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Sergio Conceicao Milan GFXGOAL

Conceiçao si presenta al Milan: "Non potevo dire di no, è stata una scelta veloce"

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Al Milan è già tempo di voltare pagina, seppur continuando a parlare la stessa lingua, ovvero il portoghese.

A sostituire Paulo Fonseca sulla panchina rossonera sarà infatti un altro portoghese, Sergio Conceiçao, che torna così in Italia dopo gli anni trascorsi in Serie A da calciatore.

Prima della partenza per l'Arabia Saudita, dove affronterà subito la Juventus del figlio Francisco in Supercoppa, l'allenatore ha parlato in conferenza stampa presentandosi ufficialmente ai suoi nuovi tifosi.

Di seguito tutte le principali dichiarazioni di Sergio Conceiçao come nuovo tecnico del Milan.

  • UN PENSIERO PER FONSECA

    "Secondo me non c'è un solo problema da affrontare. Paulo, a cui mando un abbraccio, ha vissuto periodi più o meno belli. Tutti cerchiamo la perfezione ma non è possibile, ogni settimana c'è un test difficile. Non voglio entrare nei dettagli, non sarebbe corretto nei confronti di un allenatore serio, bravo e che conosco da anni".

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  • VOGLIA DI CONOSCERE OGNI DETTAGLIO

    "Rispetto a quando ero calciatore è tutto diverso. Non è vero che noi giocatori capiamo tutti di calcio. L'allenatore non dorme mai, c'è lo stress di voler conoscere ogni dettaglio: dai magazzinieri all'altezza dell'erba del campo. Vogliamo bruciare le tappe il più possibile per conoscere tutti velocemente: i tempi sono corti, venerdì c'è una semifinale di Supercoppa".

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  • ORGOGLIO

    "Sono orgoglioso, è un piacere per me lavorare in una squadra così grande. Un passo in avanti nella mia carriera. I tifosi sono l'anima del club, senza loro è difficile vivere e crescere. Noi dobbiamo rispettare questi valori e lavorare per dimostrare che siamo all'altezza del Milan. Se sono qua è segno che qualcosa non è andato bene. Dobbiamo riflettere, non c'è tanto tempo per preparare la gara con la Juve ma non ci sono scuse. Andrà in campo una squadra competitiva".

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  • IL FIGLIO FRANCISCO SUBITO AVVERSARIO

    "Francisco sarà mio avversario a livello professionale, a casa è mio figlio. Possiamo giocare con tanti sistemi, ma poi conta lo spirito della squadra che non è negoziabile. Alla fine di ogni partita dobbiamo essere consci di aver dato tutto. Sono stato espulso tante volte in carriera, perché vivo le partite con passione: la stessa che voglio nei giocatori".

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  • LA SCELTA DEL MILAN

    "La mia uscita dal Porto non è stata una situazione facile. Il timing del Milan per me non è importante, ogni settimana venivo accostato a un club in Portogallo: è stata una cosa veloce. Per rispetto vostro abbiamo organizzato questa conferenza, per me potevamo anche non farla. Non potevo dire di no al Milan, la mia scelta è stata subito questa".

  • L'ATTEGGIAMENTO CON LA SQUADRA

    "Più bastone o carota? Non devo cambiare adesso: ho 50 anni, faccio questo mestiere da 13. I giocatori avranno davanti sempre una persona molto diretta: ci saranno undici giocatori contenti e altri meno. La pressione fa parte del calcio, i brutti momenti vanno migliorati. Le parole vanno benissimo, ma poi sono i risultati a fare la differenza".

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  • PRIORITÀ AI RISULTATI

    "Io vado avanti con le mie convinzioni. Il sistema non è importante come l'atteggiamento che deve sempre esserci in campo. La squadra deve capire i principi. Per me il calcio è semplice: c'è una porta in cui fare goal e un'altra in cui non prenderlo. Per me il gioco dominante è fare i risultati. Tiki taka? Per me è mettere il pallone dentro".

  • ZERO ALIBI

    "Ci sono dei giocatori importanti indisponibili, ma dobbiamo lavorare con quelli che sono a disposizione e senza scuse. Bisogna lottare per vincere già la prossima partita. Per un tecnico è bello avere tutti a disposizione, ma gli infortuni fanno parte del calcio".

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  • "I GIOCATORI SONO UGUALI"

    "Per me i giocatori sono uguali per come gestisco lo spogliatoio, l'età non conta. Dipende da come affrontano gli allenamenti. Il mio discorso con Leao sarà diverso rispetto a quello con un altro ragazzo, perché ci sono caratteri diversi. A me piace conoscere la storia di chi ho di fronte, per capire da cosa sono giustificati certi comportamenti".

  • IL MERCATO

    "Non è giusto parlarne, voglio prima conoscere tutti per poi eventualmente fare delle valutazioni".

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  • IL CONFRONTO CON L'ESPERIENZA DA SUBENTRATO AL NANTES

    "Rispetto alla mia esperienza al Nantes, questa è diversa. Qui c'è una pressione differente, che deve darci una carica in più. Bisogna prendersi le proprie responsabilità, essendo fiduciosi per il futuro".

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