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Genoa CFC v FC Internazionale - Serie AGetty Images Sport

Chivu verso Atalanta Inter: "Frattesi? Non posso raccontare tutta la verità, non devo giustificarmi"

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Archiviata la delusione per l'eliminazione in Supercoppa Italiana contro il Bologna, l'Inter deve rituffarsi sul campionato dove affronterà l'Atalanta.

I nerazzurri guidano attualmente la classifica ma hanno solo un punto di vantaggio sul Milan e due sul Napoli. Dunque è assolutamente vietato sbagliare.

In vista della delicata trasferta di Bergamo, come di consueto, Cristian Chivu è intervenuto in conferenza stampa: le sue parole prima di Atalanta-Inter.

  • SFIDA OSTICA

    "Questa partita è sempre stata ostica, a prescindere dalla guida. Hanno costruito qualcosa di importante con Gasperini, poi hanno cercato di mantenere la stessa identità. Ultimamente con Raffaele (Palladino, n.d.r.) hanno trovato la continuità nelle vittorie. Contro l'Atalanta non è mai facile, per l'intensità che ci mettono e la difesa a uomo. Dobbiamo giocare in verticale, andare su qualche seconda palla ed essere concreti nelle occasioni che ci capiteranno".

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  • NO COMMENT SUL MERCATO

    "Ci sono ancora cinque-sei giorni all'apertura del mercato. Per un tecnico è sempre difficile parlare di questo, perché magari poi sembra che si manchi di rispetto ai giocatori che allena attualmente. Da un allenatore non sentirete mai dire che quei 25-26 giocatori non sono all'altezza delle sue idee".

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  • OSARE SEMPRE

    "Io non parlo mai di me stesso ma della realtà dei fatti, del vissuto sotto la nostra guida. Sono stati dei mesi difficili, soprattutto all'inizio per quella che era stata la fine della scorsa stagione. Abbiamo fatto di tutto per tornare subito a essere competitivi, ci siamo messi in carreggiata e abbiamo provato ad aggiungere cose che servivano a questo gruppo, sia tecnicamente che mentalmente. Non siamo perfetti e mai abbiamo cercato di esserlo, ma stiamo cercando di migliorare quegli aspetti che a volte indirizzano l'andamento della stagione. Vogliamo toglierci qualche difettuccio. Dire che è un cantiere aperto non è semplice".

    "Ci sono partite importanti da giocare perché il campionato è lungo, poi ci sono quelle che forse indirizzano l'andamento della stagione. Noi dobbiamo trattare le partite con la stessa importanza, bisogna essere all'altezza di ogni situazione. Stiamo combattendo per migliorare sotto tutti gli aspetti, della motivazione e della responsabilità. Non dobbiamo mai dimenticarci di osare se vogliamo arrivare fino in fondo".

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  • LUIS HENRIQUE

    "Luis Henrique ha trovato una realtà diversa da quella a cui era abituato, ogni piccolo dettaglio viene giudicato e messo sotto la lente d'ingrandimento: per lui non è mai semplice, ma non ho visto un giocatore che non fosse all'altezza dell'Inter. Ha dato il suo contributo alla causa. Possiamo dire che gli sia mancata un po' di iniziativa, ma dal punto di vista tattico non ha fatto meno dei suoi compagni. Dumfries è un giocatore importante per noi anche per i goal che ha fatto, ma non possiamo giudicare Luis Henrique sotto questo aspetto: dobbiamo dargli tempo di esprimere le proprie qualità, perché grazie a Dio ne ha".

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  • AGGIUNGERE MOTIVAZIONE

    "Dobbiamo essere più forti delle frustrazioni e delle ingiustizie, della percezione con cui siamo visti fuori. Vogliamo aggiungere qualcosa in più dal punto di vista motivazionale, senza cercare per forza di fare sempre le cose belle. Potevamo accelerare il processo ma non è mai semplice aggiungere in poco tempo. Siamo consapevoli di ciò che ci manca e serve aggiungere, lavoriamo con responsabilità e coraggio per uscire dalla zona di comfort".

  • "FRATTESI? NON POSSO RACCONTARE TUTTO"

    "No, non ho mai pensato a questo. Abbiamo fatto qualche esperimento con Carlos Augusto e Diouf. Andy può interpretare il ruolo per caratteristiche fisiche e abilità nell'uno contro uno. Per Davide al massimo abbiamo pensato a inserirlo sotto la punta per valorizzare le caratteristiche da incursore. Magari ha giocato meno di quanto qualcuno si aspettasse, ma non posso raccontare tutto: alcune cose devono restare nello spogliatoio, non posso raccontarvi tutta la verità perché non ho bisogno di giustificarmi. Luis Henrique sta giocando in quel ruolo discretamente bene, ultimamente Diouf subentra e ci dà quello spunto importante che a noi manca, soprattutto nel saltare l'uomo e a cercare la porta".

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  • CALHANOGLU E MARTINEZ

    "Calhanoglu aveva fatto il primo allenamento prima della semifinale a Riyadh, poi ha dato continuità: sta bene ed è a disposizione per la partita. Martinez ci ha dato buoni segnali contro il Bologna, purtroppo non ci siamo qualificati. A gennaio ci sarà modo di rivederlo ancora con un calendario molto impegnativo".

  • IL K.O. IN SUPERCOPPA

    "Sarei ipocrita se dicessi che siamo contenti di quanto abbiamo fatto. Negli ultimi anni giocare contro il Bologna non è mai stato semplice: nel secondo tempo però ho visto un atteggiamento che prima di quel giorno non c'era stato contro questo avversario. Col bello a volte non si vince, bisogna trovare la chiave giusta per aggiungere qualcosa in più".

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  • LO SPOGLIATOIO E L'AUTOCRITICA

    "Nello spogliatoio si parla sempre in faccia, si critica e si fa autocritica. Fuori non si può fare, per rispetto dei miei giocatori: questo però non vuol dire che là dentro non si parli chiaro. Sappiamo dove possiamo migliorare: è semplice? No. Sarebbe troppo semplice aggiungere mille cose per far sì che questa squadra accontenti tutti: stiamo lavorando sodo, abbiamo il coraggio di metterci la faccia. Poi è ovvio che se ogni mancata vittoria diventa un problema non è mai semplice. Non è giusto andare a prendere individualmente i giocatori uno per uno e tirare le mancanze che hanno: quelle le conoscono anche loro, sono sempre responsabilizzati nel tirar fuori quel qualcosa in più. L'autocritica a volte ti tira fuori dai problemi".

  • STANKOVIC BRILLA AL BRUGES

    "Sono felicissimo per lui, sono il primo tifoso insieme al padre e alla sua famiglia. Lo conosco da piccolo, ho avuto la fortuna di allenarlo e trasmettergli i valori del mondo del calcio. Ha avuto il coraggio di tagliare il cordone ombelicale e andare in Svizzera, poi lo ha preso il Bruges: è un ragazzo intelligente, noi lo guardiamo con interesse e ammirazione perché è un prodotto del settore giovanile, perché è interista ed è nato coi colori nerazzurri. Mi fa piacere che stia facendo queste prestazioni attenzionate dai nostri scout".

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  • IL RAPPORTO CON LE CRITICHE

    "L'esperienza l'ho sempre avuta e ho imparato, bisogna avere la pelle dura: le critiche non mi fanno paura. Accetto anche la distorsione della realtà e di essere dipinto, perché so cosa posso portare a tavola con persone che mi stimolano: nella vita, però, ho imparato anche a stare da solo, il mestiere dell'allenatore è questo. La mia dignità non è in vendita e non cambierà mai: io sono leale e so cosa porto, in una squadra che fa di tutto per migliorarsi".

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