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Slovakia v Germany - FIFA World Cup 2026 QualifierGetty Images Sport

Cosa succede alla Germania? Come le decisioni di Nagelsmann hanno contribuito al crollo in Slovacchia

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Sono passati esattamente 14 mesi da Germania-Spagna degli Europei 2024. La giornata più dura per la Mannschaft, quella dell'eliminazione da un torneo che tutti nel paese pensavano e speravano concretamente di poter vincere. 

Ma sono passati esattamente 14 mesi anche quando il commissario tecnico della nazionale tedesca, Julian Nagelsmann, subito dopo la partita annunciava il proprio obiettivo: vincere i Mondiali del 2026. 

Nessuna sua frase, probabilmente, è stata citata più spesso da quel momento. E questo la dice lunga, considerato come Nagelsmann sia un allenatore che ama parlare parecchio.

  • TUTTO È CAMBIATO

    All'epoca quella dichiarazione decisa era stata considerata coraggiosa, ma anche del tutto appropriata. La Germania aveva perso solo per un soffio contro i futuri campioni d'Europa. Dopo molti anni bui, la Nazionale aveva suscitato un nuovo entusiasmo durante gli Europei e Nagelsmann voleva mantenerlo alto con l'obiettivo, appunto, di vincere il titolo mondiale. Solo che dopo il fallimentare inizio delle qualificazioni ai Mondiali, tale entusiasmo è svanito e la sua dichiarazione appare del tutto irrealistica.

    Nella disastrosa partita persa 2-0 contro la Slovacchia, alla Germania sono mancate idee di gioco, stabilità difensiva e due virtù fondamentali: volontà e passione. In breve: mancava tutto. La squadra di Nagelsmann ha vinto solo una delle ultime sei partite e ha perso le ultime tre di fila. Grazie all'elevato numero di partecipanti e agli spareggi, la partecipazione ai Mondiali non è ancora seriamente in pericolo. Ma in queste condizioni la Germania non avrà nulla a che fare con il titolo.

    Negli ultimi 14 mesi non è cambiata solo l'opinione sulla sparata di Nagelsmann, ma anche quella sul suo lavoro come allenatore della nazionale. Per quanto grande sia stato il contributo dell'ex allenatore del Bayern al positivo campionato europeo, altrettanto grande è il suo contributo all'attuale tendenza al ribasso.

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  • FBL-EUR-NATIONS-GER-FRAAFP

    TROPPA SPERIMENTAZIONE

    Nagelsmann è un allenatore estremamente coraggioso. Lo ha dimostrato già nell'autunno del 2023, quando ha preferito assumere la guida di una nazionale apparentemente senza speranza piuttosto che quella di un club internazionale di alto livello. Nelle conferenze stampa preferisce dire una frase di troppo piuttosto che una di meno. Dal punto di vista della tattica, preferisce un esperimento di troppo piuttosto che uno di meno. Questo lo rende polarizzante come pochi altri allenatori. Vincitore o perdente, eroe o idiota.

    Agli Europei il coraggio di Nagelsmann è stato ripagato, le sue mosse hanno funzionato alla perfezione. Ha rinunciato a giocatori esperti come Goretzka e Hummels, puntando invece su elementi meno esperti come Andrich e Mittelstädt; ha spostato Kimmich dal centrocampo alla difesa contro la sua volontà; ha convinto Kroos a tornare in campo. Ha rischiato molto, ma ha guadagnato molto.

    Dall'autunno seguente, però, Nagelsmann ha però perso il proprio tocco magico e ultimamente i suoi errori di valutazione si sono moltiplicati in modo preoccupante. Un primo segnale era già arrivato nei quarti di finale degli Europei contro la Spagna, quando il commissario tecnico della nazionale tedesca aveva inspiegabilmente schierato Emre Can e Sané nella formazione titolare, correggendo poi il tiro con una doppia sostituzione all'intervallo.

    A differenza degli Europei, ora non si riconosce più alcuna linea tattica. Il volto di quel torneo è scomparso. Sia nella partita di ritorno dei quarti di finale della Nations League contro l'Italia che nella semifinale contro il Portogallo, Nagelsmann ha inoltre destabilizzato la sua squadra con inutili tripli cambi quando era in vantaggio. Ne sono seguiti immediatamente goal subiti, culminati in un pareggio (da 3-0 a 3-3) e una sconfitta. A complicare le cose si sono aggiunti gli infortuni di Ter Stegen, Schlotterbeck, Musiala, Havertz e Kleindienst: ben cinque candidati realistici per l'undici titolare.

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  • IL CASO KIMMICH

    Ma forse anche per il panico causato dalla scarsa prestazione nella Final Four della Nations League, Nagelsmann si è visto costretto a effettuare ulteriori cambiamenti durante la lunga pausa estiva, annullando una delle sue decisioni più sagge: Kimmich è tornato a giocare a centrocampo, dove, a differenza della fascia destra, ci sono alternative collaudate.

    Sebbene Nagelsmann stia nuovamente pianificando un 4-2-3-1, per le gare di settembre ha convocato un solo terzino destro: il 21enne esordiente Nnamdi Collins. Contro la Slovacchia è entrato direttamente nella formazione titolare e ha vissuto un debutto disastroso. Dovuto anche al sistema di Nagelsmann.

    Poiché i due terzini avanzavano in modo insolito quando erano in possesso palla, si creavano enormi spazi liberi in fase difensiva. Soprattutto Collins mancava di orientamento. Dopo un primo tempo desolante, Nagelsmann lo ha sostituito nell'intervallo, inserendo Raum, un altro terzino sinistro, e schierando Mittelstädt nella posizione di terzino destro, per lui completamente insolita.

    Accanto a Kimmich, in mezzo al campo hanno giocato altri due centrocampisti difensivi, Angelo Stiller e Leon Goretzka. Goretzka ha quindi dovuto spostarsi sulla fascia destra, dove non ha avuto alcun legame con il gioco. Il risultato di tutti questi esperimenti? L'intera struttura non ha funzionato.

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  • KimmichGetty Images

    PRESSIONE ALLE STELLE

    Nessun giocatore ha voluto criticare pubblicamente le scelte tattiche e di formazione di Nagelsmann, a dimostrazione del fatto che il rapporto tra squadra e allenatore è intatto. "Non c'è bisogno di parlare di sistema, di tattica, di difesa a tre o a quattro" ha affermato ad esempio il capitano Kimmich, assumendosi la responsabilità insieme ai suoi compagni: "È solo una questione di atteggiamento".

    Da un lato Kimmich ha ragione. Sì, con il giusto atteggiamento questa selezione tedesca dovrebbe vincere contro la Slovacchia, 52ª nella classifica mondiale, indipendentemente dalla tattica. Da una parte ci sono diversi titolari del Bayern, oltre ai vari Wirtz e Woltemade, appena passati in Premier League per 210 milioni di euro. Dall'altra ci sono giocatori della seconda divisione tedesca e inglese. Nagelsmann, però, sta rendendo le cose più difficili del necessario alla propria squadra con misure discutibili e, con il suo discorso, non sembra nemmeno riuscire a motivarla emotivamente.

    In un certo senso, la squadra della DFB è tornata al punto di partenza del suo mandato. Ovvero al buio autunno del 2023, l'epoca delle sconfitte devastanti sconfitte contro la Turchia e l'Austria. La differenza: allora si trattava di partite amichevoli e la Germania era qualificata per gli Europei. Oggi, già prima della seconda partita di qualificazione contro l'Irlanda del Nord in programma domenica, la pressione è già alle stelle.

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