Conceiçao abbandona la conferenza dopo Feyenoord-Milan: "Adesso basta"

Conceiçao, in realtà, si era già innervosito davanti alle telecamere di 'Sky Sport' quando Fabio Capello gli aveva chiesto se non avesse sottovalutato il Feyenoord e se fosse convinto della scelta di schierare tutti insieme Pulisic, Joao Felix, Leao e Gimenez.

"Io sono abituato a rispettare tutto e tutti. Dalla mia parte serietà massima. La preparazione della partita è stata la stessa di una finale di Champions. Non lo farò mai perché so quanto ho lavorato per arrivare qua: ho sempre rispettato l'avversario.Per quanto riguarda i quattro attaccanti alla fine siamo tutti bravissimi a commentare, anche io. Io l'ho fatto in quel momento perché pensavo fosse la cosa giusta ma erano loro quattro più altri sette. Sono io che devo trovare l'equilibrio giusto e lavorare su questo", ha risposto infastidito il tecnico rossonero.

Peggio è andata in sala stampa, dove Conceiçao ha risposto ad una sola domanda prima di alzarsi ed andarsene.

"Sapevamo di come era l'ambiente, della loro aggressività, lo sapevamo. Sicuramente le partite diventano più facili se vinci i duelli. Siamo entrati in partita con una occasione per Reijnders, poi abbiamo preso goal... vabbè, cose che succedono. Non è stata una partita fortunata. Si doveva fare di più. Abbiamo avuto le occasioni per pareggiarla almeno.Questo è il riassunto della partita" ha analizzato rapidamente l'allenatore del Milan.

Come detto, dopo aver risposto velocemente ad una sola domanda, Conceiçao ha abbandonato la conferenza stampa.

A spiegare il motivo è stato lo stesso tecnico del Milan: "E siccome ho aspettato 15 minuti fuori, adesso parlo solo 30 secondi. Basta. Scusate. Grazie a tutti. Buonasera".

Quindi l'allenatore portoghese si è alzato abbandonando la sala stampa, senza sottoporsi alle ulteriori domande dei giornalisti presenti.

La rabbia di Conceiçao deriverebbe dalla eccessiva lunghezza delle conferenze precedenti dell'allenatore e di un giocatore del Feyenoord, cosa che appunto lo avrebbe costretto ad aspettare a lungo prima di potersi sedere.