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Ibrahimovic MilanAC Milan

La prima conferenza di Ibrahimovic: "Fonseca nuovo allenatore, Zirkzee giocatore forte, al Milan si fa la storia"

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Una data importante quella del 13 giugno 2024 per il Milan che verrà, sotto il segno di Zlatan Ibrahimovic.

Dopo aver scritto pagine leggendarie della storia rossonera da giocatore, infatti, lo svedese ha tenuto la sua prima conferenza nel nuovo ruolo affidatogli direttamente da Cardinale.

Un vero e proprio manifesto programmatico per spiegare ai tifosi quali saranno le prossime mosse del club.

  • "NON ACCETTO PERDERE"

    Zlatan Ibrahimovic ha parlato del suo nuovo percorso di vita al Milan.

    "Dopo sei mesi mi sono già venuti i capelli grigi. Si lavora. Dopo il mio ritiro, dopo 25 anni nel calcio, hai un’altra libertà nella vita, nel fare le cose, poi ho due figli: e sono stato lontano da loro perché nel calcio si sono tanti sacrifici. Mi è arrivata poi una chiamata da Giorgio Furlani: ‘Vieni a Milanello, fai un saluto’. E da lì abbiamo visto, non sapevo niente, era tutto in amicizia per quello che ho fatto, la storia. Quel giorno ho proposto a mister Pioli di tornare in campo, ero pronto. Poi abbiamo fatto un meeting con Cardinale in cui mi chiedeva della mia vita, di cosa volessi fare e mi ha fatto la proposta di ritornare al Milan, di essere operating partner. Gli ho spiegato semplicemente che se avessi dovuto ritornare nel Milan lo avrei fatto con un progetto vincente. Chi mi conosce lo sa. Non è che non mi piace perdere. Non accetto perdere: devo vincere e vincerò. E lui mi ha risposto ‘Benvenuto’".

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  • IL NUOVO RUOLO DI IBRAHIMOVIC

    Poi focus sul suo nuovo ruolo al Milan, quello di operating partner.

    "Il mio ruolo è semplice: sono operating partner di RedBird, la mia responsabilità è il Milan, lavoro molto vicino a Cardinale, ma collaboro con Furlani e Moncada. Non è un ‘one man show’, ognuno ha il suo ruolo, ognuno è importante e ha le sue responsabilità".

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  • "AL MILAN SI FA LA STORIA"

    Rilanciando le ambizioni del Milan, Ibrahimovic ha parlato degli uomini che devono far parte del club rossonero del futuro.

    "Il Milan non vince, il Milan fa la storia. Questa è la differenza tra noi e gli altri: chi entra nel Milan deve avere l’ambizione di vincere e di fare la storia. Deve avere questo pensiero, questa mentalità e questi obiettivi. Nessuno ha detto che siamo soddisfatti: siamo arrivati secondi, in Europa League non abbiamo fatto bene, ma siamo d’accordo con loro. Vogliamo di più, ma dopo un campionato se si fa una valutazione su cosa sia andato bene e cosa sia da migliorare non c’è comunque limite. Vogliamo migliorare".

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  • "FONSECA NUOVO ALLENATORE"

    Ibrahimovic ha annunciato il nuovo allenatore del Milan.

    "Prima di iniziare voglio dire grazie a Stefano Pioli per quello che ha fatto per il Milan. L’ho avuto da giocatore e con un altro ruolo: quello che ha fatto nel Milan rimane nella storia. Come ho detto che il Milan non vince, fa la storia e chi viene ricordato è chi fa la storia. Pioli merita tutti i complimenti che ha ricevuto. Il nuovo allenatore del Milan sarà Paulo Fonseca: abbiamo scelto Paulo Fonseca per portare la sua identità ai giocatori che abbiamo e per come vogliamo che giochi la squadra. Vogliamo portare dopo cinque anni qualcosa di nuovo ai giocatori. Abbiamo studiato come allena, come gioca e come prepara le partite. E vogliamo portare qualcosa di nuovo a San Siro. Fonseca è l'uomo giusto, ci crediamo tanto".

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  • IBRA SU ZIRKZEE

    Focus anche su Joshua Zirkzee e sul mercato.

    "Oggi la base della squadra c’è: questo mercato sarà fatto più di dettagli. Cosa manca e la posizione: uno sarà il numero 9, dopo l’addio di Giroud. C’è spazio per un altro, oltre a Jovic. È un ruolo che cerchiamo: Zirkzee è un giocatore forte, non è un segreto, ha potenzialità. Ha fatto una grande stagione. Se mi somiglia? Non mi piacciono i paragoni, ma gioca molto bene, arriva dalla scuola olandese che ho fatto anch’io. Poi se è un altro Ibra o no non voglio dirlo. Lui è Zirkzee, io Ibra".

    Poi affronta la questione commissioni.

    "Un chiarimento sulle commissioni? Non si fa beneficenza. C'è una lista. C'è un'opzione uno, poi ce ne sono altre. Ci sono tante cose da sistemare. Poi se anche è il più forte, voglio vederlo faccia a faccia. Per capire se può giocare a San Siro: 80 mila persone che o ti fischia o ti saluta o non ti saluta. Ci sono tanti fattori".

  • IBRA SU LOPETEGUI

    Ibrahimovic ha chiarito al questione Lopetegui.

    "Nei giornali ogni giorno c’era un nome diverso per un allenatore. Moncada ne voleva uno, Ibrahimovic un altro, Furlani un terzo, Cardinale un quarto, i tifosi un quinto. C’è una realtà e una voce che gira: c’erano nomi che abbiamo messo sul tavolo e ne abbiamo discusso. Poi abbiamo pensato a quelli che erano meglio per la squadra".

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  • "CONTE NON È QUELLO CHE CERCAVAMO"

    Chiarita anche la questione legata ad Antonio Conte.

    "Con Conte non abbiamo discusso. Con tutto il rispetto per Conte, che è un grande allenatore, non è quello che cercavamo. Perché non abbiamo scelto Conte? Perché tra quello che cercavamo, tra i criteri che abbiamo affrontato, il suo nome non è uscito. Il migliore profilo per la nostra squadra era Paulo Fonseca, per quello abbiamo. In questo caso era importante trovare e prendere un allenatore che andasse bene per la squadra che abbiamo per migliorare collettivamente e individualmente".

  • "MAIGNAN, THEO HERNANDEZ E LEAO RESTANO"

    Ibrahimovic ha annunciato la permanenza poi di Maignan, Theo Hernandez e Rafael Leao.

    "Mike Maignan, Theo Hernandez e Rafael Leao restano perché ognuno ha il suo ruolo, ma sono tra i più forti nei ruoli in cui giocano. Non abbiamo bisogno di vendere per portare o fare un effetto domino. Grazie al lavoro di RedBird abbiamo la possibilità di portare giocatori forti, di migliorare".

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  • "GABBIA DOVEVA ANDARE ALL'EUROPEO"

    Ibrahimovic ha parlato dell'assenza dei giocatori del Milan in Nazionale italiana agli Europei.

    "Vero, non ci sono giocatori del Milan nell'Italia, ma secondo me Gabbia doveva esserci perché è cresciuto tanto, soprattutto da quando è tornato dalla Spagna è un giocatore diverso".

  • LA DIFFERENZA TRA PIOLI E FONSECA

    Ibrahimovic scherza, poi, sulle differenze tra Fonseca e Pioli.

    "Per noi Paulo Fonseca è un tecnico Top, altrimenti non sarebbe stato un allenatore da Milan. Ai tifosi posso dire che arriva qualcosa di nuovo, un calcio dominante, offensivo, con equilibrio per difendere. Ci sarà un’altra energia e un’altra faccia in panchina perché uno era pelato, l’altro aveva più capelli. Ma sempre con eleganza entrambi".

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