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Roma HDGOAL

Come e perché la Roma è arrivata "a toccare il fondo" e da cosa può ripartire

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Altro che Paulo Dybala: alla Roma manca la "Joya", ma quella di stare in campo. Di fare del percorso intrapreso con José Mourinho il culmine perfetto di un progetto ambizioso, naufragato con ogni probabilità a Budapest, tra le lacrime di una finale che i giallorossi non avrebbero meritato di perdere.

Neanche il calciomercato estivo ha conferito solidità ai desideri di vittoria di un gruppo che, con evidenti difficoltà, era riuscito a cementare quelle poche certezze che l'allenatore portoghese aveva saputo trasmettere con una buona dose d'esperienza e un pizzico di furbizia ai suoi.

La Roma che perde a San Siro contro il Milan non è solo lontana dalle ambizioni estive: è distante persino da se stessa, terminata in un vortice negativo che Andrea Belotti, nell'immediato post-partita, ha saputo riassumere alla perfezione con poche e semplici parole. "Abbiamo toccato il fondo".

  • UN MERCATO DISTORTO?

    A Ferragosto, la Roma si trovava a trattare due profili, in particolare: Duvan Zapata e Marcos Leonardo. Due elementi che, sulla scorta delle analisi sportive, avrebbero potuto rilanciare le ambizioni giallorosse a tal punto da accostare il nome della formazione allenata da José Mourinho a quello di squadre attrezzate per la vittoria dello Scudetto.

    D'altro canto, la Roma a metà agosto aveva già completato, in maniera sorprendente, un doppio arrivo a centrocampo dal PSG: quello di Leonardo Paredes, reduce da una stagione negativa alla Juventus, era un ritorno. L'altro, il prestito di Renato Sanches, una buonissima opportunità.

    Prima dell'argentino e del portoghese, Mourinho aveva puntellato la rosa con Houssem Aouar ed Evan Ndicka, arrivati a zero, e Rasmus Kristensen.

    Se si parlava di Zapata e Marcos Leonardo è perché mancava qualcosa in attacco: Sardar Azmoun e Romelu Lukaku (disposti così a seconda dell'ordine di arrivo) sono nomi importanti, effettivamente. Ma Mourinho, in questo senso, è stato furbo.

    A poche ore dalla sfida con il Verona, seconda giornata di Serie A, parlando dell'arrivo di Azmoun precisa e anticipa in maniera assai sottile un messaggio che filtrerà nei mesi successivi, in maniera sempre più esplicita.

    "Azmoun non è andato bene al Leverkusen ed è per questo che lo possiamo prendere noi in prestito".

    Non è una frase casuale, che verrà ribadita con un altro protagonista più avanti: Renato Sanches, con cui avrà un rapporto assai complesso nel corso dei mesi (tanto da schierarlo e toglierlo dopo neanche mezz'ora in Bologna-Roma, per poi scusarsi successivamente).

    "Renato Sanches è questo, è sempre a rischio ed è complicato da capire.Il Bayern Monaco e il PSG non hanno capito, noi facciamo fatica a capire".

    Non era una rosa da Scudetto, forse il calciomercato estivo stesso è stato in qualche modo "distorto": in ogni caso, la Roma non ha mostrato un upgrade tecnico.

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  • Jose Mourinho RomaGetty

    AMBIZIONI TROPPO ALTE?

    Poco dopo il suo arrivo, nell'estate del 2021, una delle prime questioni rivolte a José Mourinho riguardava, com'è normale che sia, gli obiettivi della Roma.

    Il portoghese, attraverso i canali ufficiali, era riuscito a dare una certa concretezza a un concetto che, in quel momento, sembrava abbastanza astratto: il successo sì, ma nel tempo.

    "Vogliamo creare una Roma vincente, ma vogliamo anche creare un futuro vincente. Non vogliamo che il successo sia isolato: non vogliamo che ci siano conseguenze negative, ma creare qualcosa che duri nel tempo".

    Dopo un anno, la Roma avrebbe vinto la Conference League. Dopo due, i giallorossi avrebbero sfiorato l'Europa League: ora, parlare di vittoria dello Scudetto nell'estate del 2023, effettivamente, è stato un po' esagerato.

    Considerato il discorso legato al calciomercato che abbiamo portato avanti prima, dal punto di vista tecnico, e da quello fisico, i giallorossi non hanno avuto a disposizione una rosa attrezzata a tal punto da competere con Inter e Juventus.

    Ma al massimo delle possibilità, con tutti i giocatori disponibili, la Roma avrebbe potuto tenere il passo delle prime? La domanda, forse, andrebbe posta in maniera differente: la Roma, al netto degli infortuni e dei problemi, avrebbe potuto far meglio di così? Sì.

    In termini statistici, i giallorossi hanno perso 10 potenziali punti contro squadre che la seguono in classifica (Salernitana, Verona, Torino e Genoa): troppi. Ma no, tenere il passo di Inter e Juventus è un'altra cosa.

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  • COSA DIRE DI LUKAKU

    Un'altra questione riguarda ovviamente Romelu Lukaku e il suo rendimento alla Roma: posto che dal punto di vista realizzativo, a livello stagionale, è in doppia cifra (14 goal tra Serie A, Coppa Italia ed Europa League), non si può non analizzare il livello prestazionale in campionato.

    Il belga ha siglato 8 reti, ma solo 2 contro square che precedono la Roma in classifica, da quando veste giallorosso: Fiorentina e Napoli, entrambe a dicembre.

    Poi, ha segnato contro Empoli, Torino, Frosinone, Cagliari e Lecce: l'impatto di Lukaku si misura anche in questo.

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  • Paulo Dybala Roma 2023-2024Getty Images

    CON O SENZA DYBALA

    Hanno colpito, e non poco, le recenti dichiarazioni di José Mourinho circa una Roma "con o senza Dybala": ha ragione o l'assenza dell'argentino è un alibi?

    Ci affidiamo ai numeri, esclusivamente riguardanti il campionato: nelle due stagioni in giallorosso, fin qui, Mou ha potuto contare sulla "Joya" per 38 partite su 58 totali disputate in Serie A (25 nella stagione 2022/23 e 13 in quella attuale).

    Quando la Roma ha potuto schierare Dybala, anche solo per uno spezzone di gara, ha vinto 20 volte, pareggiato in 8 occasioni e perso 10 gare (sempre su 38). Un totale di 68 punti conquistati su 174 disponibili (basandosi sulle 58 partite).

    Quando, invece, Mou ha dovuto fare a meno dell'argentino, la formazione giallorossa ha vinto solo 6 volte, pareggiando 6 gare e perdendo in 8 occasioni su 20 totali a disposizione. Insomma, ha conquistato 24 punti su 60 disponibili.

    Cambia la percentuale e il peso, sicuramente: sta tutto nell'assenza o presenza di Dybala? Questo no: in termini numerici, però, qualcosa sposta.

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  • LA ROMA HA "TOCCATO IL FONDO"?

    Ritorniamo al presente e alla sconfitta contro il Milan: al termine della sfida di San Siro, Andrea Belotti a DAZN ha sentenziato, senza mezzi termini.

    "Forse ora abbiamo toccato il fondo, più giù di così non si può andare. Possiamo solo risalire, siamo una squadra complessivamente forte, ma proprio forte".

    Ma la Roma ha effettivamente toccato il fondo? Attualmente i giallorossi sono a -5 dal quarto posto valido per la qualificazione in Champions League e obiettivo stagionale, fuori dalla Coppa Italia (dopo l'eliminazione nel Derby con la Lazio) e in corsa in Europa League.

    La situazione non è disastrosa, anzi: il passo lento delle squadre che ambiscono all'ultimo dei quattro posti in Serie A permette ai giallorossi di guardare con fiducia al futuro. Con o senza Mourinho, però? Si è discusso anche di questo, ultimamente, nel dibattito calcistico: con Mou, almeno fino alla fine della stagione e al netto di sorprese.

    Ma, quindi, la Roma ha toccato il fondo? A dirlo è un giocatore che vive tutti i giorni Trigoria: e questo conta molto più delle analisi che, ora dopo ora, vengono affrontate.

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