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Daniele De RossiGetty

L'erede di Mourinho alla Roma: il prescelto è De Rossi

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Incredibile - forse non troppo - ma vero: José Mourinho non è più l'allenatore della Roma. Decisione presa, comunicata al diretto interessato, resa di dominio pubblico.

La famiglia Friedkin è fatta così, non ama né parlare né tergiversare. Spazio solo ed esclusivamente ai fatti, gli stessi che hanno portato evidentemente la proprietà a rivisitare una situazione ormai fuori controllo dopo gli ultimi cocenti ko.

Lo Special One è amarcord. Spazio al successore, ovvero una bandiera giallorossa: Daniele De Rossi.

  • José Mourinho Roma Atalanta 07012024Getty Images

    UNA DECISIONE FORTE

    In pochi avrebbero potuto immaginare che, nel bel mezzo della stagione, José Mourinho potesse essere messo alla porta. Sì, è vero, il contratto in scadenza certificava e consolidava segnali poco confortanti per la panchina del lusitano, ma la sensazione collettiva è che in qualche modo il portoghese sarebbe arrivato alla scadenza naturale del legame lavorativo. E invece no: game over. Problemi con la proprietà? Forse. Problemi in termini di rendimento? Affermativo. Per una Roma alle prese con la nona piazza in campionato, eliminata in Coppa Italia, ancora dentro l'Europa League. Troppo poco.

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  • DDR PER LA PIAZZA

    Daniele De Rossi, come detto, è il profilo scelto dalla proprietà a cui affidare le redini della Roma: quantomeno fino a giugno, quando scadrà il contratto appena firmato.

    Allo stato attuale dell'arte, probabilmente, l'uomo giusto al posto giusto. Nonostante la poca esperienza, con fin qui solamente un'avventura alle spalle in qualità di tecnico vissuta con la SPAL. Ma le motivazioni, alle volte, possono fare la differenza. E De Rossi, dal canto suo, ne ha da vendere. Figuriamoci, poi, per la sua squadra del cuore.

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  • UN PROGETTO DA RIFONDARE

    Ora, al netto delle battute finali targate Mou, appare oggettivo constatare come la Roma abbia proposto una regressione in termini di programmazione. I cortocircuti non mancano, nella maniera più assoluta. Basti pensare alla posizione dell'ancora per poco diesse giallorosso Tiago Pinto, pronto a lasciare il club al termine della finestra di mercato corrente. Un caos a cielo aperto, decisioni drastiche da prendere, parco calciatori da valutare attentamente. Tra giocatori costantemente in infermeria, altri lautamente pagati dal rendimento fallimentare, altri ancora diventati oggetti miseriosi. In parole povere, un quadro complicato a tutto tondo.

  • Antonio ConteGetty

    ALTRE SUGGESTIONI...

    Se per l'immediato c'è il nome di De Rossi, resta da capire cosa possa accadere nel lungo termine. E, per questo motivo, bisogna monitorare eventuali altre tracce per il futuro. Un esempio? Antonio Conte, spesso e volentieri ultimamente accostato alla panchina della Roma. Qui, però, la partita si disputerebbe sul campo centrale di una programmazione extra lusso. Difficile, con i paletti economici attuali, poter portare a casa un profilo così ambizioso. Insomma, una sorta di vorrei ma non posso e che forse - dopo Mourinho - avrebbe anche poco senso. Meglio un rampante? Meglio abbracciare il concetto di sostenibilità? Le necessità del momento, forse, vanno proprio in questa direzione.

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