Nell'estate del 2024, la Juventus ha sborsato 50 milioni di euro per acquistare Douglas Luiz dall'Aston Villa più un altro milione e mezzo di oneri accessori. Un anno più tardi, o poco più, lo ha ceduto ufficialmente al Nottingham Forest per 30 milioni circa.
Basterebbe questo per certificare quel che ormai si era capito da diverso tempo: l'avventura di Douglas Luiz alla Juventus, l'unica annata del brasiliano a Torino, è stata un fallimento. Non individuale: collettivo. Ovvero suo, ma anche della dirigenza che ai tempi stazionava in plancia di comando e che si è svenata per portarlo in Italia.
Douglas Luiz torna dunque in quella Premier League che ne ha già apprezzato le gesta e le prestazioni. Lì proverà a lasciarsi una volta per tutte - verrà probabilmente ceduto in prestito con obbligo di riscatto - le delusioni juventine, lì proverà a tornare il giocatore che era all'Aston Villa.
Ma che cosa non ha funzionato tra Douglas Luiz e la Juventus? Perché il brasiliano non è mai riuscito davvero a entrare nelle grazie dell'ambiente? Storia di un fallimento collettivo, sì, ma che quasi nessuno avrebbe potuto prevedere un anno fa.




