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Rocco CommissoGetty Images

Commisso scrive ai tifosi della Fiorentina, lettera aperta: "Non farò come Dante"

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Rocco Commisso non arretra di un millimetro. Il presidente della Fiorentina ha deciso di ribattere punto per punto alle critiche delle ultime settimane.

Lo ha fatto con una lunga lettera aperta, indirizzata ai tifosi viola, pubblicata sugli account social ufficiali del club.

Nella lettera Commisso rivendica i risultati raggiunti, sia in campo che fuori, durante la sua presidenza e assicura di non avere alcuna intenzione di vendere la Fiorentina.

  • LA LETTERA DI COMMISSO

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  • IL MERCATO

    Nella lettera Commisso si difende dall'accusa di non avere investito a sufficienza per rafforzare la rosa: "Sono il primo ad essere dispiaciuto per gli ultimi risultati, ma qui alla Fiorentina, tutti noi, siamo convinti di avere una buona squadra, che fino a dicembre ci ha portato anche in zone della classifica molto alte.Questo è il gruppo che abbiamo comunque voluto migliorare ulteriormente con il mercato di gennaio e noi riteniamo di avere fatto quanto possibile e come sempre saranno i risultati a parlare alla fine della stagione. Penso, per questa ragione, che gli attacchi ricevuti dai nostri dirigenti che si occupano di mercato siano fuori luogo.Seppur la nostra rosa avesse avuto necessità di rinforzi non significa che il Club avrebbe dovuto lanciarsi in operazioni "spericolate" che, ricordo, non danno in ogni caso, mai, nessuna garanzia di successo.Spendere per spendere non è quanto ritengo sia corretto fare per la Fiorentina, per il suo presente e per il suo futuro. In ogni caso noi siamo quelli che in assoluto, in soli 5 anni, abbiamo speso di più di qualsiasi altra precedente Proprietà Viola".

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  • I RISULTATI

    Il presidente ricorda poi i risultati sportivi già ottenuti: "Noi, dopo 3 anni dal mio arrivo, e dopo aver rilevato il Club che nella stagione precedente si era salvato all’ultima giornata, ci siamo qualificati in Europa e l’anno scorso siamo arrivati in Finale di Conference e Coppa Italia, cosa che non accadeva per la Fiorentina dal 1961. Tutti, certamente, avremmo voluto vincere almeno un trofeo ma non si può certo pensare che tutto questo non sia mai successo o non si può dimenticare che, anche quest’anno, siamo, per il terzo anno consecutivo, in semifinale di Coppa Italia, già agli ottavi di Conference e con 7 punti in più in classifica rispetto alla stagione scorsa. 

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  • GLI ESEMPI BOLOGNA E ATALANTA

    Commisso cita anche altre due società di Serie A, prese attualmente a modello come simboli di una gestione virtuosa e vincente: "Spesso vengono indicate come Società modello Atalanta e Bologna e di certo mi complimento con loro per il cammino che stanno facendo, ma voglio ricordare a chi ha la memoria corta che l’Atalanta, dopo l’arrivo della famiglia Percassi, ha impiegato 7 anni per qualificarsi la prima volta in Europa e il Bologna, dopo otto anni dall’arrivo di Saputo, quest’anno, per la prima volta, sta lottando per posizioni europee".

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  • LA PROMESSA

    Il presidente viola promette ai tifosi che non lascerà Firenze: "Ci tengo anche a dire che nessuno mi ha costretto a comprare il Club, vero, ma è altrettanto certo che, al tempo stesso, nessuno mi costringerà a vendere la Fiorentina ed andar via da Firenze, come avvenne con Dante. O nessuno potrà mai decidere, se non io, chi deve e dovrà lavorare nella Fiorentina e chi invece secondo qualcuno dovrei mandare via".

  • L'ATTACCO AGLI ALTRI CLUB

    Infine ecco l'attacco di Commisso ai club 'indebitati fino al collo' con cui è obbligata a competere la sua Fiorentina: "Sono anni che chiediamo trasparenza e regole uguali per tutti, ma quasi nulla è cambiato e ci troviamo a dover competere con Club indebitati fino al collo che agiscono come se nulla fosse. Dopo il Covid e la questione Superlega, ad esempio ci sono Società che stanno ricorrendo a continui aumenti di capitale con esposizioni debitorie ancora notevoli. Mi auspico che finalmente qualcosa possa cambiare perché le Società che rispettano ogni singola regola e non hanno un euro di debiti, non possono essere equiparate a quelle che riescono a sopravvivere solo per la mancata applicazione di norme precise".

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