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Ancelotti JuventusGetty Images

Come è andata la Juventus dopo che ha cambiato allenatore: solo una volta il sostituto ha vinto lo Scudetto

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Massimo Brambilla guiderà la Juventus nella partita di mercoledì contro l'Udinese. Tecnico della Next Gen, è quello scelto ad interim per i prossimi giorni, in attesa che venga ufficializzato una nuova guida per il resto della stagione (Spalletti in pole). 

Nonostante anche Madama abbia vissuto esoneri nel corso della sua storia, anche dopo poche giornate di campionato, non è certo comune vederla cambiare il proprio tecnico così rapidamente o comunque prima dell'estate. Stavolta, però, la società piemontese ha deciso di far saltare Tudor dopo un terribile periodo di otto partite senza vittorie e tre sconfitte consecutive tra Champions League e Serie A.

Anche lo scorso anno arrivò un esonero, con lo stesso Tudor a subentrare al posto di Thiago Motta per le ultime partite di campionato. Stavolta parliamo però dell'autunno, una stagione in cui la Juventus ha esonerato il proprio tecnico solamente decenni fa. 

Gli esoneri in casa Juventus non si contano sulle dita di una mano, ma in generale sono stati sempre limitati. Dando ai nuovo allenatori la possibilità di cambiare tutto o cercare di non peggiorare, semplicemente, la situazione.

  • IL CAMBIO MOTTA-TUDOR

    I tifosi bianconeri difficilmente potrebbero abituarsi a stagioni dure ed esoneri, ma di fatto nel giro di pochi mesi ne sono arrivati due. Tudor era di fatto subentrato a Thiago Motta la scorsa primavera dopo il 30esimo turno, mentre il croato viene messo da parte dopo l'ottavo turno del nuovo campionato.

    Tudor è riuscito a conquistare un posto in Champions League nella passata stagione, di fatto guadagnandosi la conferma sulla panchina della Juventus. Dopo un buon avvio nell'attuale campionato, in seguito al successo contro l'Inter (4-3) il mondo bianconero è però crollato inesorabilmente.

    Ora toccherà a qualcun altro ballare con la Vecchia Signora nel corso dei prossimi mesi.

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  • Zaccheroni Juventus gfxGoal

    RANIERI, FERRARA E ZACCHERONI

    Saltiamo direttamente a una delle stagioni più dure della Juventus, quella precedente alla rinascita firmata Conte prima e Allegri poi. A proposito del tecnico livornese, l'esonero prima delle ultime due giornate del 2023/2024 non è certo lo stesso rispetto a quelli avvenuti per vari risultati tecnici deludenti.

    Nel 2009/2010 uno degli ultimi grandi casi di una Juventus stufa degli scarsi risultati dopo pochi mesi e pronta a cambiare allenatore: Ferrara venne esonerato dopo il ventesimo turno con la squadra bianconera quinta, ma il sostituto Zaccheroni non riuscì a far meglio concludendo l'annata al settimo posto.

    A sua volta Ferrara era subentrato a due giornate dal termine dell'annata precedente in seguito all'esonero di Claudio Ranieri.

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  • Carlo Ancelotti JuventusGetty Images

    GLI ANNI '90

    A fine anni '90, un decennio decisamente importante per la Juventus, la società bianconera decise di lasciar andare un suo idolo assoluto come Marcello Lippi dopo venti turni. Il mister in grado di vincere l'ultima Champions solo qualche anno prima del 1998, anno del suo esonero, venne sostituito da Carletto Ancelotti. 

    Ancelotti sarebbe dovuto comunque arrivare alla Juventus a fine stagione, ma la società decise di anticipare il suo arrivo per salvare la deludente annata. Il settimo posto finale ottenuto dal futuro tecnico di Milan e Real Madrid non fu certo soddisfacente.

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  • DUE DECENNI DIETRO

    Nessun esonero negli anni '80 e nessuno neanche negli anni '70, considerando che l'unico cambio di panchina a stagione in corso fu dovuto all'improvvisa morte di Armando Picchi (maggio 1971).

    Il 1969/1970, invece, segna l'esonero più rapido della Juventus, ancor più veloce di quello capitato a Tudor. Siamo nella storica annata del Cagliari Campione d'Italia, con i bianconeri che scelgono l'argentino Luis Carniglia dopo il periodo di Heriberto Herrera.

    Carniglia è ricordato come uno degli allenatori colpiti da veloci esoneri nella storia bianconera post guerra, considerando l'addio dopo sei turni e una sola vittoria. In panchina si sedette così Ercole Rabitti, alla fine terzo a -7 dal Cagliari scudettato (stagione da due punti a vittoria).

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  • AMARAL LIMA E PAROLA

    Dopo gli anni come ct del Brasile e allenatore del Botafogo, nel 1962 l'allenatore brasiliano Paulo Amaral Lima viene scelto dalla Juventus come suo tecnico. Dopo una prima annata da secondo alle spalle dell'Inter Campione d'Italia, Amaral Lima lasciò la Juventus dopo appena quattro giornate del 1963/1964.

    Parliamo di un'annata decisamente complicata e aitipica per la Juventus, alla fine quarta a -16 dalla vetta dopo aver contato su Eraldo Monzeglio fino al 26esimo turno e sul già citato Ercole Rabitti fino al 34esimo.

    Un anno prima era toccato a Július Korostelev salutare ancor più rapidamente, dopo appena due turni: in quel caso, però, la società decise di renderlo secondo al fianco dell'idolo Carlo Parola.

  • LE CONCLUSIONI

    La Juventus non ha praticamente mai ottenuto grandi risultati dopo aver cambiato l'allenatore a stagione in corso. Per trovare un tecnico in grado di vincere il titolo dopo aver sostituito un collega sulla panchina bianconera bisogna tornare indietro fino al 1951/1952, ovvero al successo dell'ungherese György Sárosi.

    Sárosi arrivò a dicembre al posto di Carver, esonerato a settembre. Nel frattempo la Juventus viene guidata da Combi e Bertolini, in attesa che Sarosi concludesse i suoi impegni negli USA.

    Si tratta di fatto dell'unico caso nella storia bianconera, considerando che dopo un esonero la Juventus ha quasi sempre puntato su allenatori sì in grado di aggiustare qualcosa, ma di non conquistare il titolo a fine anno. Il post Tudor ci riuscirà dopo 74 anni? Si vedrà.

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