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Chivu Napoli InterGetty Images

Chivu allontana le critiche sul numero di goal subiti: "Preferisco vincere 4-3 e non 1-0"

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Cristian Chivu è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di Inter-Kairat, match valevole per la quarta giornata della fase campionato di Champions League.

Dopo le vittorie contro Ajax, Slavia Praga e Union Saint-Gilloise, i nerazzurri vanno alla caccia del quarto successo consecutivo in Europa per consolidare la propria candidatura per un posto negli ottavi di finale della massima rassegna continentale.

Di seguito ecco le parole di Chivu, intervenuto in compagnia di Carlos Augusto.

  • RISPETTO PER LE SQUADRE DI CHAMPIONS

    "Non ascolto cosa dicono gli altri. So che domani ci aspetta una gara importante e non semplice. Giocare e vincere in Champions League non è mai scontato, contro squadre che hanno vinto il loro campionato. Affrontiamo un avversario che ha eliminato Slovan e Celtic nei turni preliminari. Noi come gruppo non abbiamo mai mancato di rispetto, perché sappiamo quanto è difficile giocare questa competizione e arrivare quasi fino in fondo".

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  • "SQUADRA RESPONSABILE"

    "Possiamo migliorare sempre e ne siamo consapevoli, stiamo lavorando su questo. Sappiamo che quando si cade bisogna rialzarsi e reagire: arriveranno di nuovo i momenti in cui saremo dentro una tempesta, il calcio è così. Ho a che fare con ragazzi maturi e responsabili: mi è piaciuto come ha risposto Carlos (Augusto, n.d.r.) alle vostre domande, è un ragazzo serio. Quando arriva la tempesta bisogna stare dritti con la testa, per poi godersi il sole quando arriverà".

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  • DRIBBLING ALLE CRITICHE SUI NUMERI DIFENSIVI

    "Ho tutti gli attaccanti a disposizione ed è la cosa più importante. Io non penso mai a risparmiare qualcuno, penso sempre a una partita alla volta. Ci sono 22 giocatori che possono essere tutti titolari, altrettanto importanti sono quei 5 che subentrano: a Verona i cambi qualche energia in più l'hanno data, ma questo non vuol dire che chi è uscito non abbia fatto bene. Lautaro? Si cerca di creare un caso, a me basta vedere come lavora. Siamo la squadra che segna più di tutti e nonostante tutto si tirano in mezzo i goal subiti: preferisco vincere 4-3 e non 1-0".

  • LE SCELTE NEL REPARTO DIFENSIVO

    "La teoria per me non esiste, ma solo il campo. Tutti i 6-7 difensori sono bravi, forse Carlos Augusto è l'unico che se lo metto terzo centrale a destra fa più fatica, ma per gli altri non cambia nulla. Interpretare la difesa a tre è semplice: sono tutti bravi e dei gran palleggiatori, alti e strutturati, qualcuno è più veloce dell'altro. Le mie scelte sono sempre fatte per il bene della squadra".

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  • I 12 GOAL SUBITI

    "Mi prendo la responsabilità di quello che faccio, così non metto pressione a nessuno. Le mie scelte vanno in base all'utilità che qualcuno può avere per la squadra, poi ci sono degli alti e bassi con qualcuno che magari si è arrabbiato per il minutaggio. Io cerco sempre di accontentare un po' tutti senza creare squilibri dal punto di vista difensivo. I 12 goal subiti? La colpa è mia, 7 di questi sono arrivati in due partite: si poteva fare meglio sotto l'aspetto mentale e non difensivo".

  • JOSEP MARTINEZ

    "Per noi è importante integrarlo nel gruppo, averlo vicino a noi è fondamentale. Non auguro a nessuno una cosa del genere, è più complicato di quanto si possa pensare. A quanto pare lui non ha colpe, ma una persona non c'è più e lui avrà questo sulla coscienza. Bisogna accettare che questa è la vita, a volte non è come desideriamo".

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  • "BISOGNA SAPER PERDERE"

    "La prima regola è saper perdere, nasce tutto da quello. Se non sai perdere allora non sai vincere. Ho dei giocatori professionisti che rispettano lo stemma sul petto e non pensano al cognome sulla schiena: lasciare da parte l'ego e capire l'importanza del gruppo permette di capire il fatto che la perfezione non esiste e che la tempesta arriva sempre. L'importante è sapersi rialzare. Poi magari qualcuno da fuori non riesce ad accettare la sconfitta in base a mille altre cose che non hanno a che vedere con la realtà. I giocatori seguono sempre quello che hanno sognato, i veri campioni da prendere come esempio sono questi: se però presentiamo qualcos'altro, allora il futuro non è roseo".

  • IL CONSIGLIO A LAUTARO

    "Io gli ho fatto un gesto, come l'ho fatto ad altri: sorridere. Le responsabilità annebbiano a volte i pensieri. Io gli ho detto che sa cosa rappresenta per noi, deve imparare a sorridere un po' di più".

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