dopo quattro stagioni vissute con evidenti problemi nei ricambi in attacco, e nonostante ciò con due finali di Champions League conquistate (nella prima, direte, c'era Edin Dzeko, almeno), non deve essere simpatico vedere che proprio quando vai via il club può permettersi di investire in quella zona lì.

    Certo, qualcuno dirà che comunque i soldi spesi per Diouf potevano essere destinati a un ultimo tassello per la fase offensiva, e avrebbe ragione, ma la sostanza non cambia. L'Inter con Inzaghi in panchina si è trovata a ottimizzare le risorse in relazione al bilancio, con costi non indifferenti per gli ingaggi dei vari Arnautovic (10 milioni a 34 anni), Correa, Taremi, Sanchez, sfortuna che a Chivu non è capitata. E questo valorizza ulteriormente, a posteriori, il lavoro fatto dall'attuale allenatore dell'Al Hilal (qualora qualcuno avesse ancora dubbi...).

    Ovvio che, poi, ogni caso va analizzato nello specifico: Taremi, ad esempio, a priori è un potenziale colpo (poi non rende, ma è un altro discorso) e Dzeko, come accennato prima, è stato importantissimo tra il 2021 e il 2023. Se c'è stato, però, un aspetto che soprattutto nella passata stagione è stato più volte indicato come necessario in alcuni momenti cruciali, quello riguarda la freschezza che giocatori come Bonny o Pio Esposito ti danno, anche solo anagraficamente.

    Sono giovani, hanno tanto da imparare e sono, appunto, freschi. Sono ciò che mancava all'Inter di Inzaghi? Non del tutto: Lookman, un Top Player già affermato, sarebbe stato, fosse arrivato in nerazzurro, ciò che serviva a Inzaghi tra il 2021 e il 2025. Bonny e Pio... sono sicuramente meglio di Arnautovic, Correa e Sanchez (escludiamo Taremi perché, signori, non si può giudicare quell'anno lì, su), se non altro perché da Arnautovic, Correa e Sanchez ti aspettavi esattamente quello che hanno poi dato. Sui due giovani, invece, puoi lavorare a tal punto da ridurre il gap (evidente) con Lautaro Martinez e Marcus Thuram. Inarrivabili, eh, e fortissimi, ma non più così essenziali".

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • Conte Napoli GenoaGetty

    CONTE STA SPREMENDO TROPPO IL NAPOLI?

  • "Qualche nuovo sotto standard e certezze da non disperdere: Conte sta cercando la quadra"

    Claudio D'Amato: "Conte non sta spremendo il Napoli, semplicemente sta cercando la quadra. Quando si parla di nuovi da inserire il discorso è legato all'impatto che qualche acquisto - di sicuro non De Bruyne, impossibile da criticare - non ha garantito, vedi un Lang indietro per adattamento a ritmi e meccanismi e un Lucca fin qui poco decisivo in zona goal. Senza contare la discontinuità di Neres, freccia già presente e al momento con le polveri bagnate.

    Parentesi: ovvio che dover far fronte a campionato e Champions (a cui si aggiungeranno Coppa Italia e Supercoppa) rispetto alla scorsa stagione cambia completamente i connotati al planning gestionale, ma sempre meglio essere impegnati in più competizioni che non parteciparvi.

    Se McTominay ad esempio le sta giocando tutte e non brilla è perché non ha un ricambio all'altezza da sfruttare largo nel 4-1-4-1, in difesa gli infortuni di Buongiorno e Rrahmani stanno costringendo agli straordinari un 'senatore' come Juan Jesus e Beukema a prendere subito confidenza con una realtà totalmente diversa rispetto a quella di Bologna, inoltre il ko di Lukaku ha portato (col senno di poi, meno male!) a investire 50 milioni per Hojlund, impedendo di puntellare la rosa con un vice Di Lorenzo e un alter ego - per caratteristiche - di Anguissa.

    Ragion per cui, seppur parliamo di mercato faraonico, probabilmente bisogna anche considerare come alcuni volti nuovi non stiano rispettando le attese e i soldi spesi non siano in linea col reale valore di chi è stato scelto per rendere l'organico più profondo. E Conte, per non disperdere le certezze che hanno portato a rinascita, rilancio e Scudetto, sta tentando di inserire gli acquisti con "pazienza" ed "equilibrio", termini tanto cari al tecnico salentino.

    Vero è anche, ad ogni modo, che decidere quando far tirare il fiato all'uno o all'altro necessita di valutazioni legate alla strettissima attualità: col Genoa la riscossa è stata garantita da KDB e Spinazzola, on fire contro lo Sporting e ieri lasciati inizialmente in panchina. L'epilogo ha dimostrato come 'spremere', talvolta, occorra per cavalcare le vibes individuali.

    Conte lo ha definito 'l'anno più complesso, perché sono arrivati tanti ragazzi in una piazza importante. Siamo al secondo step del progetto, ma lo stiamo facendo col tricolore sul petto e ciò non era preventivabile': aspettative alte e amalgama da raggiungere, a Castel Volturno si lavora per raggiungere il giusto compromesso".

  • Pubblicità
    Pubblicità