Pubblicità
Pubblicità
Questa pagina contiene link di affiliazione. Quando acquisti tramite i link forniti, potremmo guadagnare una commissione.
3x3 GOAL

Chi può fermare l'Atalanta? Dove può arrivare davvero la Lazio? Lautaro è un problema per l'Inter? Il 3X3 di GOAL

Pubblicità
  • Chi può fermare l'Atalanta?
  • Dove può arrivare davvero la Lazio?
  • Lautaro è un problema per l'Inter?

Tre domande a tre giornalisti di GOAL sui temi del momento: il punto di vista sulla Serie A di Antonio Torrisi, Marco Trombetta e Lelio Donato nel nostro 3x3.


  • De Ketelaere Atalanta EmpoliGetty Images

    CHI PUO' FERMARE L'ATALANTA?

  • Pubblicità
  • Lelio Donato: "Niente e nessuno, ma occhio al 'braccino'"

    La risposta ad oggi sembra solo una: niente e nessuno. L'Atalanta di Gasperini è sempre stata bella, ma spesso in passato era poco cinica e soprattutto non portava a casa le partite sporche. Il successo ottenuto contro l'Empoli è la conferma di come anche questo step sia stato definitivamente superato. Undici vittorie di fila in Serie A non si ottengono mai per caso.

    E dietro questa Atalanta non c'è nulla di causale, infatti, ma un grande lavoro che parte dalla società e arriva fino al campo. Se poi pensiamo che la squadra di Gasperini ha sempre fatto meglio nel girone di ritorno rispetto a quello d'andata la risposta alla nostra domanda è semplice, quasi scontata. L'unico vero pericolo è quello che nel momento clou, tra marzo e aprile, all'Atalanta possa venire il classico braccino del tennista. Quella paura che ti impedisce di portare a casa il risultato proprio sul più bello.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • Marco Trombetta: "La sfortuna... e l'Inter"

    Parliamoci chiaro, per come stanno andando le cose e per come sta vincendo certe partite che negli scorsi anni non avrebbe mai vinto, è difficile pensare che questa Atalanta, rafforzata da una nuova mentalità vincente acquisita con il trionfo in Europa League, possa sciogliersi alla distanza. La squadra di Gasperini, adesso, non è soltanto bella da vedere, ma sa gestire i momenti e le partite con una maturità mai avuta prima.

    Dunque, per rispondere alla domanda: cosa e chi può fermare l'Atalanta? In primis la sfortuna, un fattore che sfugge al controllo e che caratterizza tutti gli sport nel bene o nel male. Quindi l'infortunio che ti cambia la stagione o partite dove la palla non vuole proprio entrare. Tuttavia, quest'anno la Dea ha fatto vedere di essere anche bendata in certi casi. E se la cosa persiste, ci troviamo quindi all'unica squadra che può mettersi tra l'Atalanta e lo Scudetto, ossia l'Inter. Negli ultimi anni, Inzaghi ha spesso incartato Gasperini e la gara di ritorno al Gewiss ci darà parecchie risposte in merito.

  • Antonio Torrisi: “Solo la retorica della ‘favola’ può fermare l’Atalanta”

    Finché si tratterà l’Atalanta come una “favola”, il rischio che questa imploda, si incarti su se stessa, è altissimo. Anche la stesso giochino di Percassi, quel “Bene, ragazzi, abbiamo centrato la salvezza”, può risultare un rischio troppo alto per chi vuole davvero sognare. Un assist troppo adatto allo psicodramma d’ultima parte di stagione.

    E, invece, la Dea ha bisogno di realismo. Di capire che realmente è una squadra da Scudetto e non una favola che si trova lì per caso. Una macchina costruita per vincere a lungo termine.

    Basta con la retorica dell’outsider, della sorpresa. L’Atalanta può diventare Campione d’Italia se smette di sentirsi inadeguata. Perché a furia di parlare di “favola” a una certa si finisce per accontentarsi del “quasi”. “Quasi-campioni”, “quasi-impresa”, “quasi-tutto”. Ma non tutto.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • Lazio Esultanza 2024Getty Images

    DOVE PUO' ARRIVARE DAVVERO LA LAZIO?

  • Lelio Donato: "Ha la fame giusta per la Champions, l'Atalanta ci dirà di più"

    La pesantissima sconfitta casalinga subita contro l'Inter rischiava di essere una mazzata per le ambizioni di alta classifica della squadra di Baroni. La Lazio invece ha subito rialzato la testa andandosi a prendere tre punti sul campo dell'ottimo Lecce. Magari senza brillare, ma con la cattiveria di chi ha la fame giusta per ottenere grandi risultati.

    Centrare il piazzamento Champions non sarà facile, considerata la fortissima concorrenza, ma questa Lazio ha tutte le carte in regola per giocarsela fino alla fine. Anche perché, è bene ricordarlo, i biancocelesti sono stati capaci di travolgere il Bologna e battere il Napoli al 'Maradona'. L'esame Atalanta prima di Capodanno ci dirà di più su cosa può essere davvero questa Lazio.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • Marco Trombetta: "Baroni è uno dei migliori allenatori italiani"

    C'è chi si aspettava una stagione di netto ridimensionamento per la Lazio e chi mente. Forse nemmeno il più ottimista dei tifosi poteva immaginare i biancocelesti in pienissima zona Champions dopo 17 giornate e a soli sei punti dalla vetta. Baroni, forse contro tutti i pronostici, si sta consacrando come uno dei migliori allenatori italiani. Ha messo gli uomini giusti al posto giusto, inventandosi Dia trequartista per sopperire al mancato arrivo di un giocatore dal mercato in quel ruolo.

    In tal senso, la qualificazione in Champions sarebbe un risultato straordinario, senza dimenticare il cammino in Europa che potrebbe dare grandissime soddisfazioni. Quindi no, la Lazio non è da Scudetto, ma probabilmente non era nemmeno da Champions. E invece è lì. E ha tutte le carte per rimanerci fino alla fine.

  • Antonio Torrisi: “Confermarsi nelle rivoluzioni è l’impresa più difficile”

    Qualcuno parla di “potere dell’amicizia”. Forse in maniera irriverente. Chissà. Qui non è tanto questione di “dove può arrivare”, quanto di aspettative. Perché sì, il tema è quello: l’impresa più difficile è confermarsi nelle rivoluzioni.

    Dovesse guadagnare ancora una volta l’Europa, qualsiasi essa sia (Champions, Europa League o Conference davvero non importa), Baroni avrà fatto il suo, ben oltre la diffidenza di chi criticava aspramente il suo arrivo. Adesso è troppo facile, signori, salire sul carro. 

    Ma attenzione: non è un contentino. Non è un ridimensionamento: è ammettere semplicemente che il compito di Baroni era difficile almeno quanto sorprendente è stata la risposta messa in pratica sul campo. Contro tutto e tutti.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • FC Internazionale v Parma - Serie AGetty Images Sport

    LAUTARO E' UN PROBLEMA PER L'INTER?

  • Lelio Donato: "Un attaccante deve soprattutto segnare, il problema c'è"

    Prima di rispondere alla domanda è necessaria una premessa. Stiamo parlando del capocannoniere dello scorso campionato, del bomber che ha trascinato l'Argentina alla vittoria in Copa America e del settimo classificato all'ultimo Pallone d'Oro.

    Un giocatore di valore assoluto, insomma. Detto questo è innegabile come la versione attuale di Lautaro non sia quella più brillante. Sì, aiuta moltissimo la squadra in fase di costruzione. Sì, forse gioca leggermente più indietro rispetto al passato. Ma ad un attaccante si chiedono sempre e soprattutto una cosa: i goal. E se non segni da otto partite consecutive un problema c'è, eccome. Forse anche lamentarsi di essere sottovalutati non aiuta...

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • Marco Trombetta: "Lo sarebbe stato senza Thuram"

    Non scherziamo ragazzi, dai. Che la stagione di Lautaro, specie se paragonata a quella dello scorso anno, non sia una stagione da Lautaro non ci sono dubbi. Ma da qua a definirlo un problema ce ne passa. Lautaro è stato il vero protagonista dello Scudetto della seconda stella e il fatto che stia faticando ad essere concreto come lo scorso anno non è un problema se in squadra hai Marcus Thuram.

    Vlahovic può essere un problema per la Juve perché i bianconeri, se il serbo stecca, non hanno gente che faccia goal con continuità. Ma l'Inter ha scoperto una volta di più un Thuram dominante e soprattutto bomber, una caratteristica che forse in carriera gli era sempre mancata. Quindi no, Lautaro non è un problema. E quando tornerà ad essere il Lautaro che conosciamo, i problemi li avranno gli altri.

  • Antonio Torrisi: “Dategli una maglia dell’Argentina, e fatelo riposare”

    Che sia chiaro: il valore assoluto di Lautaro Martinez è indubbio. Però non gira: proprio no. E non è lesa maestà ammetterlo: non può esserci un “veto”. Si deve poter ammettere che in questo momento è un problema per la fase offensiva dell’Inter.

    Anche lui, anche il capitano: anche uno dei più forti (se non il più forte per potenzialità) giocatore della squadra di Simone Inzaghi può essere messo in discussione. Anzi: deve essere messo in discussione.

  • Pubblicità
    Pubblicità